controcorrente
Considerazioni e riflessioni dopo una vita di studio, ricerca, lavoro
Post n°83 pubblicato il 18 Maggio 2009 da vadocontroccorente
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Post n°82 pubblicato il 28 Febbraio 2009 da vadocontroccorente
Detto con tutta sincerità, a me della vita del sen. Cossiga e della dr.ssa Binetti non interessa proprio nulla, ma evidentemente loro si preoccupano molto della mia. Interesse lodevole ma inopportuno. Inoltre data la disparità delle posizioni istituzionali ritengo la situazione decisamente squilibrata a loro vantaggio, solo la situazione è squilibrata, null’altro. Mi sento oppresso, discriminato, obbligato in nome di principi metafisici ad accettare quello che per alcuni è verità rivelata. Ora, dal mio punto di vista di uomo e medico, abituato per decenni al rispetto della scienza e delle verità non assolute, queste posizioni intransigenti e moralistiche possono solo destare sospetti e dubbi. Ritengo che, come cittadino della Repubblica Italiana, il mio cammino su questa terra, debba essere vincolato e guidato dalla Costituzione e non dallo Stato della Chiesa, non dico dallo Stato del Vaticano perché mi sembra che siamo tornati a prima della presa di Porta Pia. Io non pretendo di imporre il mio punto di vista a nessuno, ma chiedo con la forza della ragione che nessuno cerchi di prevaricare la mia volontà. Purtroppo viviamo in un Paese, dalla democrazia debole ma autocratica, spogliata della funzione equilibratrice del Parlamento, succube di una vergognosa e tollerata ingerenza cattolica in tanti campi sia morali che economici. Chiedo soltanto di poter gestire con dignità la mia vita, di cui sono il solo responsabile, ed il modo con cui accomiatarmi da essa. Nulla di più. |
Post n°81 pubblicato il 11 Febbraio 2009 da vadocontroccorente
Ho vissuto molti anni della mia esistenza in ospedale ed ho accompagnato molte persone alla morte, momento difficile e punto culminante di ogni essere vivente. Non ho mai visto nessuno contento di morire, laici e credenti, sacerdoti ed atei. Un momento prima sei caldo, respiri, stringi una mano, ti batte il cuore, subito dopo diventi un involucro freddo ed inerte. E’ un momento a cui non mi sono mai abituato, mi lascia attonito e pensieroso, pieno di interrogativi e di domande senza risposta. Ci sentiamo onnipotenti e subito dopo un qualsiasi accidente ci dimostra la nostra fragilità e caducità. Il silenzio è la migliore forma di rispetto per un morto, odio i battimani ai funerali, le risse politiche, le strumentalizzazioni di parte, le considero una delle tante forme di imbecillità contemporanea. Nei cimiteri c’è solo silenzio. E silenzio dovrebbero fare gli uomini di fronte alla morte. |
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