Se qualcuno pensasse che la situazione economica Italiana non stesse andando poi così bene, non si sarebbe sbagliato e le sue supposizioni avrebbero avuto conferma questa settimana, con la nota mensile sull'andamento dell'economia italiana diffusa dall'Istat: «A livello internazionale prosegue la fase espansiva dell’economia statunitense, mentre i paesi dell’area Euro, mostrano segnali di rallentamento nel secondo trimestre. L’economia italiana ha interrotto la fase di crescita, condizionata dal lato della domanda dal contributo negativo della componente interna e dal lato dell’offerta dalla caduta produttiva del settore industriale. L’indicatore anticipatore dell’economia rimane negativo a luglio, suggerendo per i prossimi mesi un proseguimento della fase di debolezza dell’economia italiana»
Ridurre il debito pubblico senza crescita e senza inflazione è impossibile. Stiamo parlando di quanto ci richiede il “Fiscal Compact”, il trattato entrato in vigore nel 2013 che prevede per i paesi di Eurolandia, che il debito pubblico di tutti debba scendere al 60% del Pil entro i prossimi 20 anni. Essendo in Italia al 130%, cioè 70 punti sopra la soglia posta da Bruxelles, per rispettare il trattato dovremmo tagliare il rapporto debito/Pil di una media annua del 3,5%.
Fonte: Rismarmiamocelo