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Post n°1418 pubblicato il 15 Aprile 2021 da cannibale3
Ci siamo interpellati ed ascoltati ripetutamente per cercare di comprendere il da farsi. Abbiamo quell’età (sopra i 65 ma sotto i 70) che non viene considerata propriamente a rischio, sebbene gli acciacchi siamo molti ed importanti. Ci guardiamo nello specchio scoprendo ogni giorno la ruga in più, il progredire del “biancheggio”, per chi è fortunato/a da avere ancora i capelli. Da domani si aprono in Liguria le prenotazioni per il vaccino e ci poniamo quesiti che rimangono, purtroppo, senza risposta: Ma il vaccino non dovrebbe essere testato per un periodo che va dai dieci ai venti anni? Le conseguenze (possibili negative) a medio e lungo termine, come possono essere state previste e contrastate in assenza di sperimentazione testata su numeri statisticamente importanti? Ma se il vaccino pare non ci renderebbe immuni dal contaggiare e potrebbe non rappresentare una misura a tutela della nostra salute, stante i numerosi casi di trombosi segnalati (ma non in UK!) perchè non procedere, nello sfortunato caso di contrarre l’infezione, con le cure domiciliari? Ma se il giungere in Italia di due vaccini “sputtanati” per motivi politico/economici, quali AstraZeneca e Johnson&Johnson, ha contribuito ad elevare ulteriormente la sfiducia e la soglia di attenzione, di chi è la colpa? Chi sia affetto da patologie cardiocircolatorie e renali, correrebbe più rischi a vaccinarsi o a non vaccinarsi? Dal punto di vista personale, che conta meno di zero in generale, ma totalmente per quanto mi riguarda, mi sento dentro una “babele informativa”, come tutti privato della libertà e ricattato dalla politica favorevole/sfavorevole al vaccino (a prescindere) alle chiusure ammazza lavoro e produzione, dall’alto di una autorevolezza, competenza e raccordi con la scienza, che non esistono. Non si tratta di schierarsi da una parte o dall’altra, ma valutare “pro domo...”, perchè, come diceva Lorenzo Il Magnifico “... del diman non v’è certezza...” se non che si dovrà morire prima o poi (sperando poi...) Quel che risulta, è che siamo nel pieno di una guerra commerciale tra Nazioni e tra Big Pharma. Il sogno di ogni stratega di marketing è generare un mercato da zero, ovvero creare il bisogno; tipo vendere i frigoriferi agli eschimesi o meglio “curare i sani” con una terapia genica sperimentale. Ad oggi, nonostante quanto sopra, non ho ancora deciso se mi farò inoculare, considerate le patologie che mi affliggono. Comunque continuerò a rispettare rigorosamente distanze, protezione individuale ed uso di disinfettanti, per mia ed altrui sicurezza. |
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