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PREGHIERA ALLA CROCE SANTA
ti adoro o Croce Santa che, con le venerabili Membra di Nostro Signore Gesù
Cristo, fosti adorna e aspersa del suo Sangue prezioso adoro Te, mio Dio posto
in essa, e te o Croce Santa per amor Suo. Salve o vittima di salvezza offerta
per noi e per tutto il genere umano sul patibolo della Croce. Umilmente Ti
adoro. Salve o Sangue prezioso, sgorgato dalle piaghe di Nostro Signore Gesù
Crocefisso, per lavare i peccati di tutto il mondo. Umilmente Ti adoro e Ti
supplico di lavare l'anima mia. Per supplicare la Divina Misericordia; All'ombra
sicura della Croce, santo asilo dei tribolati, invincibile fortezza negli
incalzanti pericoli, che ci sovrastano, fiduciosi ci rifugiamo. Eterno Pietoso,
Dio per la Croce imporporata dal preziosissimo Sangue del Tuo Unigenito,
imploriamo difesa, protezione, preservazione da ogni danno e spavento. Al Tuo
Amore e alla Tua potenza, noi ci affidiamo! Umiliati sotto la Tua giusta e
paterna Mano ti presentiamo la Croce da cui fummo redenti e ti supplichiamo:
salvaci dal pericoli dell'ora presente. Su noi, su tutti, rivolgi la - Tua pietà
e Misericordia, o Signore. Compi il desiderio di Gesù nell'Ultima Cena, avere
un cuore solo e un'anima sola con Te sotto il Vessillo della Croce. GESU' MIO
MISERICORDIA! Adorazione a Gesù Crocifisso: Salvatore nostro Gesù Cristo, ti
adoriamo morente sulla croce per nostro amore e ti ringraziamo perché sei morto
per salvarci dall'inferno. Eterno Padre, ti offriamo il Tuo figlio pendente
sulla Croce, nudo, straziato, trafitto di spine e chiodi, insanguinato,
languente, moribondo e penante. Grande Iddio, è il Tuo Figlio che ti offriamo
in questo pietoso stato, ricevi il Suo divin Sacrificio, accetta questa offerta
che noi ti facciamo. Egli è il prezzo del nostro riscatto, è il Sangue di un
Dio, è la Morte di un Dio, è Dio stesso vittima per noi, che ti offriamo in
espiazione dei nostri peccati. Te lo offriamo per il sollievo delle anime sante
del Purgatorio, dei cuori afflitti, perseguitati, degli ammalati, per chiederti
la conversione dei peccatori, la nostra e dei nostri parenti, la perseveranza
dei giusti, la propagazione della fede, la conservazione della pace e per il
buon esito dei nostri progetti, per ottenere tutti i soccorsi spirituali e
temporali che ci sono necessari; a maggior tua gloria e per la salvezza di tutte
le anime.
BAUDELAIRE "TRISTEZZE DELLA LUNA
Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,
lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s'estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.
Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore
nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d'opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
GRAZIE DOLCE AMICA MERYALIPERVOLARE DI QUESTO TUO REGALO
UN DONO di Mahatma Gandhi Prendi un sorriso, regalalo a chi non l'ha mai avuto. Prendi un raggio di sole, fallo volare là dove regna la notte. Scopri una sorgente, fa bagnare chi vive nel fango. Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha pianto. Prendi il coraggio, mettilo nell'animo di chi non sa lottare. Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla. Prendi la speranza, e vivi nella sua luce. Prendi la bontà, e donala a chi non sa donare. Scopri l'amore, e fallo conoscere al mondo. | |||
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DON PINO PUGLISI
Don Giuseppe Puglisi nasce nella borgata palermitana di Brancaccio il 15 settembre 1937, figlio di un calzolaio e di una sarta, e viene ucciso dalla mafia nella stessa borgata il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno. |
sacerdote del Signore missionario dell vangelo
formatore di coscienze nella verità
promotore di solidarietà sociale
e di servizio ecclesiale
nella carità
Tra le sue citazioni:
"Il discepolo di Cristo è un testimone.
La testimonianza cristiana va incontro a difficoltà, può diventare martirio.
Il passo è breve, anzi è proprio il martirio che dà valore alla testimonianza.
Ricordate San Paolo: "Desidero ardentemente persino morire per essere con Cristo".
Ecco, questo desiderio diventa desiderio di comunione che trascende persino la vita".
Post n°123 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da soleluna140
Questo è un tema che ho proposto qualche anno fa, oggi come ieri in tempi di guerra , violenza, dove denaro e potere sembrano avere il sopravento, storie come queste fanno bene al cuore. Questa è la storia dei 36 giusti.
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Post n°122 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da soleluna140
Malala Yousafzai è una giovane studentessa e blogger di quattordici anni che vive nella regione di Swat, nel Pakistan al confine con l'Afghanistan. Lei è "famosa" per avere ricevuto il Premio nazionale per la pace dei giovani, con un testo contro la violenza. A consegnarle il riconoscimento era stato il primo ministro Yousuf Raza Gilani in persona. I talebani l'hanno sparata in testa, mentre usciva da scuola: "L'abbiamo attaccata perché diffondeva idee laiche fra i giovani e faceva propaganda contro di noi." E così mentre nel nostro occidente civilizzato, le nostre ragazzine non sanno chi sono, cosa faranno, preoccupate anzi disperate dal look e dalla linea. in un lontano paese tanto diverso dal nostro, una ragazzina di 14anni lotta per le donne del suo paese e forse non solo per loro, per dare dignità e libertà di studiare. GRAZIE MALALA, siamo con te, e preghiamo per te affinchè il Buon Dio ti possa lasciare su questa terra a completare la tua missione. affinchè tu possa continuare ad essere il granellino di senape:"
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Post n°121 pubblicato il 26 Settembre 2012 da soleluna140
Il Cantico dei Cantici, una gemma dell’antica poesia d'amore, miracolosamente preservata nella Bibbia, è senza dubbio umana ma non "profana": è lode alle gioie della sessualità alla luce della volontà di Dio. Questa è la seconda volta che pubblico questa piccola parte di questo meraviglioso inno all'amore.
Mi baci con i baci della sua bocca! Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino. Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi, profumo olezzante è il tuo nome, per questo le giovinette ti amano. Attirami dietro a te, corriamo! M'introduca il re nelle sue stanze: gioiremo e ci rallegreremo per te, ricorderemo le tue tenerezze più del vino. A ragione ti amano!
Bruna sono ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come i padiglioni di Salma. Non state a guardare che sono bruna, poiché mi ha abbronzato il sole. I figli di mia madre si sono sdegnati con me: mi hanno messo a guardia delle vigne; la mia vigna, la mia, non l'ho custodita. Dimmi, o amore dell'anima mia, dove vai a pascolare il gregge, dove lo fai riposare al meriggio, perché io non sia come vagabonda dietro i greggi dei tuoi compagni. |
Post n°120 pubblicato il 11 Settembre 2012 da soleluna140
BUDDHA E LA CORTIGIANA A Buddha e ai suoi discepoli capitò un curioso incidente che, per un po’ di tempo, lasciò i suoi seguaci perplessi riguardo al carattere del loro Maestro. Il Buddha e i suoi discepoli avevano fatto un voto di castità e di rinuncia all’amore carnale. Eppure un giorno mentre il grande Buddha e i suoi discepoli riposavano all’ombra di un’albero, si avvicinò una cortigiana attratta dal corpo e dal viso luminoso del Maestro. Non appena la cortigiana vide il viso celestiale del Buddha se ne innamorò e corse a braccia aperte verso di Lui per abbracciarlo e baciarlo, esclamando a gran voce: "Oh mio bellissimo signore splendente, io ti amo! I casti discepoli rimasero sorpresi quando udirono la risposta di Buddha alla cortigiana: "Mia amata, anch’io ti amo. Però adesso non toccarmi. Non Ancora ". La cortigiana replicò: Tu mi chiami amata e per me sei il mio amato. Perché allora, non vuoi che io ti tocchi?" Il grande Buddha rispose: "Mia amata, te lo ripeto ancora: ti toccherò più tardi, non adesso. Allora ti proverò il mio vero amore". I discepoli rimasero sconvolti, pensando che il Maestro si fosse innamorato della cortigiana. Qualche anno più tardi, mentre Buddha meditava con i suoi discepoli, all’improvviso esclamò: " Devo andare! La mia amata, la cortigiana, mi chiama: Ha bisogno di me, adesso. Devo mantenere la mia promessa". I discepoli corsero dietro al Maestro, sperando in qualche modo di salvarlo, sebbene sembrasse follemente innamorato della cortigiana. Il grande Buddha, seguito con ansia dai discepoli preoccupati, andò sotto lo stesso albero dove l’aveva incontrata. Là sotto giaceva la donna, con il bel corpo ricoperto dalle piaghe maleodoranti e putrescenti del vaiolo. I discepoli provarono orrore e si tennero lontani da lei. Il Buddha però, prese il suo corpo in putrefazione e lo abbracciò come fosse un bambino, poggiando la sua testa sul proprio grembo e sussurrandole: "Mia amata, sono venuto a dimostrarti il mio amore per Te e per mantenere la promessa di toccarti: Ho aspettato a lungo per dimostrarti il mio sincero amore, perché io ti amo quando tutti gli altri hanno smesso di amarti. Io ti tocco quando tutti i Tuoi amici del buon tempo hanno paura di toccarti". Così parlando, Buddha guarì la cortigiana e la invitò, ormai purificata da qualsiasi desiderio carnale, a unirsi al Suo gruppo sempre più folto di discepoli. L’amore personale è egoista e considera soltanto i propri interessi, spesso a costo di tutto il resto. L’Amore Divino è altruista: cerca la felicità dell’oggetto del proprio Amore, e non è limitato o parziale. Dio ama allo stesso modo sia i buoni sia i cattivi, perché sono i Suoi figli. Tutti coloro che aspirano a conoscerLo devono provarGli che il loro Amore proprio come il Suo Amore è per Tutti. Quando un’Anima dimostra al Padre Celeste che ama allo stess o modo i Suoi fratelli buoni e cattivi, allora il Padre dirà: " Mio nobile figlio, accetto il Tuo Amore, perché Tu ami tutti con il mio Amore, proprio come faccio Io". Amare coloro che ti amano è naturale, ma quello è un’amore ispirato dall’ego. Amare coloro che non ti amano, o che addirittura ti odiano, è l’espressione dell’Amore soprannaturale: riconoscere Dio in Tutti. Fonte: Come amare, essere amati – Paramahansa Yogananda
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Post n°118 pubblicato il 23 Agosto 2012 da soleluna140
26 Agosto 1978 / 28 Settembre 1978 Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori. Seppur breve è stato il tuo pontificato e se anche hai scatenato critiche nelle alte gerarchie ecclesiastiche quando hai trattato temi come la maternità di Dio, nel cuore degli uomini hai fatto sgorgare fiumi di amore e di gioia pura. Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori. In quegli anni Roma bagnata dal sangue di molti innocenti ha vissuto per pochi giorni un ondata ed un profumo di intensa spiritualità, il tuo sorriso, le tue parole, hanno lasciato un segno dentro di noi. Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori. Te che non sei mai stato un reggente, come invece la storia della chiesa ha sempre identificato il successore di Pietro, ma un semplice e puro missionario, il catechista di Gesù, la Tua umiltà, la Tua semplicità ci parlavano di Dio Padre,Figlio e Spirito Santo. Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori. Qualcuno ti voleva far passare come un pontefice malato e fragile , invece eri forte, la tua forza era quella di riuscire a trasmettere a tutti gli uomini con semplicità, il messaggio dell’amore di Dio,come la Tua forza sarebbe stata anche quella di voler trasformare la Chiesa da “business” a casa dei poveri. Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori. Sei stato per noi un'impronta del passaggio di Dio sulla terra, ed anche se la tua tomba è semplice , scarna senza i fiori degli uomini lì, si percepisce il profumo inebriante del Cielo. Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori. Te ora respiri il profumo del Cielo, il profumo della vita eterna.Te ora vivi nella Luce del Cielo, in quel Cielo dove la notte non esiste e dove la purezza dei giusti riempie il tutto di una Luce bianca e limpida, ed in quel Cielo dove Dio Padre stringe a sé tutte le creature speciali come Te. Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori. La Tua Santità seppur non riconosciuta agli occhi della Chiesa è grande agli occhi di Dio Padre e degli ultimi. Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori. Tu sei Lì che ci guardi e proteggi, che ci guidi e difendi,sei ora un Angelo tra gli Angeli, un Santo tra i Santi, fa o Nostro Santo Padre che la Tua Luce, il Tuo sorriso illumini sempre il percorso di vita nostro e delle nostre famiglie. Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori. Ti voglio bene, M.Patrizia. |
Post n°117 pubblicato il 03 Giugno 2012 da soleluna140
3 Giugno 1963 moriva il Papa buono:Giovanni XXIII, Le sue ultime parole sul letto di morte rivolte al suo segretario, Loris Francesco Capovilla, furono «Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria” ,ecco questo era papa Giovanni, un Papa eletto già vecchio, un papa che sarebbe dovuto essere di transizione e che invece ha portato alla chiesa una ventata di primavera, un profumo di santità. Papa Roncalli con il nuovo Concilio comprese che bisognava ,rinnovare la Chiesa per renderla più adatta ad annunciare il Vangelo alle nuove generazioni; ricercare le vie per l’unità di tutte le chiese cristiane; rilevare ciò che c’è di buono nella cultura contemporanea aprendo una nuova fase di dialogo col mondo moderno, cercando soprattutto “ciò che unisce”. Giovanni Paolo II defini questo concilio:” un’intuizione profetica” del suo promotore. Io ho dei ricordi molto sbiaditi, ero piccolissima, quando morì, ma i miei genitori che hanno vissuto in quei tempi, quando ne parlavano i loro occhi si illuminavano di una luce diversa. Mio padre poi amava in modo particolare “il discorso della luna”, non so quante volte me lo abbia letto, io credo di aver amato questo papa prima ancora di conoscere e comprendere le sue parole ed il suo operato. Appena aperto il blog ho pubblicato come primo post, “il discorso della luna”, ora a distanza di anni voglio riproporlo, è un discorso adatto ai giorni d’oggi, un discorso di speranza e d’amore, proprio quello che manca nella nostra società. “ Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera - osservatela in alto - a guardare a questo spettacolo. La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi diventato padre per la volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme, paternità e fraternità, è grazia di Dio. Tutto, tutto! Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così, guardandoci così nell'incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte quello, se c'è, qualche cosa che ci può tenere un po' in difficoltà. Niente. Fratres sumus. La luce che splende sopra di noi, che è nei nostri cuori, che è nelle nostre coscienze, è la luce di Cristo, il quale veramente vuol dominare con la grazia sua tutte le anime. Stamattina è stato uno spettacolo che neppure la Basilica di San Pietro, che ha quattro secoli di storia, non ha mai potuto contemplare. Apparteniamo quindi ad un'epoca nella quale siamo sensibili alle voci dall'alto, e vogliamo essere fedeli e stare secondo l'indirizzo che il Cristo benedetto ci ha fatto. Finisco dandovi la benedizione. Accanto a me amo invitare la Madonna santa e benedetta, di cui oggi ricordiamo il grande mistero. Ho sentito qualcuno di voi che ha ricordato Efeso e le lampade accese intorno alla Basilica di là, che io ho veduto coi miei occhi - non a quei tempi, si capisce, ma recentemente - e che ricorda la proclamazione del dogma della Divina Maternità di Maria. Ebbene, invocando Lei, alzando tutti insieme lo sguardo verso Gesù benedetto, il Figliol Suo, ripensando a quello che è con voi, a quello che è nelle vostre famiglie, di gioia, di pace, e anche un poco di tribolazione e di tristezza, la grande benedizione. Accoglietela di buon animo. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: "Il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza". Così dunque vogliate attendere alla benedizione che vi do e anche alla buona notte che mi permetto di augurarvi, con la preghiera però che non si cominci... solamente... Oggi noi iniziamo un anno, un anno, chissà... speriamolo bene! Il Concilio comincia e non sappiamo quando finirà, potesse finire prima di Natale, ma forse forse non riusciremo a dir tutto, a intenderci su tutto bene. Questo discorso venne pronunciato dal nostro caro Papa Giovanni in modo spontaneo ed improvvisato, in occasione del XXI Concilio ecumenico, alle migliaia di persone raccolte in Piazza San Pietro. Ancora oggi, riascoltando la sua voce, una sensazione di nostalgica gioia irrompe nei nostri cuori…sembra di averlo ancora qui tra noi, tra la sua gente , uomo buono e umile, innalzato agli onori di Dio,ancora non Santo per la Chiesa ma sicuramente Santo agli occhi di Dio e della sua gente . |
Post n°116 pubblicato il 24 Maggio 2012 da soleluna140
Quello che serve alla nostra società, alla nostra politica, quello che è fondamentale per sconfiggere definitamente la mafia, la camorra e tutte le associazioni a delinquere è il ricambio generazionale, abbiamo bisogno che ai giovani vengano date delle opportunità. Abbiamo assistito in Sicilia dopo la morte di Falcone e Borsellino, ad una ribellione delle nuove generazioni contro la mafia, come non mai popoli di giovani si sono riversati nelle piazze per far comprendere all’Italia, al mondo, che loro sono per la legalità, per la giustizia. Abbiamo il dovere noi genitori, noi adulti di cogliere questi segnali, loro non piagnucolano, loro vogliono esserci per ricostruire il paese nella legalità, non possiamo rilegarli ad una scuola assente, o a dei lavori precari. I giovani sono il nostro futuro, non la nostra palla al piede. Loro la lezione, l'esempio di tutti coloro che sono morti di mafia, l’hanno compreso, ma noi? |
Post n°114 pubblicato il 04 Aprile 2012 da soleluna140
Ave Maria, piena di dolori, Gesù Crocifisso è con te; Tu sei degna di compassione fra tutte le donne e degno di compassione è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Gesù Crocifisso, ottieni a noi, crocifissori del Figlio tuo, lacrime di sincero pentimento, adesso e nell’ora della morte nostra. Amen.
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Post n°113 pubblicato il 13 Marzo 2012 da soleluna140
In questo periodo si parla molto delle donne, delle loro lotte, fermo restando che non sono mai stata una femminista, ma questo è il mio mondo ed allora voglio parlare di donne, di alcune donne che sono state madri, mogli e lavoratrici, donne che hanno realizzato i loro sogni, i loro progetti di vita, queste donne erano le mie nonne.Donne vissute nel 1900, donne che ne hanno viste tante, dal fascismo alla guerra, dalla ricostruzione al boom economico. Entrambi erano donne che lavoravano, La mia nonna materna svolgeva come si dice un lavoro prettamente femminile, faceva la maglierista, aveva delle ragazze che la aiutavano nel lavoro di maglieria, ma la sua attività era in casa , e come qualcuno potrebbe dire, consono per una donna.Ho dei bei ricordi di lei , era una donna molto precisa e ordinata, sempre bei vestiti, i capelli sempre a posto, cucinava poi in modo sublime, ancora oggi ricordo i profumi delle sue minestre di legumi e cereali, dei suoi sughi e della sua squisitissima torta di mele. Io passando molto tempo con lei nella sua casa, poichè mia mamma aveva a combattere con i miei fratelli piu piccoli,assaporavo tutto di lei, la ammiravo quando si vestiva, quando cucinava , da lei mi sentivo protetta e coccolata, la sua casa poi era un ambiente veramente speciale per me, correre, saltare per quei corridoi, sentire i profumi di spezie che provenivano dalle credenze piene di conserve e marmellate fatte in casa, il profumo di lavanda dei suoi armadi, dei suoi cassetti, senzazioni ed emozioni che mi porterò sempre dietro. La nonna paterna invece la frequentavo meno, ma non per questo l'ho amata meno, lei aveva un'attività commerciale, normalmente era il pranzo della domenica, una dolce e piacevole consuetudine, per stare insieme , la sua cucina poi era super, specialmente per una bambina, era una maestra nel friggere, costolette d’abbacchio fritte, ricotta fritta, mele fritte, sapori e profumi che non si possono dimenticare tanto facilmente. Io la ricordo che non era più giovane, i capelli sempre raccolti come si usava anticamente, abiti larghi e lunghi che coprivano un fisico longilineo e delle gambe slanciate e ben fatte, ed una carnagione del viso, rosa e liscia, rughe, no grazie, era di una bellezza nonostante la sua età a dir poco sconvolgente. Da giovane dicevano che era una tra le più belle ragazze del paese, era nata alla fine del 1800, era rimasta presto orfana e non ancora ventenne si era sposata, contemporaneamente aveva aperto una attività commerciale che conduceva da sola, poiché mio nonno era impiegato alle ferrovie dello stato. Dopo un anno dal matrimonio arrivava il primo figlio, che purtroppo a soli 18 mesi moriva a causa di una delle tante influenze che una volta seminavano morte, ed eccola poco più che una ragazzina a fare i conti con la più grande tragedia della vita per una donna, la morte di un figlio, tutto il mondo gli stava crollando addosso, si sentiva spenta senza più voglia di vivere, si era proprio cosi che ci raccontava, fino a quella notte quando nel sonno: Vide un girotondo di angeli con i capelli biondi, all’improvviso i , un angioletto voltandosi verso di lei la salutò e le lanciò un bacio con la sua manina, ma quell'angioletto con il suo caschetto di capelli biondi era il suo bambino, il suo bambino precocemente volato in cielo, questo episodio le fece comprendere che doveva continuare, continuare a vivere, a lottare ,si lottare poiché la vita le avrebbe riservato si tante gioie, ma anche tante battaglie da affrontare. Così arrivarono gli altri figli uno dietro l'altro, e lei? E lei correva, correva tra casa, figli e negozio, sempre in movimento poi arrivò il fascismo e mio nonno, non per essere iscritto a partiti, ma solo per essersi rifiutato di iscriversi al fascio perse il lavoro, "non importa, il buon Dio ci ha fatto liberi, non accettare compromessi e vieni ad aiutarmi in negozio" replicò mia nonna al nonno, e così fu, Il tempo passava i figli crescevano, ed eccola sempre in prima linea , la scuola le rimandava i figli a casa, poichè lei si rifiutava di fare indossare loro la divisa fascista e lei che faceva, li rimandava a scuola senza divisa, con il grembiule e sempre con la stessa determinazione e fermezza. Al negozio passava qualche prepotente al potere di allora a riscuotere qualcosa, e lei con il suo coraggio lo cacciava, la beneficenza affermava la faccio a chi dico io, non riempio la pancia ai prepotenti e violenti, e cosi era, lei era dura e forte con i prepotenti di quell'epoca e generosa con i deboli, con i poveri.Quanti dispetti e danni al negozio durante la notte, dovette subire, ma niente poteva sconvolgerla più di tantoi. Arrivò un altro figlio che però, prima di compiere un anno di vita se ne volò in cielo , altro dolore che la segnò profondamente per sempre, ma che non la fermò, continuò a lavorare a combattere per i figli ai quali lasciò a tutti una casa dove vivere con le rispettive famiglie. Sebbene anziana stette vicino al marito malato con mille attenzione e cure, rifiutando spesso l'aiuto dei figli, ed all'età di 86 anni moriva all'improvviso sola , perchè era cosi che voleva vivere, libera, libera come era vissuta, nella sua casa vi era un frigorifero ed una lavatrice che i figli le avevano regalato, ma mai messi in funzione poichè erano delle diavolerie della modernità diceva. Cara nonna, il 900 ci ha portato si diavolerie ma ci ha portato anche delle donne straordinarie come te, grazie nonna perchè ci sei stata, grazie perchè hai lottato come una guerriera, senza aver messo mai un rossetto, senza mai esserti truccata o fatto una piega ai capelli, ti scandalizzavi quando il nonno tuo marito in pubblico tentava di abbracciarti o baciarti, dicevi che scambiarsi effusioni in pubblico non era dignitoso, eri all'antica ma quanta modernità nel tuo essere pienamente e sinceramente "donna".
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Post n°112 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da soleluna140
Continuiamo a parlare di quote rose, di più opportunità di lavoro per le donne, e mentre chiediamo e pretendiamo continuiamo a tacere davanti alla mercificazione del corpo della donna, davanti alle istruzioni per l'uso del corpo femminile che i nostri mezzi di comunicazione ci propinano giornalmente. La cosa ultima poi più sconvolgente è stato il messaggio che ha trasmesso l'emittente nazionale durante la programmazione del festival di sanremo. E così come qualcosa di visto e rivisto, la bella ragazzina, straniera,ingenua, come una marionetta veniva rimbalzata tra due volponi che avevano il triplo della sua età, che le dicevano cosa doveva fare, come si doveva muovere, tra occhiatine volgari e disgustose, oppure vogliamo parlare della bella Belen, donna bella ed intelligente, ottima ballerina e cantante,perchè arrivare a tanto, non aveva certo bisogno di mostrarci ...... E per ultimo ma non meno grave il degradante intervento di Celentano, io mi chiedo se al posto di Celentano ci fosse stata un donna di settant'anni a dire baggianate, come sarebbe finita la serata? Pomodori uova marce? E' passato un'anno da quando suor Rita scriveva questa lettera, forse le donne di cui si occupa Suor Rita sono diverse, sono un po' più disgraziate e disperate, ma sempre mosse e manomesse come oggetto del desiderio maschile
Lettera aperta di suor Rita del 27/01/2011
Da anni, insieme a tre mie consorelle (suore Orsoline del S. Cuore di Maria), sono impegnata in un territorio a dire di molti “senza speranza”. Un territorio, quello casertano, sempre più in ginocchio per il suo grave degrado ambientale, sociale e culturale, dove anche la piaga dello sfruttamento sessuale, perpetrato a danno di tante giovani donne migranti, è assai presente con i suoi segni di violenza e di vera schiavitù. Come donna, come consacrata, provocata dal Vangelo di Gesù che parla di liberazione e di speranza, insieme alle mie consorelle, ho scelto di “farmi presenza amica” accanto a queste giovani donne straniere, spesso minorenni, per offrire loro il vino della speranza, il pane della vita e il profumo della dignità. Oggi, osservando il volto di Susan chinarsi e illuminarsi in quello del suo piccolo Francis, scelto e accolto con amore, ripensando alla sua storia - una tra le tante storie accolte, la quale ancora bambina (16 anni) si è trovata sulle nostre strade come merce da comprare, da violare e da usare da parte di tanti uomini italiani - sono stata assalita da un sentimento di profonda vergogna, ma anche di rabbia. Ho sentito il bisogno, come donna, come consacrata e come cittadina italiana, di chiedere perdono a Susan per l’indecoroso spettacolo a cui tutti, in questi giorni, stiamo assistendo. E non solo a Susan, ma anche alle tante donne che hanno trovato aiuto e liberazione e alle tante, troppe donne, ancora schiave sulle nostre strade. Ma anche ai numerosi volontari e ai tanti giovani che insieme a noi religiose credono nel valore della persona, in particolare della donna, riconosciuta e rispettata nella sua dignità e libertà. Sono sconcertata nell’assistere come da “ville” del potere alcuni potenti, eletti per cercare e fare unicamente il bene per il nostro Paese, soprattutto in un momento di così grave crisi, offendano, umilino e deturpino l’immagine della donna. Inquieta vedere esercitare un potere in maniera così sfacciata e arrogante che riduce la donna a merce e dove fiumi di denaro e di promesse intrecciano corpi trasformati in oggetti di godimento. Di fronte a tale e tanto spettacolo l’indignazione è grande! Come non andare con la mente all’immagine di un altro “palazzo” del potere, dove circa duemila anni fa al potente di turno, incarnato nel re Erode, il Battista gridò con tutta la sua voce: «Non ti è lecito, non ti è lecito!». Anch’io oggi, anche a nome di Susan, sento di alzare la mia voce e dire ai nostri potenti, agli Erodi di turno, non ti è lecito! Non ti è lecito offendere e umiliare la “bellezza” della donna; non ti è lecito trasformare le relazioni in merce di scambio, guidate da interessi e denaro; e soprattutto oggi non ti è lecito soffocare il cammino dei giovani nei loro desideri di autenticità, di bellezza, di trasparenza, di onesta. Tutto questo è il tradimento del Vangelo, della vita e della speranza! Ma davanti a questo spettacolo una domanda mi rode dentro: dove sono gli uomini, dove sono i maschi? Poche sono le loro voci, anche dei credenti, che si alzano chiare e forti. Nei loro silenzi c’è ancora troppa omertà, nascosta compiacenza e forse sottile invidia. Credo che dentro questo mondo maschile, dove le relazioni e i rapporti sono spesso esercitati nel segno del potere, c’è un grande bisogno di liberazione. E allora grazie a te, Susan, sorella e amica, per aver dato voce alla mia e nostra indignazione, ora posso, come donna consacrata e come cittadina, guardarti negli occhi e insieme al piccolo Francis respirare il profumo della dignità e della libertà. Sr. Rita e sorelle comunità Rut
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Post n°111 pubblicato il 03 Gennaio 2012 da soleluna140
“ …..Gheddafi non è bastato fare spregio dei diritti umani deportando e torturando i profughi nei lager costruiti nel deserto ed ignorare le responsabilità per aver sempre appoggiato il terrorismo internazionale, ora ha pensato di venire nel nostro paese a fare proseliti ed ad offendere la donna, non si tratta di folclore come qualcuno vuol farci credere, coloro che hanno consentito questo si sono inchinati davanti ad un pessimo soggetto o forse hanno voluto continuare a nascondere le verità che si nascondono dietro il Trattato Italia-Libia…...” Ora come per incanto l’uomo onorato fino a poco fa dai nostri politici veniva trucidato in diretta, con l’Europa e l’America che festeggiavano. Oppure vogliamo parlare dello sceriffo del terrore, forse il peggio che il terrorismo mondiale avesse mai conosciuto, Osama Bin Laden , che l’annuncio della sua esecuzione di morte scatenava nel mondo civile, urla di gioia, con la Clinton che saltava dalla sua poltrona esultante e inebriata di gioia. Ma quale messaggio diamo ai nostri figli, che con una fucilata, con una coltellata, o calpestando e sputando su despoti moribondi possiamo fare giustizia? Il cuore dell’uomo è diventato come una spugna vecchia e sudicia. “Gesù sanguinante” sanguinante non solo per gli omicidi e le violenze dei dittatori del mondo ma anche per le nostre urla di gioia e di compiacimento davanti alla morte di coloro che hanno sempre vissuto nella morte e nell'odio, è l'orrore è la violenza che partorisce altra violenza. Tra un po’ sarà l’Epifania, una festa che non dovrebbe essere solo dei bambini, o solo la festa dei regali. Oggi più che mai la Luce folgorante della Cometa dovrebbe guidarci verso Gesù verso la sua capanna, verso Maria verso il suo abbandono a Dio, sarebbe bello che per questa Festa, riuscissimo a regalare a Gesù Bambino una carezza, attraverso una carezza alla nostra compagna o compagno della vita, che non sempre amiamo,o rispettiamo, una carrezza ai nostri bambini che amiamo troppo frettolosamente, ai nostri giovani che non vogliamo capire, ai nostri anziani genitori o nonni che siano, che spesso dimentichiamo, poichè non occorre attraversare mari o oceani per amare Gesù Bambino basta guardarsi intorno.
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Post n°108 pubblicato il 08 Marzo 2011 da soleluna140
Questa è la storia di una ragazzina diciassette anni e del suo meraviglioso papà, lei si chiama Franca Viola una ragazzina di Alcamo che, a metà degli anni sessanta, fu rapita per ordine del suo corteggiatore respinto, tenuta prigioniera per una settimana in un casolare di campagna e a lungo violentata. Era un preludio alle nozze, nell’Italia e nel codice penale di quei tempi. Se ti piaceva una ragazza, e tu a quella ragazza non piacevi, avevi due strade: o ti rassegnavi o te la prendevi. La sequestravi, la stupravi, la sposavi. Secondo le leggi dell’epoca, il matrimonio sanava ogni reato: era l’amore che trionfava, era il senso buono della famiglia e pazienza se per arrivarci dovevi passare sul corpo e sulla dignità di una donna. A Franca Viola fu riservato lo stesso trattamento. Lui, Filippo Melodia, un picciotto di paese, ricco e figlio di gente dal cognome pesante, aveva offerto in dote a Franca la spider, la terra e il rispetto degli amici. Tutto quello che una ragazza di paese poteva desiderare da un uomo e da un matrimonio nella Sicilia degli anni sessanta. E quando Franca gli disse di no, lui se l’andò a prendere, com’era costume dei tempi. Solo che Franca gli disse di no anche dopo, glielo disse quando fece arrestare lui e i suoi amici, glielo urlò il giorno della sentenza, quando Filippo si sentì condannare a dodici anni di galera. Il costume morale e sessuale dell’Italia cominciò a cambiare quel giorno, cambiò anche il codice penale, venne cancellato il diritto di rapire e violentare all’ombra di un matrimonio riparatore. Fu per il coraggio di quella ragazzina siciliana. E per suo padre: Bernardo, appunto. Un contadino semianalfabeta, cresciuto a pane e fame zappando la terra degli altri. Gli tagliarono gli alberi, gli ammazzarono le bestie, gli tolsero il lavoro: convinci tua figlia a sposarsi, gli fecero sapere. E lui invece la convinse a tener duro, a denunziare, a pretendere il rispetto della verità. Tu gli metti una mano e io gliene metto altre cento, disse Bernardo a sua figlia Franca. Atto d’amore, più che di coraggio, è per donne e uomini che oggi dobbiamo festeggiare, uomini e ragazzine che in un epoca lontana da noi, non tanto per gli anni ma per dignità e civiltà hanno detto di no. Era povero, Bernardo, più povero dei padri di alcune squinzie di Arcore, quelli che s’informano se le loro figlie sono state prescelte per il letto del drago. Ma forse era solo un’altra Italia.Lui invece quanta dignità ed onore ha da insegnare a questi padri di oggi che si sono arricchiti con case ed altro in cambio di una sveltina delle loro figlie con un vecchio di settantaquattro anni, sono loro più del sultano e delle sue ancelle, i veri sconfitti, i veri ottusi, i veri colpevoli di una società che sprofonda sempre più in basso nel fango. Parte di questo post è tratto da un articolo di Claudio Fava
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Post n°104 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da soleluna140
IO (NOME) DESIDERO FERMAMENTE ESSERE UNO CON L'AMORE UNIVERSALE IO (NOME) PENSO POSITIVO E CON GIOIA,VIBRO DI AMORE ALLA VITA. SONO FELICE DI ESISTERE E DI ESSERE NATO DI AMARE E DI ESSERE RIAMATO. IO (NOME) ESPANDO LA MIA VIBRAZIONEV DI PACE DI AMORE E SERENITA' A TUTTO IL PIANETA E A TUTTE LE CREATURE SENZA DISTINZIONI . QUESTO IO VOGLIO E FERMAMENTE CHIEDO. CHE AVVENGA IL CAMBIAMENTO E IL RISVEGLIO DELLA COSCIENZA UNICA MONDIALE E COLLETTIVA . GRAZIE. VIVA LA VITA SEMPRE
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Post n°103 pubblicato il 24 Settembre 2010 da soleluna140
Le reclutò come discepole. Sostenne la loro dignità.
E, quando risorse, si rivelò prima a loro. Ecco perché tra i primi cristiani c'erano anche le sacerdotesse. Ma poi scoppiò la "caccia alle streghe " Gesù poi nel suo messaggio rivoluzionario e di grande rispetto per le donne, nel vangelo le chiama "donna" tutte donne aldilà dei loro peccati come l'adultera "donna ti sono rimessi i peccati............" o della loro Santità, a Maria ai piedi della Croce dice :"donna ecco tuo figlio" perchè donna e non madre, perchè madre sarebbe stato riduttivo, perchè la donna per Dio non è solo un mezzo di riproduzione come molti e la Chiesa per prima ancora oggi ci vogliono far credere, ma una creatura speciale che Dio ha scelto per dare la vita. Poi Papa Luciani quando disse Dio è padre ed ancor più a madre, al Vaticano scoppiò quasi uno scandalo . Gesù non parlava mai male delle donne, non le scacciava quando predicava, le difendeva anche all'occorrenza, come nel caso della donna sorpresa in flagrante adulterio che nessuno poté lapidare perché Gesù aveva chiesto che a scagliare la prima pietra fosse un uomo senza peccato; le lodava quando trovava in loro una grande fede. E le donne lo ripagarono senza dubbio; Erode tentò di ucciderlo ancora in fasce, i giudei non lo riconobbero, Giuda lo tradì, il Sinedrio lo condannò, Pietro lo rinnegò e i romani lo crocifissero. Una donna, per prima, riconobbe in Lui il Messia, ancor prima che nascesse: Elisabetta, cugina di Maria le donne accorrevano per ascoltare i suoi insegnamenti: stando agli evangelisti erano migliaia; per ascoltarlo, Maria trascurò di aiutare la sorella Marta nei lavori di casa e Gesù dichiarò che si era presa la parte migliore, che non le sarebbe stata tolta, perché era l'unica necessaria; avevano piena fiducia in Lui, e gli episodi della donna di Cana, e dell'elemosina lo dimostrano; la samaritana, trovandosi con Lui al pozzo, lo ascoltò, lo comprese e gli procurò una gran folla desiderosa di ascoltare da Lui le cose che ella aveva loro riferito; la peccatrice pentita che aveva cominciato a seguire dappertutto il Redentore, gli rese gli onori che dal padrone di casa non furono resi; ad una donna Gesù si manifestò per la prima volta, dopo la Resurrezione. Solo le donne non lo tradirono: prima, tra tutte, Maria SS., che rimase senza peccato come era stata concepita, e con un coraggio inconcepibile in una donna della sua epoca, benché giovanissima non esitò ad affrontare il giudizio della gente e del Suo promesso sposo Giuseppe, il rischio di dover trascorrere il resto della Sua vita da mendicante, pur di rispondere al progetto che l'Onnipotente aveva su di Lei; che fu madre dolcissima e tenerissima di un Bimbo che aveva solo una cosa diversa dagli altri bambini: era Dio! Accettò con semplicità questo che avrebbe fatto impazzire qualunque essere umano... E, con un coraggio ancora più grande, e con una fede che trova riscontro solo in Abramo, prima di Lei, accettò il destino tragico che attendeva quel Bimbo e che l'avrebbe vista un giorno piangere ai piedi di una croce. E pensare che qualcuno dice che era una donna come tante... Poveri fratelli, che si privano della Mamma! E fin dall'inizio della predicazione apostolica della Buona Novella del Regno di Dio, le donne furono in prima fila, ospitando e sostentando chi portava l'annuncio, organizzando riunioni, offrendosi al martirio per amore di Gesù. La Chiesa di Pietro deve il superamento di tanti momenti bui e difficili, anche (e forse soprattutto) alle donne, che nei tempi di più diffuso ateismo non hanno lasciato vuote le chiese, anche in quei paesi dove il cattolicesimo era visto come una minaccia da combattere. Tra le donne troviamo alcune delle più luminose figure della Storia della Chiesa, dalle origini ai nostri tempi. |
Post n°102 pubblicato il 01 Settembre 2010 da soleluna140
In questi giorni grazie ad un dittatore violento abbiamo assistito sul palcoscenico"Italia"ad uno show disgustoso, da cristiana non sono stata neanche le chiacchiere sulla fede, e sull'islam che mi hanno offeso, poichè oltre ad essere certa che lui non sia la persona adatta a fare sermoni,io credo in Cristo morto e risorto per l'intera umanità e questo è sicuramente il più grande messaggio di fede e di amore per tutti. Inoltre ritengo che le dichiarazioni sull'islam di Ghedaffi non possano che danneggiare l'islam stesso. Scusate ma quale cretino può convertirsi all'islam dopo aver ascoltato questo demone? La conversione di alcune ragazze? Io personalmente non ci credo. La cosa invece che mi ha sconvolto è stato lo spettacolo offerto agli italiani con il consenso di qualcuno del governo nei riguardi del mondo femminile, la richiesta di Gheddafi di avere centinaia di belle ragazze al suo arrivo a Roma mi sembra tanto una istigazione alla prostituzione, una mercificazione del corpo della donna. Tutto questo è un offesa per le tutte donne occidentali,che hanno conquistato parità e diritti con tanta fatica.
Nel 1974 il presidente algerino Boumedienne dichiarò all'ONU che il ventre delle donne europee avrebbe dato vittoria all'islam, ora Gheddafi sembra voglia continuare in questo progetto, allora questa sua visita non mi sembra tanto un messaggio di pace e di amicizia ma pura sopraffazione e conquista verso l'occidente. A Gheddafi non è bastato fare spregio dei diritti umani deportando e torturando i profughi nei lager costruiti nel deserto ed ignorare le responsabilità per aver sempre appoggiato il terrorismo internazionale, ora ha pensato di venire nel nostro paese a fare proseliti ed ad offendere la donna, non si tratta di folclore come qualcuno vuol farci credere, coloro che hanno consentito questo si sono inchinati davanti ad un pessimo soggetto o forse hanno voluto continuare a nascondere le verità che si nascondono dietro il Trattato Italia-Libia. Sono certa che nessun altro paese occidentale avrebbe consentito al dittatore Gheddaffi questo umiliante, degradante e disgustoso spettacolo.
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Post n°101 pubblicato il 08 Aprile 2010 da soleluna140
Care amiche sono stata per un bel pò di tempo assente, ho avuto il pc rotto, ora sembra che vada meglio, anche se è molto lento ed ogni tanto si blocca. Qualche tempo fa ho scritto un post sulla Chiesa come Santa e peccatrice, una mia cara amica "discepola 2007", mi ha inviato questo commento di seguito trascritto, io non essendo d'accordo con Lei, voglio replicarle. Mi piacerebbe conoscere anche le vostre opinioni, vi abbraccio tutte e vi auguro una primavera di sole, m.patrizia.
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Post n°99 pubblicato il 09 Marzo 2010 da soleluna140
La Chiesa pellegrina sulla terra è santa nella sua parte divina, costituita dal suo Capo invisibile Gesù, dai mezzi di salvezza: S. Messa, Sacramenti, Parola di Dio, Verità eterne. Peccatrice nella sua componente umana, costituita da laici e da sacerdoti (Preti, Vescovi, Papa). Io da credente non faziosa continuo a frequentare la Messa, Sacramenti e prediche, convinta che, mediante i Sacerdoti, anche i più indegni, è Gesù che celebra e perdona il genere umano. Ma ogni giorno che passa questa istituzione che si chiama Chiesa Cattolica, fa acqua da tutte le parti, non voglio giudicare e condannare alcuno, non sta a me, ma troppe e dico troppe verità nascoste, non sono gli scandali della Chiesa che mi sconvolgono, ma le verità che a tutti i costi si devono nascondere, celare, mascherare. Gesù ci ha detto :"Io sono la via, la verità, la vita... Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me..." Ma la Chiesa come può aiutarci a comprendere queste parole se lei per prima ci nasconde e copre verità, abusi, misteri? La parola di Gesù poi è categorica quando dice: «Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te...» (Mt. 5, 29-30, cf. anche 18, 8-9). Gesù è ancora piu severo e duro quando dice: «Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!» (cf. Mt. 18, 6-7). Io da credente pretendo che il Vaticano una volta per tutte faccia chiarezza sui misteri di ieri e di oggi legati al potere al denaro, al sangue versato da alcuni innocenti, alla morte di "Santo" Papa Luciani, sulle verità che quest'ultimo si accingeva a rivelare e sui cambiamenti nelle gerarchie ecclesiastiche che si prestava a fare,e che la Chiesa cone istituzione riconosca e denunci il marcio di alcuni suoi componenti. Il mondo cattolico ha bisogno di verità, verità sofferte, ma verità. Non basta che a scandalo pubblicato sui media, dichiari che si farà chiarezza, queste loro chiarezze assomigliano più a delle "giustificazioni". Altrimenti Lei "Santa Romana Chiesa" sarà destinata a perire, la cancrena di un mano devasterà l' intero corpo. Quanta verità in alcune profezie: "Cardinali si opporranno a Cardinali, Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file." |
Post n°95 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da soleluna140
ROSARNO, OMELIA DI UN SACERDOTE CHE SCUOTE LE COSCIENZE / Rosarno, paese dove la 'ndrangheta non vuole ribellioni
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Post n°93 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da soleluna140
Questo post sulla novena di Natale era stato pubblicato da me il 16 Dicembre 2008, ho fatto copia incolla in attesa del Natale 2009 FRASCATI - CATTEDRALE DI SAN PIETRO
Da molti anni si sente dire che la festa del Natale è diventata una festa di consumo nella quale la corsa ai regali segna lo stato di salute economica della nazione e l’ attesa dei bambini per l’ arrivo di Babbo Natale con i suoi doni oscura la stella cometa che porta il regalo più importante: la nascita del Salvatore. Quando ero piccola mi ricordo che il Natale si attendeva con trepidazione, perché era un periodo magico: si sognava. l’ allestimento del presepe iniziava con la raccolta del muschio, proseguiva con la ricerca di tutte le statuine… Oggi non c’ è più tempo per niente; non c’ è il tempo di andare a cercare il muschio, non c’è il tempo per allestire la capanna: i presepi li vendono già belli e pronti da collocare magari sopra alla televisione… Questo non è natale,e lo capiamo subito attribuendo il giusto significato ai personaggi del presepe. L’ideazione del presepe sarebbe dovuta, secondo la tradizione, a San Francesco, che l’avrebbe allestito per primo a Greccio, presso Rieti, per evidenziare la grande portata della Natività, dando vita ad una rappresentazione il più possibile realistica della nascita del Messia. Il presepio diventa così il luogo della preghiera natalizia, uno spazio domestico in cui le parole diventano musica alle orecchie di Dio.
Il presepe è vita e speranza e carità. Ora il presepio è quasi completo: ci sono Maria, Giuseppe, l’angelo, i pastori… tutti i personaggi sono al loro posto, il presepio si anima di presenze! A queste presenze aggiungiamo la nostra, di noi che ci accostiamo al presepio e … facciamo le belle statuine? Davanti al mistero che si rinnova restiamo spettatori passivi, indifferenti? Abbiamo fatto spazio al presepio in casa nostra, ma nel nostro cuore? Non è sufficiente guardare, occorre stupirsi e contemplare, lasciarsi cambiare la vita, metterci l'anima! Come Maria che, accogliendo l'annuncio dell'angelo, accetta di accogliere Gesù nella sua vita. E sappiamo bene come è cambiata la sua vita dopo quell'umile gesto di accoglienza: Maria ci ha messo l'anima nell'accogliere quel figlio, nel crescerlo e amarlo fino alla croce! E noi? Natale quest'anno avrà un' anima, se sapremo dire con Maria: "Eccomi, sono la serva del Signore , avvenga di me quello che hai detto":
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Post n°92 pubblicato il 04 Dicembre 2009 da soleluna140
« Un giorno, mentre Maria era in casa, le apparve in una luce l'angelo Gabriele, bello come l'aurora. Gabriele, uno dei più vicini alla gloria di Dio, è particolarmente bello. Maria chinò il capo e poi cadde in ginocchio, tutta meravigliata e commossa nella sua umiltà.
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Gli Angeli sono i rappresentanti di Dio, esseri che tendono verso l’alto e
non conducono mai all’egoismo, al peccato o alla materialità, ma ci
guidano verso il divino Principio di ogni bene, laddove si riunisce ogni individualità reale, a immagine e somiglianza di Dio. Solo prestando
attenzione a queste guide spirituali li incontreremo, ci incontreremo
con gli Angeli senza saperlo.
(Mary Baker Eddy)
DALLE POESIE E PENSIERI DI MADRE TERESA
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!
Vorrei essere accanto a ciascuno di voi e parlarvi col cuore in mano e con la delicatezza di Dio, per dirvi ciò che passa nel mio cuore.
Anche in te, l'Altissimo ha segnato un disegno d'Amore. Anche tu puoi vivere per qualcosa di grande nella vita.
Credi: Dio è in te!
La tua anima in grazia ècentro dello spirito santo: il Dio che santifica.
Rientra in te: cerca Dio, quello che vive in te!
Se tu conoscessi i porti in te! Se tu tutto lasciassi per Lui!
Se questa breve esistenza, che scappa e tramonta di un passo ogni giorno, tu la rivolgessi a Dio!
Oh!, se Dio fosse Re in te e ogni potenza dell'anima tua e del tuo corpo fossero ancelle di questo Re, alla Suo divino servizio!
Oh! Se tu lo amassi con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze!
Allora... t'innamoreresti di Dio e passeresti per il mondo annunziando una buona nuova! Dio c'è. Vivi per Lui.
Dio sarà tutto per te fra pochi anni, appena passata questa breve vita!
Gettati in Lui. Amatelo.
Ascoltate quello che vuole, in ogni attimo della vostra vita, da voi.
Fatelo con tutto lo slancio del vostro cuore, consumando a questo divino servizio tutte le vostre forze.
Innamoratevi di Dio! Tante cose belle vi sono su questa terra! Più bello è Dio!
Che la vostra giovinezza non scappi e fra singhiozzi di una vita fallita, non vi tocchi dire con Sant'Agostino: Tardi ti ho amato! Tardi ti ho amato, bellezza sempre antica e sempre nuova!.
... No! Ora ti amo, mio Dio, mio Tutto!
Ora comanda e faccio! La tua volontà è la mia! Voglio ciò che Tu vuoi!
Innamorarsi di Dio sulla terra significa innamorarsi della sua volontà, finché l'anima nostra vissuta a questo divino servizio
Lo verrà e Lo avrà con sé per sempre."
Chiara Lubich
IL MIO CANTO LIBERO - LUCIO BATTISTI
non ci vuole più
il mio canto libero sei tu
E l'immensità
si apre intorno a noi
al di là del limite degli occhi tuoi
Nasce il sentimento
nasce in mezzo al pianto
e s'innalza altissimo e va
e vola sulle accuse della gente
a tutti i suoi retaggi indifferente
sorretto da un anelito d'amore
di vero amore
In un mondo che - Pietre un giorno case
prigioniero è - ricoperte dalle rose selvatiche
respiriamo liberi io e te - rivivono ci chiamano
E la verità - Boschi abbandonati
si offre nuda a noi e - perciò sopravvissuti vergini
e limpida è l'immagine - si aprono
ormai - ci abbracciano
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono purissime
in noi
La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore
E riscopro te
dolce compagna che
non sai domandare ma sai
che ovunque andrai
al fianco tuo mi avrai
se tu lo vuoi
Pietre un giorno case
ricoperte dalle rose selvatiche
rivivono
ci chiamano
Boschi abbandonati
e perciò sopravvissuti vergini
si aprono
ci abbracciano
In un mondo che
prigioniero è
respiriamo liberi
io e te
E la verità
si offre nuda a noi
e limpida è l'immagine
ormai
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono purissime
in noi
La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore
e riscopro te
COMPAGNI DI VOLO DI DON TONINO BELLO
Voglio ringraziarti Signore,
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un'ala soltanto,
l'altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
Perché io fossi tuo compagno di volo,
insegnami, allora, a librarmi con Te.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all'ebbrezza del vento,
vivere è assaporare l'avventura della libertà,
vivere è stendere l'ala, l'unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore,
tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi,
non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore,
un'ala di riserva.
UN GRAZIE ALLA MIA AMICA ANGELA101
PER IL SUO DONO.