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Dagli albori dei tempi, dal 2001 quando ancora esisteva la potestà alla emissione di moneta Nazionale, la compagnia dei parrucconi, dimentica della qualità della vita dei cittadini europei, per mezzo di vincoli di bilancio privi di logica con parametri decisi a caso, si è concentrata sul inesistente pericolo inflazionistico, mentre eravamo in deflazione. La Banca Privata dalla quale otteniamo i nostri soldi a strozzo, essendo in avanzo primario (versiamo più di quanto otteniamo) ora festeggia l’arrivo dell’inflazione, non come fenomeno economico derivante dal mercato, ma come conseguenza della crisi dell’offerta causata dalle unilaterali e discutibili sanzioni della U.E. alla Russia. Non trattiamo di guerra ma solo di Economia: dal punto di vista economico, interrompere le forniture di gas dalla Russia, ha equivalso a darsi un martellata ripetuta quotidianamente sugli attributi, ottenendo disperazione, chiusure di attività commerciali, di industrie, licenziamenti. Con una inflazione indotta circa al 9%, siamo allo stremo. Difesa degli interessi Nazionali? Sarebbe il momento,... prima che sia troppo tardi!

La matrice sinistrorsa la si deduce dalle procedure di occupazione stile “Centri Sociali”, dalla degenerazione di oasi fuori contesto, dove lo spaccio ed il consumo sono possibili, dove non esiste legge se non quella di alterarsi fino a svenire sotto l’effetto di rumore assordante e voli psichici. Esistono e non vengono rispettate le leggi che impedirebbero l’occupazione abusiva degli spazi pubblici o privati, eppure nonostante l’esodo ed il tempo necessario per montare le strutture, l’allarme risuona sempre a cose fatte. Il rispetto delle normative di Pubblica Sicurezza, che raccontano di autorizzazioni mai richieste, di prevenzioni inesistenti, di rischio per la vita dei partecipanti, sarebbero sufficienti per impedire queste immani riunioni di de-celebrati, tossici ed alcolizzati. Il Governo ha approvato un nuovo decreto “ad hoc”, che sta generando inutili polemiche. Non sarebbe stato necessario in presenza di forze dell’ordine attive ed una magistratura tempestiva. Non si tratta del diritto di riunione, ma di plurime violazioni delle leggi esistenti.