VIOLENZA SULLE DONNE
Le donne spesso sono indifese, fragili, in balia della cattiveria degli UOMINI che sfocia in violenza...S.O.S ...abbiamo IL CORAGGIO DI DENUNCIARE PER DIVENTARE LIBERE! Un inchino Firdhaus (Contro ogni forma di violenza alle donne e deboli e bambini, a qualsiasi latitudine..)
Il nostro blog..
il libro della nostra vita, donne picchiate, donne violentate, donne che non hanno piu' lacrime.lascio una traccia di me sul selciato di questo mondo virtuale. Una pagina di un libro che nessuno leggera' mai. Il mio sogno di riscattare tutte le donne del mondo, in una ineguaglianza che nessuno conosce. Studio di nascosto perche' voglio urlare la verita' che si nasconde dietro le porte chiuse. Schiaffi percosse e tanta paura. Nessuno se ne frega. Tante parole comprensione ma solo chi havissuto la violenza sa cosa vuol dire. Lacrime lividi ma ferite sull'anima. Donne con il sesso infibulato, donne senza diritto di vivere, donne non libere, una schiavitu' esistente un libro da chiudere gettare e far finta di non averlo letto. La schiavitu' apperentemente non esiste, basta leggere la cronaca dei giornali per capire..cosa vuol dire esseere donna oggi . Libro di vita da bruciare.
Un inchino
Firdhaus
“Basta con la pedofilia basta la violenza sui bambini”.
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Mia Martini e le botte
Post n°787 pubblicato il 23 Giugno 2009 da firdhaus
Mia Martini e le botte Notizia del 23 maggio 2009 - 15:20 Loredana Bertè svela particolari choc sulla morte della sorella: «Mimì, nella bara, era piena di lividi». Durissime accuse al padre e un racconto straziante sulla loro infanzia rubatadi Libero News
Questa volta Loredana Bertè ha davvero vuotato il sacco, ha parlato con il cuore in mano e ha dato sfogo alle sue paure e ai fantasmi del passato. Lo ha fatto in un'intervista alla rivista Musica leggera e ha rivelato al giornalista Maurizio Becker particolari choc sulla morte della sorella, Mia Martini. «Ho saputo che Mimì era andata due giorni dal padre, che non vedeva da 40 anni» racconta la Bertè. Siamo nel maggio del 1995. Loredana parla di Giuseppe Radames Berté, stimato professore di latino e greco a Bagnara Calabra. Il padre delle due cantanti abitava a quell'epoca a Cardano al campo. «Lui le ha dato un appartamento del ca..., dove non c'era niente. C'era un materasso steso per terra e basta. Mimì si lamentava, diceva che quel posto faceva schifo e che non ci sarebbe rimasta. C'è stata in tutto tre giorni: uno da viva e due da morta (Mia Martini è morta il 12 maggio, ndr), ma in quell'appartamento ce l'ha messa il padre, poteva tenersela lui... Poi quando l'ho vista dentro la bara, era massacrata, piena di lividi». |
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