Creato da vadocontroccorente il 23/01/2008

controcorrente

Considerazioni e riflessioni dopo una vita di studio, ricerca, lavoro

 

 

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Dolci ricordi 

Post n°48 pubblicato il 14 Aprile 2008 da vadocontroccorente

Ho incominciato a viaggiare presto, il mio primo Milano-Roma l’ho fatto da solo a nove anni, affidato al capotreno. Andavo da mia zia dove ci riunivamo con gli altri cugini romani per trascorrere parte delle ferie estive. Non avevamo tecnologie sofisticate, ma grande fantasia e ci fabbricavamo i giochi da soli nell’officina della tenuta, con grande soddisfazione. Ricordo con affetto quelle giornate assolate di agosto quando, stanchi ed accaldati, dopo esserci scapicollati per le ripide chine delle colline della Sabina, andavamo a dissetarci alla sorgente, nascosta su un crinale argilloso in un alto canneto, dove raccoglievamo l’acqua, che sgorgava da una canna infilata nell’argilla, in una rugosa foglia di cavolo. Ricordo il profumo del pane appena sfornato,  quello del pomodoro appena colto, il gusto del fico staccato dal suo peduncolo ancora stillante il suo latte.
Ricordo il ritmo lento dello scorrere delle ore, scandite dalla vecchia pendola inglese che batteva le ore e segnalava l’ora dei pasti. Ricordo con tanta nostalgia anche la disciplina della zia caporale, che ci metteva il fila per l’ispezione della pulizia, ci obbligava a tenere in ordine e a pulire la nostra stanza, ci insegnava le regole della vita in comune e della puntualità. Regole che mi hanno seguito in tutta la mia vita, come pure l’amore per i libri. Ricordo le scorribande con i due cani, Leone, magnifico pastore abruzzese, dolce e protettivo e del suo amico del cuore, Febo, un meticcio bracco, ruvido e pieno di cicatrici, testimonianza delle scorribande amorose notturne e delle sue baruffe con i cani del vicini. Una fucilata l’ha ucciso pochi anni dopo. Ho incominciato presto a leggere, approfittando della grande libreria: ero innamorato della Perla di Labuan e sognavo di salvarla dal perfido Brooks, volevo solcare i mari ed avere le avventura del Corsaro Nero o imitare l’abilità di Arsenio Lupin. Poi sono venuti Conrad, Kipling, London,Verne, Stevenson. Mi ricordo quelle ore meravigliose a leggere sotto il pergolato di uva pizzutello al calar del sole o le ore rubate contro le regole a leggere di notte alla luce azzurrognola della lampada ad acetilene. Mi sono  ricordato di questi particolari vedendo una trasmissione televisiva sui giovani, sulla moderna tecnologia e sulla lettura. Forse non hanno avuto la fortuna di avere una zia con una grande biblioteca. 


 

 

 
 
 
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