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BREVE GUIDA PER QUANTI FOSSERO SERIAMENTE INTENZIONATI A PERCORRERE LA STRADA CHE VA DALLA TERRA AL CIELO

Post n°23 pubblicato il 24 Luglio 2012 da giugibzz1

 

 

1)     Innanzi tutto, come premessa allo sviluppo di quanto andrò ora esponendo, bisogna partire da un dato di fatto, da un avvenimento storico che oserei definire unico e che, da quel preciso momento, non può e non potrà più essere né cancellato né tanto meno ignorato: l’avvento, duemila e dodici anni fa o poco più, di Gesù Cristo nel mondo quale inviato di Dio per la redenzione dell’umanità, e da allora, attraverso la predicazione, prima dei suoi più stretti discepoli e collaboratori e poi quella delle varie comunità cristiane, e in particolare, della più antica fra esse, e di chiara derivazione apostolica, la chiesa cattolica, tale testimonianza non si è più interrotta.

2)     Questo evento appare subito di matrice soprannaturale, ma anche naturale, quindi ha bisogno della nostra indagine che ne attesti, per quanto possibile, la sua attendibilità.

3)     L’indagine va svolta per via esterna, indagine storica e per via interna, sulle qualità psichiche, morali e intellettive del personaggio o i personaggi a cui si vuole dare credito. In entrambi i casi quel che va ricercata è la coerenza, la mancanza cioè di manifeste e insanabili contraddizioni tra quel che è detto e quel che può e deve essere appurato. Ora tali indagini hanno trovato verifiche positive, anche e soprattutto da parte dei presunti specialisti ai lavori, su entrambi i fronti.

4)     La religione cristiana si presenta col suo carattere di esclusiva, peraltro prerogativa anche di altre religioni, il che esclude da parte nostra che si dia l’assenso ad altre fedi, considerate perciò o imperfette o erronee.

5)     L’esclusività della religione cristiana deriva dall’autorevolezza del suo rappresentante principale, Gesù Cristo, appunto, che, unico nella storia delle religioni ritenute per vere, si presenta con autorità proclamandosi Figlio di Dio e Giudice supremo, alla fine del mondo, di tutti gli uomini. Dichiarazioni che neanche a un pazzo sarebbero mai balzate per la testa, se non fossero degne di fede, fatte per lo più in un contesto e in un ambiente assolutamente refrattari a tali idee, e con la consapevolezza che lo avrebbero portato a morte sicura.

6)     Buona parte di quanti si oppongono al cristianesimo motiva la propria avversione alla fede cristiana perché essa è proclamata dalle chiese, in specie si fa riferimento alla più nota e antica di queste, la cattolica romana, evidenziando con ciò i numerosi misfatti e scandali che essa avrebbe compiuto nel corso dei secoli e ancora oggi, almeno sul piano morale, continuerebbe a compiere. Facendo notare, inoltre, il suo carattere spiccatamente temporale, interessata come parrebbe più ai piaceri mondani che a quelli spirituali e il profondo contrasto che sussisterebbe tra il suo insegnamento e stile di vita e l’insegnamento e il modo di vivere del suo fondatore e dei suoi primi discepoli, gli apostoli. Ma questo cambia ben poco, è soltanto un paravento per nascondere il tuo personale rifiuto a Cristo e magari comportarti anche tu in modo moralmente disordinato. Difatti, la chiesa, o le chiese, non proclama se stessa e non attinge da se stessa il messaggio, bensì annuncia Gesù Cristo e attinge tale annuncio dalle Scritture. Ora ti sembrano esse sostenere, con la parola e l’agire dei suoi personaggi principali, quanto dicono e fanno le chiese o, soprattutto, dice e fa la chiesa di Roma, indagata numero uno? Sicuramente, secondo te, no. Quindi, se sei scandalizzato dalla chiesa, fanne denuncia, o esci pure da essa, se credi di non avere altre scelte, nessuno, neppure Dio, ti obbliga a restarci, ma comincia, però anche tu per primo, a seguire quanto la Parola di Dio ci suggerisce, ben sapendo che il giudizio finale non spetta né a te né alle chiese e che, comunque, è anche nostro dovere fare il possibile per ricercare l’unità fra i cristiani e non la divisione ad ogni costo.

7)     Ma cosa ci suggerisce di fondamentale la Bibbia per la nostra salvezza eterna? 1.Che la salvezza è opera di un sol uomo, Gesù Cristo e ci si salva soltanto con l’aderire alla sua parola. 2.Che Cristo è l’unico mediatore fra Dio e gli uomini, nonché unico sommo sacerdote (oblatore) e oblazione (vittima sacrificale) in grado di officiare e ottenere soddisfazione per i peccati del mondo e di toglierli completamente, cosa che egli ha fatto, con il suo sacrificio sulla croce, una volta per sempre. 3.Che se si va al Padre solo tramite il Figlio, così si va al Figlio solo attraverso il nostro pentimento. 4.Che tutti siamo sacerdoti, cooperatori quindi al piano di Dio per la nostra salvezza; che tutti, benché peccatori, siamo santi e ciò nonostante chiamati alla santità, perché Santo è prima di tutto colui che ci ha scelto e separato; che noi, in quanto popolo di Dio siamo anche chiesa vivente di Dio, edificata su pietre vive, che è ogni singola persona, il cui fondamento è solo il Cristo; infine che ognuno di noi è anche tabernacolo dello Spirito Santo. 5.Che esistono per certi solo due luoghi in cui, una volta compiuto il giudizio, le nostre persone, in anima e corpo, andranno per sempre ad abitare: il paradiso e l’inferno. 6.Che prima del giudizio universale i morti sono come in uno stato di dormizione: lo spirito ritorna a Dio che lo ha dato, mentre il corpo si decompone lentamente nella materia di base. 7.Che i sacramenti, qualunque sia il loro esatto numero, sono solo un ausilio per la salvezza, l’unica vera condizione necessaria per ottenerla essendo il pentimento. Ciò si evince dal fatto che c’è disaccordo pressoché totale fra tutte le chiese, sia nel modo di amministrarli e a chi amministrarli, sia nelle varie formule di consacrazione, sia nella materia da usare, e ciò, in particolare, per quel che riguarda il più importante forse tra essi: l’eucarestia. Del resto, il racconto della conversione del buon ladrone avvenuta sulla croce poco prima di morire ce ne dà la conferma, niente battesimo, niente eucarestia, e niente confessione auricolare ma solo sincera conversione del cuore; e via, diritti in paradiso! E quindi, evidentemente, neanche niente purgatorio, per gran dispiacimento, credo, di tutti coloro che impetrano per i loro poveri defunti, pensando, nel far ciò, che il sacrificio di Cristo sia stato incompleto.

8)     Tutta questa nostra indagine fatta per così dire a tavolino non basta però a caratterizzarci come cristiani se non vi è in noi anche l’adesione del cuore oltre che l’assenso dell’intelletto, e questa adesione si chiama fede. Fede grande almeno quanto un granello di senapa e che deve essere preceduta dall’umiltà e fatta seguire dalle buone opere, affinché essa sia produttiva e non rimanga lettera morta.

9)     Infine un rapido accenno alla preghiera e alla nostra testimonianza. Non esiste religione senza preghiera, la quale è il ponte che ci collega con l’al di là, e non esiste cristianesimo senza testimonianza, senza missione, in quanto esso non è un tesoro da tenere gelosamente per noi, ma va comunicato, va condiviso, va spartito per quanto ci è possibile. Ecco perciò anche il carattere fortemente comunitario del cristianesimo.

10)   Quali frutti ne ricavi da tutto ciò? Innanzi tutto quelli dello spirito caratterizzati essenzialmente dalla pace del cuore, da una buona coscienza e dall’amore verso il tuo prossimo e soprattutto verso i tuoi fratelli in Cristo. In secondo luogo farai ordine nel tuo intelletto. Ristabilirai, così, la gerarchia dei valori che avevi stravolto dimenticandoti di Dio, relativizzando la verità con l’affidarti alle tue e altrui opinioni e degradando la tua dignità e quella dei tuoi simili stimandola allo stesso livello delle bestie se non più in basso, e vivendo nell’immoralità più sfrenata e più turpe, eludendo il corretto ordinamento della natura fissato dalle sue leggi, con l'assecondare la perversione della tua sessualità. Una volta che avrai rimesso ordine nel tuo intelletto, riacquisterai allora la capacità di comprendere correttamente la realtà e di non smarrirti di nuovo in essa. Ricorda, Cristo è la via, la verità e la vita e chi aderisce a lui si muove perciò in una direzione sicura, esente da errori e con una meta, quella dell’immortalità, che raggiungerà immancabilmente.

 

 
 
 
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