Romanzo scientifico

Matematica e scienza: un romanzo

Creato da EdMax il 13/03/2011

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La Musica Universale (di EdMax)

Post n°81 pubblicato il 06 Maggio 2011 da EdMax
 

MATE…MUSICA !!!

La musica universale (di EdMax)

Questo scritto è dettato da uno spirito di ricerca volto a comprendere i significati della musica e riassume considerazioni del tutto personali, oltre a una lunga serie di citazioni. È un lavoro che esula da qualunque ambizione editoriale, per cui un’eventuale distribuzione di questo manoscritto sarà confinata entro una combriccola di amici musicanti compositori. Se invece dovesse decollare verso mete non previste, che ben venga! Non opporrò ostacoli di sorta a questa evenienza.

PREFAZIONE di EdMax

Lo studio della musica è fittamente ramificato in innumerevoli campi di ricerca. Dalla matematica alla fisica, dalla letteratura alla psicologia, dall’estetica alla sociologia, dalla filosofia alla religione, in ogni branca del sapere la musica prorompe e si eleva manifestando la sua magica onnipresenza e il suo profondo carattere interdisciplinare. Molti autori si sono soffermati sulle caratteristiche più intime della musica, hanno cercato di rivelare il forte impatto emotivo, consapevole o inconscio, che un’esecuzione musicale comporta. Certamente l’approccio storico e tecnico è fondamentale per una chiara e completa comprensione del fenomeno musicale, ma l’occhio del ricercatore inevitabilmente rileva l’esistenza di fattori non comprensibili su un piano tecnico-didattico.

Un primo aspetto importante riguarda la difficoltà di descrivere gli aspetti emotivi più intimi che agiscono durante il processo di costruzione e di ascolto della musica, anche se diversi Autori ne hanno sondato saggiamente il terreno. In linea generale, possiamo scomporre la musica nei suoi componenti più intimi, nei suoi “atomi” o nei suoi “numeri primi” (tanto per usare una metafora chimica e matematica) impostando così un approccio riduzionistico. Ma ciò che emerge da questa impostazione è completamente diverso da quello che percepiamo allorché ascoltiamo un brano nella sua interezza: in questo caso stiamo impostando un approccio olistico. Sembra che riduzionismo e olismo costituiscano due tappe obbligate nel cammino verso la conoscenza.

È possibile riconoscere ambedue gli approcci nello studio delle scienze mediche, per esempio, quando si ammette la possibilità di intervenire su di un organismo agendo sui suoi singoli apparati anatomici, ognuno dei quali costituito da un insieme di organi. Inevitabilmente, questo metodo di indagine è destinato a innescare una spirale senza fine perché un organo risulta costituito da un insieme di tessuti, un tessuto da un insieme di cellule e così via fino a ritrovare la componente riduzionistica nell’ambito della fisica delle particelle.

Tuttavia, la componente olistica emerge silenziosa. Lo studio del tutto permette di ricavare preziose informazioni a livello di sistema, ovvero a livello di insieme di componenti interdipendenti che interagiscono per formare un tutt’uno. Le scienze biologiche ammettono l’esistenza di diversi livelli di organizzazione della materia biologica: cellula, tessuti, organi, apparati, organismo, popolazione e comunità; e ogni livello rappresenta tuttavia un sistema, che così diventa oggetto di studio di singole discipline (citologia, istologia, anatomia, dinamica delle popolazioni, ecc.). Gli ecologi conoscono fin troppo bene i singoli livelli di organizzazione, adeguandosi a un modo di procedere di stampo riduzionistico, ma stabiliscono nel contempo l’esistenza di sistemi. Nel momento in cui è possibile definire un sistema, emergono evidenze che risultano completamente nascoste quando si trascurano le interrelazioni tra i singoli componenti. Anche la medicina si è adeguata ormai a definire i suoi sistemi, riconoscendo nell’essere uomo l’unicità che deve essergli attribuita.

Anche le forme musicali possono essere riconducibili a una concezione ora riduzionistica ora olistica: l’una che evidenzia la necessità di guardare alle singole tessere di cui il mosaico risulta costituito (la struttura del brano musicale, gli accordi, il centro tonale, ecc.), l’altra che costringe a decifrare il messaggio che il mosaico mostra una volta completato (il brano nella sua interezza), indipendentemente dalle unità singole. Nel suo saggio Dio e la nuova fisica, il fisico e cosmologo Paul Davies, citando il bellissimo Godel, Escher Bach di Douglas Hofstadter (Godel Escher, Bach: un’Eterna Ghirlanda Brillante, Adelphi 1984, pag. 336-364), affronta così la questione riduzionismo-olismo:

« […] Dire che un formicaio non è che un insieme di formiche significa ignorare la realtà del comportamento collettivo: sarebbe come sostenere che i programmi di un computer non esistono, non essendo altro che impulsi elettrici […] È assurdo sostenere che un essere umano non è nulla più che un insieme di cellule, le quali non sono altro che frammenti di DNA». E ancora: «Si può percepire l’immagine raffigurata su un puzzle soltanto a un livello strutturale superiore a quello cui si collocano i singoli pezzi: l’intero è maggiore della somma della parti ».

Un brano musicale è molto di più delle singole note di cui è costituito. Su uno spartito possono essere riportati tutti gli accorgimenti tecnici necessari, ma il mood del brano può emergere solo olisticamente.

EdMax

 

 
 
 
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