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DIVINITA TIPICHE

Post n°87 pubblicato il 22 Settembre 2010 da Elfa.dargento
 

~ Pantheon Asgardiano ~
Le divinità tipiche delle terre di Asgradel.
Coloro che abitano i piani divini chiamati Asgard

 

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Nome: Borgan
[Illusione delle menti, Ammaliatore di corpi]
Demone Ancestrale

Aree di influenza: Illusione, Oblio, Caos.
Descrizione: Leggende narrano che Borgan, all'alba dei tempi, si materializzasse spesso nelle più terribili paure dei propri avversari o, altrimenti, in qualunque altra forma potesse trarli in inganno e convincerli ad abbassare le difese. Le poche volte che non si manifestava in tali vesti, appariva come una possente figura dalla pelle grigia, asessuata e senza gambe, con gli occhi bianchi e lucenti, privi di pupille, e dei capelli argentei lunghi più del corpo, che si dipanavano tentacolari attorno a tutta la sua figura. D'altronde, è ignoto se anche quest'ultima sia davvero la sua forma reale.

Rapporti: Si narra che, dopo essere asceso al rango di divinità, Borgan avesse tentato di portare il caos sul creato e che, per questo, fu imprigionato da altre divinità ancestrali in un altro piano dimensionale e poi dimenticato. Forseti risulta un suo grande oppositore, legge e giustizia, nella visione di Borgan, non dovrebbero esistere.
Culti e chiese: Benché un tempo avesse numerosi seguaci, non ha mai avuto alcun culto o chiesa al suo seguito. E' considerato da sempre signore dell'inganno e, per questo, numerosi potenti hanno cercato, nel corso degli anni, di assicurarsi i suoi servigi, generalmente fallendo per le difficoltà che sorgono nel contattare il Piano in cui è imprigionato.
Tipologia prediletta di seguaci: Oscuri potenti, abili strateghi e macchinatori, che possano assicurargli un corpo in cui reincarnarsi e una sfilza di adepti senza cervello da controllare.
Pantheon: Divinità Asgardiana
Piano di residenza: Si racconta che le antiche divinità di Asgradel lo imprigionarono in un mondo stretto e limitato, dominato da una fittissima nebbia che impedisse al suo sguardo ammaliatore di posarsi su alcunché, condannandolo ad un'eterna cecità. Per questo motivo le poche volte in cui viene evocato porta con se le nebbie di tale piano.

 

 

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Nome: Ehlonna
[Ehlonna delle Foreste]
Divinità Maggiore

Aree di influenza: Animale, Bene, Sole e Vegetale
Descrizione: Ehlonna viene generalmente raffigurata come un'elfa o un'umana. Talvolta come una creatura silvana.
Quando è in forma umana ella appare come una donna dai lunghi capelli neri, mentre quando è in forma elfica assume le sembianze di una fanciulla dalla chioma dorata. I suoi occhi generalmente tendono dal Blu cobalto al violetto. Ehlonna è solita portare con se un arco lungo, la sua arma preferita.

Rapporti: Ehlonna cova una profonda rivalità nei confronti di Obad-Hai. Laddove la neutrale-buona dea rievoca la bellezza e la magnificenza della natura incontaminata, il neutrale-puro dio rispecchia la sua parte più brutale e ingovernabile.
Inoltre Ehlonna è nemica giurata di Karaan, che rappresenta il lato oscuro della natura. E' alleata di Atroa e molte altre divinità buone come le Seldari.
Nemica e forte oppositrice del Re Lich, visto come l'annientatore di ogni vita, anche della natura.
Culti e chiese: I templi in cui si celebra il culto di Ehlonna risiedono solitamente nei luoghi più profondi ed impenetrabili delle foreste, per lo più irraggiungibili se non da coloro che ne conoscono esattamente l'ubicazione.
Tipologia prediletta di seguaci: Cacciatori e Raminghi.
Pantheon: Divinità Asgardiana
Piano di residenza:Il regno di Ehlonna è situato in un luogo al di fuori del tempo e dello spazio, laddove ogni cosa pare dominata dalla Natura e dalle sue leggi. La sua Corte è costituita da un maestoso insieme di sequoie giganti che, abbastanza immense da permettere a qualsiasi creatura volante di volarvi attraverso, paiono disposte attorno ad un unico punto di fuoco come a formare una cattedrale naturale.

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Nome: Forseti
[Colui che presidia, Dio della giustizia, della pace e della verità]
Divinità Maggiore

Aree di influenza: Ovunque venga emessa una sentenza, Giustizia, Meditazione.
Descrizione: Forseti si presenta come un uomo alto tre metri e mazzo circa, dai capelli lunghi e grigi con il corpo quasi inteamente coperto da un armatura inscalfibile, rappresentante l'invincibilità della legge. Indossa un vecchio e logoro mantello con cappuccio, entrambi neri. Generalmente si fa accompagnare dalla Sentenza, la gigantesca mitragliatrice con cui dispensa in terra la propria divina volontà e la giustizia che ha giurato di sevire.
E' un dio gentile con i suoi fedeli e alleati e tutti coloro che giudica possono vivere in pace, finché confermano la sentenza. E' anche spietato con chi aggira la legge o la infrange. Forseti è così rispettato che solo i giuramenti più solenni vengono invocati nel suo nome.

Rapporti: In eterno conflitto con Loec e Borgan, le guerre tra questi dei spesso vengono percepite sulla terra come tempeste o temporali, generati dalla furia degli scontri. Alleato di Mordred e di tutte le divinità buone.
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Culti e chiese: Forseti non ha luoghi di culto. Egli è sempre con chi agisce per conto della giustizia facendola rispettare. La sua presenza si fa più palpabile in luoghi quali tribunali, corti di re e piazze pubbliche con allestiti patiboli. Disprezza totalmente i seguaci fanatici, prediligendo coloro che usano la logica e la freddezza.
Tipologia prediletta di seguaci: Giudici, Giustizieri, Giustiziati.
Pantheon: Divinità Asgardiana
Piano di residenza: Forseti ha dimora su una montagna, la montagna più alta di tutto l'olimpo Asgardiano. In cima ad essa, scolpito nella rocca, vi è il suo trono. La montagna è completamente spoglia da qualsiasi tipo di pianta o erba. Dal suo trono amministra la giustizia e punisce chi la infrange o chi la aggira.

 

 

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Nome: Kendra Aël
[Dio dei Boschi, della Vegetazione e della Crescita]
Divinità Minore

« « Di lunar pallore la pelle simil selce / di quiete e purezza il canto dei fiumi: /
fresche sono le zaffate di felce, / dolci delle rose i profumi.
Figlio come Padre dell'antica quercia/ eletto in nome della aulenta speme /
assieme a lui la natura è in marcia / della verde vita lui è il Seme. » »


Aree di influenza: Natura, Vegetazione, Terra, Sacro.
Descrizione: L'aspetto di Kendra è certamente stato tessuto dai filamenti d'un sogno che parlava di cavalieri valorosi e uomini eterni. Kendra è in tutto e per tutto il perfetto del cavaliere delle favole sebbene le sue mani abbiano brandito ben poche spade per rubare l'amore e i cuori alle dame. Come ogni elfo ha le orecchie a punta, è slanciato nella forma mentre la corporatura è forte, temprata dall'ardua vita nelle foreste, con muscoli asciutti che risultano eleganti e morbidi alla vista. La pelle chiara, eburnea, leggermente sfumata da colorazioni olivastre e muschiate, rende grazia e chiarezza al volto dai lineamenti nobili, delicati e sempre seri; le labbra sono sottili, i capelli lunghi e fluidi, neri come le piume d'un cigno bruno, tendenti ad avere varie frange più lunghe del resto del taglio, ricadono fluidi e splendenti nelle sue spalle e sono costantemente mossi da una leggera brezza, tanto che anche se il vento è assente essi accarezzano l’aria, seppur leggermente, come se fossero accarezzati da un invisibile frescura. Ma gli occhi sono la parte più enigmatica e fascinosa di Kendra, verdeggianti, dì un colore estraneo a qualsiasi altra creatura, severi e ammalianti al tempo stesso, accentuati dalla enigmatica e misteriosa espressione che spesso assume, in grado d'emanare saggezza al solo guardarli e paiono esser sempre prossimi a scrutare dentro a chi gli si ritrova d’innanzi. Indossa vesti semplici ma raffinate, che non gli limitano il movimento, e spesso si limita a pochi veli leggeri, tanto quanto basta per coprire le parti più intime del suo corpo, il tutto nei colori della foresta e della terra. Solitamente appare a torso nudo, con indosso una semplice tunica leggera di seta terrosa che non ricopre il petto, con in mano il suo bastone, simbolo del suo legame con la Natura. Ha inoltre un lungo è cromatico tatuaggio sinuoso sulla spalla e il braccio destro, un simbolo ed un sigillo del suo culto e del suo credo.

Rapporti: Odio nei confronti di Julion ( la Decadenza ) - Figlio di Azure, dea della Luna. Odio verso Il Re Lich. Sottoposto di Elhonna, vista come la dea a cui far riferimento, maggiore è la sua grandezza nell'ambito della natura e della vita.
Culti e chiese: Il culto prende il nome di Bosco di Kendra, il maggior tempio si trova immerso nelle profondità di Imlarkaris, nelle rovine della vecchia cittadina del popolo del boschi Ibìs Lòren. Non si conoscono adepti di questo dio poichè fino a poco tempo fà camminava tra gli uomini prima di ritirarsi nelle foreste assieme a Taèlsir, primo sacerdote del suo culto, un mezzo cervo.
Tipologia prediletta di seguaci: Elfi Silvani, Driadi, Malebestie
Pantheon: Divinità Asgardiana
Piano di residenza: Un arcadico Eden ove la Natura regna incontrastata. Imlarkaris è una foreste che sorge sulle rovine del perduto regno di Ibìs Lòren, qui la vegetazione è cresciuta sopra queste strutture marmoree creando un connubio di arte e verde surreale.

 

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Nome: Kvasir
[Dio della poesia, Patrono degli ubriachi]
Divinità Minore

Aree di influenza: Poesie, Canzoni, Saggezza
Descrizione: Kvasir sembra in tutto e per tutto un uomo. Alto un metro e ottanta circa, veste di abiti neri o color pelle e ha il volto truccato di bianco. Il suo aspetto abbastanza inquietante è in totale contrapposizione con la sua psicologia. Egli infatti è molto aperto con chiunque e ama esibirsi cantando e ballando. Ha una voce incantevole e spesso gli dei in guerra cessano di combattere per poterlo ascoltare meglio. E' anche un grande adoratore dell'alcool in tutte le sue forme: Idromele, Rum, Liquori vari, non ha differenza. Gli piace spesso ripetere che "Se elimini la bottiglia, elimini il genio". In genere tutti gli ubriachi sono anche giocatori d'azzardo, e la divinità dell'idromele non è da meno. Giocatore di carte invincibile, spesso viene maledetto dagli sconfitti con l'accusa di favoreggiamento.
Sulla Terra in primavera è possibile udire il suo canto in lontananza nelle valli, quando soffia il vento da est.

Rapporti: Kvasir, vista la sua corporatura non propriamente aitante, non è il tipico attaccabrighe. Egli è alleato di tutte le divinità buone quali: Forseti con cui ha stretto un antico patto perchè proteggesse e favoreggiasse i suoi seguaci in cambio di poesie e canti in suo onore e Kendra Aël, con cui si diletta a comporre poesie inneggianti alla natura. Detesta la morte, che rende inutile il suo sforzo di far passare una gradevole e felice esistenza ai suoi seguaci, abbracciandoli nel sonno eterno.
Culti e chiese: Ogni taverna, osteria e locanda in generale può essere considerata la sua chiesa. Gli ubriachi lo nominano spesso per ringraziarlo della bontà del vino e per la bellezza dei canti dei menestrelli.
Tipologia prediletta di seguaci:Menestrelli, Ubriachi e Giocatori d'azzardo
Pantheon: Asgardiano
Piano di residenza: Egli non ha un piano di residenza. Kvasir decise, circa mille anni fa, di trascorrere la sua eterna esistenza sulla terra, viagiando da una taverna all'altra per cantare, bere e giocare. Nonostante abbia un aspetto particolare è difficile che qualcuno lo riconosca. Infondo, anche se minore, è pur sempre una divinità, e in quanto tale ha dei poteri, tra cui quello di rendersi riconoscibile solo da chi preferisce.
I suoi prediletti, costantemente abbracciati dalla foruna, riusciranno ad avvertire la sua presenza appena varcata la soglia della locanda in cui il dio si sta dilettando.

 

 

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Nome: Loec
[Dio dell'inganno, delle menzogne e patrono dei truffatori.]
Divinità Maggiore

Aree di influenza: Inganno, Menzogna, Raggiro, Bugiarderia.
Descrizione: Appare come un uomo dell'altezza di quattro metri, generalmente capovolto. Il suo aspetto è costantemente mascherato da bende e cinghie che ne avvolgono completamente la figura, come contenendolo in una malfatta camicia di forza. Generalmente si adorna anche con accessori e vesti tipiche dei beduini (rigorosamente neri), che porta al di sopra delle restrizioni succitate. Le uniche cose che si scorgono del suo aspetto sono il viso in parte scarnificato e l'occhio sinistro, all'interno del quale si distinguono numerose pupille e non una singola.

Rapporti: Menzogna o verità? Loec vuole che tutto sia falso, in lotta quindi con le idee di Forseti e col concetto stesso di Giustizia.
Culti e chiese: Loec non ha chiese, ma il suo nome viene fatto spesso tra i manigoldi e i subdoli, perché lo sostengano. Tuttavia è la divinità stessa che, per capriccio personale, sceglie chi aiutare e chi meno tra coloro che hanno invocato il suo nome.
Tipologia prediletta di seguaci: Ladri e truffatori
Pantheon: Divinità Asgardiana
Piano di residenza: Il piano di residenza di Loec è una distesa di sabbia bianca che si allunga all'infinito in una sola direzione, cadendo nel vuoto in quella opposta. Il piano è in pendenza costante, benché non si tratti di una pendenza tale da sbilanciare le persone. Al termine della discesa vi è il succitato burrone, mentre in salita prosegue senza fine. Il sole che illumina perennemente il piano è candido tanto quanto la sabbia. Il deserto non è caldo, bensì freddo.

 

 

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Nome: Re Lich
[Cavaliere della morte, Freddo eterno, L'anti-paladino]
Demilich Asceta

Aree di influenza: Non-morte, Corruzione, Negatività, Morte, Disfacimento, Malattia.
Descrizione: Inizialmente il Re Lich era solo un elmo, congelato nel suo trono ghiacciato, che fabbricò Frostmourne, la spada del freddo eterno capace di rubare l'anima a chi la impugna.
Questa fu brandita da un Paladino che non si curò dei rischi, a causa della sua brama di vendetta verso i malvagi. Ora costui non altro che il corpo stesso del Re Lich: un umano alto, forte e possente dai capelli lunghi e grigi, nascosti nell'elmo del Re; ciò che lo differenzia da un guerriero sono solo gli occhi che, quando sono aperti, risplendono di azzurro vivo.

Rapporti: Odia tutte le divinità che difendono o proclamano la vita. Quindi grande alleato nei confronti della Morte, vista come essenza stessa creatrice della vera vita.
Culti e chiese: Sotterranee grotte e cripte fungono da perfetti ritrovi per i credenti, molto legati alla loro divinità; tanto da risultare seguaci fanatici, disposti a morire senza esitazione, nella speranza che il loro Re gli conceda la resurrezione della carne.
Tipologia prediletta di seguaci: Non-morti, Necromanti e Lich.
Pantheon: Asgardiano
Piano di residenza: Piano dell'energia negativa.

 

 

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Nome: Thiess
[Dio cacciatore di Demoni, protettore dei Licantropi.]
Divinità Sconosciuta

Aree di influenza: Odio, vendetta, ferocia.
Descrizione: Un semplice contadino, innocuo e indifferente nell'aspetto. Crede di essere il servitore di un Dio assoluto, e garante della lotta perenne contro i demoni. In realtà è un Licantropo, riconoscibile nella forma mannara per le dimensioni superiori a qualsiasi altro, per la forza smisurata e una ferocia inaudita. Giustizia per eresia, viene adorato dai suoi adepti, riconoscibili da una stella d'argento portata al collo. Odia profondamente gli esseri umani, accusati di non aver riconosciuto in lui il servitore di Dio.

Rapporti: Vive in assoluta solitudine, non vi è stato alcun rapporto con altre divinità.
Culti e chiese: i suoi adepti sono ricercati per eresia e culto del demonio. Vengono svolti sovente dei rituali, in zone remote durante le notti di luna piena.
Tipologia prediletta di seguaci: Licantropi
~ Si racconta che un licantropo conosciuto come "Ravén, Tiranno del Perwain" Sia la forma stessa della divinità sul piano materiale, quando questa decide che vuole massacrare qualcuno, allora il corpo del prescelto è quello scelto per compiere il suo dovere.
Pantheon: Divinità Asgardiana
Piano di residenza: Un mondo idilliaco, composto unicamente dalla Natura. Vive svolgendo la vecchia professione del contadino, in solitudine assoluta. L'ambiente che lo circonda è legato strettamente al suo stato psicologico. La sua collera è sepolta al di sotto le faccende quotidiane e la bellezza dell'ambiente contribuisce a mantenerlo in uno stato di quiete. Se mai qualcuno capitasse sul suo piano di residenza, potrebbe scatenare la sua ira sopita. In tal caso l'intero mondo si muterebbe nel suo ricordo delle vecchie notti di terrore, in cui assaliva e massacrava intere popolazioni demoniache.

 

 

 
 
 
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Luna nuova

Questa breve fase è un momento di passaggio e grande trasformazione, caratterizzato da una forte energia rinnovatrice. Ad esempio, chi digiuna in luna nuova, previene molte malattie poiché il corpo ha una maggiore capacità di disintossicarsi; è il giorno più propizio per liberarsi dalle cattive abitudini; alberi malati, dopo la potatura (che deve avvenire in luna calante), possono guarire.
Lo stesso tipo di energie della luna nuova si possono ritrovare nella donna nei giorni di flusso mestruale: sono giorni di rilascio di energie e trasformazione, in cui l’energia fisica e quella mentale sono al minimo, affiorano le emozioni e l’estrema sensibilità che caratterizza questi gg può rendere il mondo esterno troppo pesante da affrontare. Biologicamente, l’ovulo non fecondato è stato rilasciato e ora viene espulso dal corpo.
La forte energia rinnovatrice che si sprigiona in questa fase agisce con le caratteristiche della costellazione che la luna sta attraversando, dando un forte e costruttivo slancio vitale ai nativi di quel particolare segno e alla parte del corpo che è associata a quel segno.

 

Luna crescente

 Questa fase è un momento di potenziamento e rigenerazione: il corpo accumula forza ed energia. E’ un buon periodo per fare progetti, prendere iniziativa, socializzare. Si ingrassa più facilmente, le ferite tardano a guarire, ciò che viene somministrato al corpo per la rigenerazione e il rafforzamento funziona doppiamente; sono giorni giusti anche per i massaggi rigenerativi e rinforzanti. La biancheria, con la stessa quantità di detersivo, non si pulisce come in luna calante. In luna crescente e luna piena nascono più bambini.
La terra si comporta al contrario: tutto fluisce, cresce, prolifica; i succhi risalgono, predomina la crescita in superficie. Per questo, le piante e verdure che crescono in superficie vanno piantate o seminate in luna crescente, con l’eccezione delle verdure a foglia (insalate, spinaci, cavolo bianco e rosso) che vanno piantate in calante. Sono i giorni giusti per rinvasare e trapiantare, innestare alberi da frutto.
Lo stesso tipo di energie della luna crescente si ritrovano nella fase che segue le mestruazioni: l’energia è più dinamica, è creativa, si è sessualmente più disposti, ci si sente più attraenti.

 

Luna piena

 La luna si trova dietro la terra; uomini, animali, piante percepiscono chiaramente una forza che corrisponde al cambiamento di direzione degli impulsi della luna da crescente a calante. Questa fase è un momento di massima potenzialità dell’energia vitale.
I sonnambuli si muovono nel sonno, le ferite sanguinano di più, si registra un aumento di incidenti e violenza, nascono più bambini. In giardino, le erbe medicinali colte in luna piena sprigionano maggiori forze, gli alberi ora potati potrebbero morire, la concimazione è più efficace.
Lo stesso tipo di energie della luna piena si ritrova nella fase dell’ovulazione: fertilità, pienezza di energia sia fisica che
emotiva.

 

Luna calante

 Questa fase è un momento di consolidamento, bisogna lasciarsi alle spalle quanto acquisito per avanzare; è un buon periodo per rompere le relazioni e i contratti d’affari, disintossicarsi e depurarsi. Il corpo dispensa energia; si tende a non ingrassare anche se si mangia di più, le operazioni riescono meglio, le faccende di casa pure, in particolare quelle che hanno a che fare con il pulire, il lavare, lo sciacquare. E’ il momento giusto per dipingere e laccare (i colori si asciugano meglio), nonché per effettuare tagli ritardanti dei capelli (compresa la depilazione) e per i massaggi rilassanti e disintossicanti.
Al contrario, nel mondo vegetale i succhi si ritirano verso la radice, la terra è più ricettiva: per questo vanno piantate o seminate in luna calante le verdure che crescono sotto terra. Sono i giorni giusti per effettuare i trattamenti contro i parassiti e contro le erbacce; anche le potature sono favorite; se una pianta o albero non cresce più o è malato, in luna calante si taglia la cima (meglio se verso la luna nuova). Le verdure a foglia (insalate, spinaci, cavolo bianco e rosso) vanno piantate in questa fase.
Lo stesso tipo di energie della luna calante si ritrovano nella fase che segue l’ovulazione, in cui l’ovulo è stato rilasciato ma non fecondato; è un fase caratterizzata da un enorme rilascio di energia all’interno di sé, che se non viene positivamente incanalata può anche sfociare in una crescente irrequietezza, distruttività, rabbia e frustrazione.

Abbiamo associato le energie delle 4 fasi del ciclo lunare alle energie che caratterizzano le 4 fasi del ciclo mestruale: i 2 cicli possono essere:
- allineati, quando cioè la mestruazione avviene in luna nuova. In questo caso l’influenza lunare è analoga a quella del ciclo mestruale, quindi durante tutto il ciclo si ha un effetto di amplificazione: massima fertilità, massima vulnerabilità, massima introspezione
- in opposizione, quando cioè la mestruazione avviene in luna piena. In questo caso l’influenza lunare è di tipo opposto rispetto alle energie del ciclo mestruale, quindi durante tutto il ciclo si ha un effetto di compensazione (equilibrio) oppure di contrasto (instabilità emotiva elevata).

 
 
 

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