FRANCO's He(art)

Post N° 140

E mi arde la smania di coprire le distanze.

E non vorrei aspettare un altro giorno ancora.

E perdere la foga che mi pulsa dentro

E sciogliere i dubbi su di me...su di te

E non voglio perdere chi mi fa sentire immenso

E voglio renderti immensa anch’io

E immensamente amata, desiderata, coccolata

E riapparirò col mio cavallo rosso

E ti chiederò di venire con me

E scapperemo nel nostro incredibile mondo

Fatto di incredibili unicità

E non è vero (come dice questa song) che ho visto tutto…

E invece VOGLIO vedere, sì voglio vedere

Non io e te, VOGLIO VEDERE NOI.

La causa è in me.

Ma non sono io il responsabile

Comprendo tante cose

Ma non afferro appieno

Rabbia contro di me

Sensazioni opposte in pochi minuti

Perché non può essere facile?

Come una linea…arrivare al punto

Togliere sensazioni superflue

Per raggiungere il fulcro

Ma il cervello si è perso per strada

Mentre puntavo al cuore

E non la smette col suo ridi/piangi

Impossibile prevedere

In che casella si andrà a fermare

Pixies - Where is my mind?

Ti aspetto...

Ti aspetto...verrai?

Non scappare già via, io voglio credere in te....
...........ti aspetto...verrai?

E allora avvicinati, per
favore

Che ora mi sento sloggato
il cuore

Ma non voglio sempre darlo
a vedere

D’altra parte anche da te
si può intuire

c’è qualche blocco a
trattenere...

...Il respiro, il pensiero, il
piacere

Che avrebbe frecce da
lanciare

Ma prima deve ricordare

Il punto caldo da colpire

Non siamo facili e lo sai

Neppure io…te l’han detto
mai?

Tante paure non le vedi

Non sono certo quel che
credi

Però avvicinati…non temere

Ho tante cose da sapere

Direi altrettante da
raccontare

Restiamo in mezzo a questo
mare

Mare piacevole, mare mosso

Mar che potrebbe diventar
grosso

Travolger tutto con
passione

Distrugger tutto per ardore

Vorrei colpirti in pieno
cuore

Rendere un attimo un
ossessione

Renderti splendido calore

Non mi sfuggire…cerchiamo
il sole

(volevo scrivere proprio
sloggato,…quindi quel cuore non è slogato…ma forse sì)

Madrugada

"Beauty proof"

Post N° 136

....sta accadendo un miracolo....

.....continua...

in fondo

Non posso più negarlo...la ferita è lì...ed è sempre la stessa. Modificata
dal tempo,  storpiata... è quasi  disagevole guardarla, quello sgorbio di carne
e pelle, rimasticata, cancellata, grattata via e poi malamente rammendata….

….Devo imparare a trattenere il
respiro, resistere col poco ossigeno che ho e rimaner lucido ugualmente, non
riuscirò mai ad arrivare al fondo delle cose se starò sempre comodo a galla a
respirare sì, ma non andando mai a prendermi niente….ma chi me la dà la forza
per arrivare laggiù? Chi renderà i miei polmoni così forti da sopportare il
peso degli abissi, il rischio di arrivare fino in fondo per scoprire che il
tesoro non c’è o, peggio, qualcuno lo ha già rubato…e nonostante tutto avere la
forza per riemergere….tutto congiura contro…incontro solo pezzi che non si
incastrano, persone che non combaciano…….so benissimo di non avere chance ma
cedo alla forza delle illusioni, di nuove suggestioni che provo a mettere in
atto per trovare una nuova e meravigliosa strada per me stesso….io la
meriterei, non è presunzione questa, la meriterei eccome,sì,sì,sì! Ma questa
realtà che vivo non vede quello che sono come qualcosa di vincente….

Non posso negarlo…la ferita è lì….ed
è sempre la stessa….non c’è la via giusta per la mia idea di Amore, per la mia
idea di Vita in questo mondo…parlo una lingua incomprensibile per chi mi sta
attorno e il non farmi capire mi smarrisce, mi annulla la memoria e i pensieri,
mi irrigidisce i muscoli in movimenti di sofferenza…sono stanco e annebbiato di
sonno e sgomento…non ho voglia di rileggere quello che ho scritto….in fondo…

mUSICA PER CoRPi iNToRPiDITi

corpo intorpidito, occhi che bruciano, testa ovattata....
....musica adeguata

Spreco di Nodi

e QUEI GIORNI ARRIVANO. In cui la tua testa ti apparecchia davanti alla faccia tutto il variegato campionario delle cose che non vanno, che non vogliono partire, di cui non ti riesci a disfare. E te le mostra scrupolosamente. I nodi con un'apparenza così deliziosa e strana che a te, Franco, piacciono così tanto...tu, bambino sempre così stramaledettamente attratto dalle persone complicate, aggrovigliate, sempre voglioso di affondarci le mani anche se non hai la minima idea di quali funi toccare, di quali corde allentare...e poi ti spaventi! Non ti bastassero i tuoi nodi scorsoi, che ti stringono amorevolmente fino a farti dolcemente soffocare...no! Tu vai in cerca di nodi bizzarri e non ti par vero di vederne in quantità! E già che ora il tuo contachilometri segna la velocità: "immobile", non avresti bisogno di altri lacci da cui poi non hai slancio per divincolarti. Guarda bene la situazione: non riesci a strutturare i tuoi progetti, vai a rilento, non sei concentrato...questa mattina hai sbagliato pure la camicia del lavoro, nella fretta hai preso al volo quella invernale a maniche lunghe! E in questo momento così disorganizzato, in cui fai tanta rabbia a te stesso, vorresti pure provare seriamente a lanciarti attorno a quella ragazza complicata, senza madre, che tira di boxe, con i muscoli e il sorriso splendido di una Jennifer Beals in "Flashdance" (però quel viso d'angelo con quei muscoli come fa splendidamente a cazzotti!!!)...lascia stare, non ti ci metter dietro, non ci provare...che poi finisce che canti ancora quel ritornello...

Gastro-Cronenberg

Alle 8 e 30 sono puntuale davanti a
quella porta. Sulla destra un citofono,lucido e d’inquietante acciaio: “Suonare
solo in caso di emergenza”. Non suono. Vetri serigrafati mostrano righe di cosa
c’è oltre. Ed ora mostrano pure un infermiera. Apre la porta carina e
sorridente, le piacevoli borse agli occhi sanno di esperienza in molti campi. “Si
accomodi l’ultima porta a destra” i fogli passano nelle sue mani, come un
testamento da lasciare in custodia a un inserviente fidato. La stanza è vuota
di persone. Mi attende invece un lettino, acquattato al centro, basso basso. Mi
scruta sornione, ma so che i suoi pensieri sono tutt’altri. Gli passo di fronte
per raggiungere un anonima sedia marrone di metallo e gommapiuma, molto
ospedaliera e quindi alienata, gelida anche in questo caldo mattino d’agosto. Mi
siedo, gomiti sulle cosce schiena in avanti, curvo, come in attesa di un
destino pesante. L’infermiera entra con una sua collega, di uguale grazia ma
più marcata in viso, più matura. “Hai fatto altre gastroscopie Franco?” “Sì,
circa 5/6 una ogni 2 anni” “Perché così tante?” “Mio nonno e mio padre sono
morti entrambi di neoplasia allo stomaco” “Ma guarda Franco che è stato
dimostrato che non c’è nessun nesso di ereditarietà per questo tipo di malattie
neoplasiche” “…..” “Per questo non ti devi assolutamente preoccupare…hai avuto
l’elicobacter?” “Sì ma ora è eradicato” “Per quello è giusto fare i controlli,
può provocare neoplasie, ma non è necessario farli così spesso, basta una volta
ogni 4/5 anni” “Mh bene, buono a sapersi”. Dopo i due camici verdi, entra ora un
camice bianco più basso e allargato, con dentro un sorriso di dottore, pure
simpatico “Vedo che ha portato gli esami precedenti, bravo. Di solito non li
porta nessuno” “Sì, sono quelli delle ultime due volte” “L’ultima tra l’altro
gliel’ho fatta proprio io vedo” (Non mi ricordo. Ricordo invece un’infermiera in
su con gli anni, ma affabile come le due che mi stanno preparando. Mi dico
mentalmente che dev’essere un requisito che il dottore richiede espressamente).
Preso un flacone spray,  me lo avvicina
ed io apro meccanicamente la bocca per ricevere una asettica spruzzata di intorpidente
faringeo (dicesi correttamente anestetico). Mi stendo sul lettino e assumo la
posizione di tortura: gamba inferiore all’indietro
e superiore più avanzata, per ricevere meglio in ventre il tubo, testa servilmente china e bocca aperta dove
con un sorriso diabolico l’infermiera ti invita a stringere un boccaglio di
plastica da dove passerà lo strumento di tortura

(e da qui comincia l’allucinazione
cronenberghiana che, per chi risulta facilmente impressionabile, prego di
saltare)

Entra il serpente elettrico
e mi ritrovo a pensare se quella che provo è la stessa sensazione di un fallo
di carne, tesa e pulsante di nervi e di sangue che spinge all’indietro il
respiro. Per un istante quasi mi soffoca e in quegli attimi mi trovo a cercare
interstizi d’aria tra la mia faringe e il tubo, ingoio saliva con il terrore
stretto nella gola che non controllo più,  fino a che non lo sento scivolare oltre l’esofago
e insinuarsi giù, giù come un verme nero che ricerchi il suo cibo putrido nelle
gallerie più nascoste del mio corpo interno, mucoso e molle. Per un attimo si
ferma, come se decidesse sul da farsi. Ma la strada è sicura, dritta al mio
intestino dove guizza come in cerca di piccole prede da succhiare dalle sue
pareti.

Mi sento sconquassato da
questa serpe nera, violato nella carne e nelle viscere e d’un tratto vedo sia le
due infermiere che il dottore ingoiare un serpente orrendo e ancora più grosso
del tubo che ho ora io, un serpente che striscia loro orribilmente in gola, li gonfia
come bambole, li lascia con lo sguardo ebete, i bulbi degli occhi
improvvisamente spalancati, glaciali e assenti di vita fino a diventare neri di
liquido buio e freddo come la morte e infine a esplodere con un tok! sordo e
disperato. La pece nera cola dai loro occhi spappolati e la sento pure dentro
di me, che ride, impazzisce di primordiale ferina bestialità, sembra mi parli
quasi, mi dica che ogni volta che mi sono sottoposto a questo supplizio
apparentemente salvifico, lui, il serpente, mi corrompeva subdolamente lo
stomaco, mi dilaniava le pareti molli, sventrava il mio dentro per farlo
affogare in una pozza di schifo.

Il tubo sta uscendo dalla mia bocca,
la visita è finita, esco dalla sala con sguardo assente.

(L’allucinazione è frutto della mia
fantasia, in realtà l’esame è stato molto meno terrificante…paura eh? *_-__”)

Ho trovato questo violino elettrificato alquanto sinistro, quindi giusta colonna sonora alla mia "allucinazione"

Ferragosto K.O.

15 agosto. Sveglia ore 5.15. E perché
mai? Concerto all’alba! Ma dai!? E di chi? Quintorigo! E chi sono? Te li ricordi
a SanRemo?...Rospo…Bentivoglio Angelina?.....?......vabbè lasciamo stare, erano
ecclettici ed energici, ora sono diventati più istituzionali e jazz, ma ne vale
comunque la pena..e poi è in spiaggia! All’alba in spiaggia!!! Ok ok, sono
arrivato un po’ in ritardo, ma c’era scritto spiaggia levante, invece era molo
levante! Tutti attorno coi teli da spiaggia, che atmosfera strana…però loro
bravi…bravini…sì un po’ troppo ingessati…però bravi…però un guizzo, un
invenzione?…però bravi…però li preferivo prima con l’ex cantante John De Leo…però
bravi.….però l’alba!...però…..

ACROSS THE UNIVERSE

E VIDI LE STELLE!!!

40 km lontano...mille metri più in alto...8 gradi di meno (18° contro i circa 26° della pianura) ed eccomi qua. Io e alcuni miei colleghi e colleghe ci siamo ritrovati in mezzo al buio delle colline, lontano dai rumori, lontano dalle luci di civiltà che comunque facevano da splendido fondale al nostro rimirare. E abbiamo mangiato frutta e panini su teli e coperte stesi sul prato e abbiamo scherzato e riso di cuore e infine ci siamo spostati in un luogo più adatto e buio per vedere piccoli miracoli. All'inizio parevano non voler ripagare il nostro sforzo, restavano immobili, rimanevano indifferenti. Poi il cielo percepisce la nostra attesa, la nostra trepidazione e comincia a pescare dalle sue mani quei chicchi di luce che ci fanno sognare. Le lancia con gesti veloci…eccone una, poi un altra, una più piccola e un altra ancora, una con una scia lunga e luminosa , una di lato quasi sfuggente, una tenue, una forte e infine, come a volerci regalare il premio finale, una intensa e lunghissima…undici ne ho contate, più di tutti! E su alcune ho espresso i miei desideri…che in realtà erano sempre lo stesso.

Parlami dell'universo

Premi e Premure

Non sono aduso a bearmi di premi e coppe, preferisco la gratificazione di un abbraccio, di un contatto umano, di un sorriso. Ma ho capito che nella blogosfera, questi sono gli abbracci, questi sono i veri attestati di amicizia. Quindi ringrazio sinceramente la mia amica Elenella: http://blog.libero.it/ELENASEMPLICEME/

per questa caterva di premi!
Motivazione: "ad honoris causa"








Ma devo doverosamente ringraziare innanzitutto chi, per prima, mi ha voluto onorare di un suo "abbraccio". E' "DolceAO" (http://blog.libero.it/CineMiAmo/)





Grazie Dolce, sai che mi sei sempre cara


Sinceramente, anche se così infrangerò il regolamento dei premi, non mi sento di scegliere 6/7 blog da premiare...premio tutti quelli che mi piacciono con un densissimo abbraccio personale.....e con la promessa che avrò sempre la premura di tenervi con me!

LUCI(D)'iO!

Oggi, dopo tanto tempo, ho sentito che potevo disporre pienamente di me stesso, dei miei nervi (sempre bruciati), dei miei muscoli (spesso impotenti), della mia testa (troppo inghiottita nelle particelle perigliose dell’allucinazione lancinante), del mio dito anulare semi-infermo (nessuno se ne accorge, ma lo è) del mio stomaco in fiamme ( il serpente che vi abita da sempre si era aggrovigliato) dei miei piccoli occhi (topo Gigio è mio cugino…) della mia carne e del mio sangue (in possessione per lunghi periodi di chissachì)…oggi, dopo tanto tempo, NON MI SONO SENTITO PIU’ FRANCO!!!...e, fino al prossimo post, sarò di luce e bianco….

….a questo punto (se dura) VOGLIO CIO’ CHE MI SPETTA!

LO VOGLIO PERCHE' E' MIO...MI ASPETTA!

Vibrante,irregolare

Vibrante, irregolare, sempre sul punto di spegnerti, borbotti piano, sembri fermarti a ogni giro..e poi...una piccola accellerata ti ridona vita. Pari d'un tratto un im-moto perpetuo, rimescoli potente le tue vibrazioni, dai al tuo gorgoglìo rauco un aspetto fiero,per trasmettere l'idea che funzioni liscio, che funzioni bene. Il suono però si impunta e ti sbugiarda, sempre sul ciglio dei tuoi pistoni sbucciati, incespichi sui ciotoli e sui sassi che ti impigliano il ritmo, d'un tratto non ritrovi più la tua cadenza regolare, ondeggi, arranchi, la tua banda di suoni sbanda, uno scarto sinistro in un gioco di carte, un incedere incerto ti ha riaperto, ti ha scoperto...vibrante, irregolare sempre sul punto di spegnerti, sembri fermarti a ogni giro.....e poi...

IN BRUGES

Ieri  ho visto un piccolo film che mi ero perso durante l’ultimo inverno.
Nella semplice cornice della corte degli Agostiniani, mi sono gustato “In
Bruges”, una commedia noir ben scritta e diretta dall’esordiente Martin Mc
Donagh. Questa storia di due gangster costretti nella graziosa città belga,
denota immediatamente il suo punto di forza nei dialoghi e nella sceneggiatura,
ben strutturati entrambi, ma anche il buon ritmo impresso alla vicenda, non
troppo dilatato, ma nemmeno frenetico come ormai la produzione odierna spesso
impone, da il giusto imput a una storia in cui, tra nani strafatti di calmante
per cavalli, discussioni fra il filosofico e l’esilarante dei due protagonisti,
scene abilmente giostrate tra dialoghi divertenti e  azione, si arriva con buona tensione  verso
l’epilogo. Riduttivo però liquidare così il film, che vive di una sua filosofia
ben delineata. Un assassino può avere una coscienza? Quale può essere la sua
morale?

Si scopre che gli assassini
di “In Bruges” hanno una loro, discutibile certo, concezione di morale, di ciò
che è giusto e ciò che non lo è, e Ralph Fiennes ce lo dimostra nel finale: “bisogna
tener fede ai propri principi”. Ma chi è convinto nella propria concezione di
morale è comunque autorizzato a uccidere? Possiamo scaricare tutto sulla sporca
esistenza che ci porta ad atti detestabili o comunque dobbiamo riuscire a esser
moralmente ineccepibili nonostante tutto?

NIENTE DI PARTICOLARE...

A parte il fatto che...

Casalinghitudine

Post N° 121

Hai paura

Lo so

Hai paura

Ma io lo so

Esserne cosciente ti fa morire

Ma è la ragione che ti farà vivere

I tuoi nervi fremono

E’ ora di capire come andare oltre

La Vita è vivere!

La Vita è sentire l’incandescente esplosione

In ogni parte di te

Esaltante!!

Fa paura

Ma non potrai aspettare a lungo

Sai che morirai se non lo farai

E se morirai lo stesso…

…perché non provare a morire con l’estasi nel cuore?