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Messaggi di Giugno 2024

ASTENSIONE

Post n°1771 pubblicato il 11 Giugno 2024 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

Il rispetto delle altrui opinioni, rappresenta la base del pensiero democratico e liberale.

Tra le opzioni possibili, il cittadino può recarsi alle urne per votare in condizione di tornata elettorale o esimersi dal farlo. Nella cabina può votare correttamente, annullare la scheda o lasciarla in bianco a rischio manipolazione. La scelta personale ritengo debba essere democraticamente rispettata. L’astensione è fatto accertato e varia in percentuale tra politiche, regionali ed europee. I “non votanti totali” rappresentano una costante. Non penso intendano mandare messaggi ma solo dimostrare il loro disinteresse rispetto ad un sistema che non giudicano corretto. Inoltre la questione delle schede nella spazzatura (Roma Europee 2024) dovrebbe essere spiegata dai responsabili della gestione e controllo. Personalmente ho fatto nel tempo scelte diversamente orientate nel voto, non avendo mai posseduto tessere di partito. La chiamo scelta libera, frutto del mio individualismo e dei miei profondi convincimenti liberali di origine Economica più che di posizionamento politico. Votare lo considero un dovere, nonostante nutra serie dubbi sulla correttezza dei conteggi. Alle ore 18 di Domenica 8 Giugno, la percentuale dei votanti in riferimento agli aventi diritto, si è attestata al 24%. Dobbiamo quindi credere possibile che nelle restanti cinque ore gli Italiani abbiano votato tanto quanto nelle precedenti 15 ore raggiungendo il circa 49%? Le polemiche post elezioni, raccontano di quanto poco il voto rappresenti il volere popolare in considerazione dell’alta astensione. Chi si astiene delega gli altri alla gestione ed è quindi responsabile quanto chi vota. Si può argomentare su chi sia il vincitore, parametrando alle precedenti elezioni senza trovare una interpretazione che non sia di parte. Sui perdenti ho pochi dubbi: chi non partecipa ha perso!

 
 
 

ELEZIONI EUROPEE: AFFLUENZA AL 49,67%

Post n°1770 pubblicato il 10 Giugno 2024 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

Il dato più significativo che va oltre la valutazione delle singole performance dei partiti, è quello relativo alla astensione superiore al 50%.

Naturalmente chi non si è recato a votare non ha espresso un rifiuto alla esistenza della Unione Europa della Banche e della Finanza. Oramai l’astensione è diventata stabile rappresentando il potenziale partito di maggioranza relativa. Anti-sistema, sfiduciati, traditi, demotivati e forse non recuperabili, assistono a scelte politiche nelle quali non incidono e non esprimono una opinione. L’astensione rientra nelle libertà garantite al cittadino e quindi non esprimo giudizi negativi sebbene abbia opinioni differenti. In ottica risultati, FdI si conferma primo partito con percentuale del 29% con il Pd in seconda posizione con il 24%. FI tiene e si consolida vincendo il derby contro la Lega, ambedue assestati con percentuali intorno al 10%. I cinque stelle raccolgono il risultato di una alleanza suicida con il Pd, venendo lentamente ma progressivamente fagocitati. Il terzo polo (Renzi e Calenda in corsa separati) resta sotto il 4% e non esprimerà rappresentanti. Come coalizione, il cdx passa dal 44% al 48% quindi non solo effetto dei vasi comunicanti ma afflusso di nuove preferenze esterne. Vannacci (Lega) ottiene oltre mezzo milione di voti e risulta il più votato dopo la Meloni. Gli elettori chiedono l’abbandono delle follie verdi, una stretta contro l’immigrazione illegale ed una netta opposizione al movimento dei diversi.
In Francia, Germania, Belgio batosta memorabile per la sinistra, social-democratici e finti liberali (ne hanno solo il nome). Macron in Francia scioglie il Parlamento in seguito al doppiaggio da parte del Partito della destra conservatrice della Le Pen. Pare che l’unica leader in Europa rimasta saldamente in sella al proprio Governo, sia la Meloni. Potrebbe la stessa operare da ponte per consentire la legittimazione della destra, classificata “estrema” dai post-comunisti.

Ritengo che sia giunto il momento di indire un referendum per l’uscita dell’Italia da UE e sistema Euro.

 
 
 

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