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Messaggi del 08/11/2022

ELON MUSK VOTA PER TRUMP

Post n°1683 pubblicato il 08 Novembre 2022 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

Il partito di Trump, sostenuto anche dal nuovo capo di Twitter, è il grande favorito: punta alla maggioranza sia alla Camera sia al Senato. Dal Covid all'Ucraina, ecco cosa cambierebbe se Biden avesse un Congresso ostile
 
Elon Musk irrompe nelle elezioni midterm, sollecitando gli americani a votare repubblicano. Le urne apriranno domani mattina, e gli ultimi sondaggi attribuiscono il Gop avanti. I repubblicani avrebbero l’83% di possibilità di conquistare la maggioranza alla Camera e il 55% al Senato. Tutto dipende da una manciata di sfide incerte, soprattutto in Pennsylvania, Georgia, Nevada, Arizona, e subito dopo Ohio, Wisconsin, North Carolina e New Hampshire. 
Gli scenari possibili sarebbero quattro: 
1. Vittoria di misura repubblicana, riprendendo la maggioranza alla Camera; 
2. Ondata repubblicana, con vittoria a valanga in entrambe le aule del Congresso e tra i governatori;  
3. Sopravvivenza dei democratici. Evitano il collasso mantenendo il Senato;
4. Sorpresa dei democratici, che rovesciano le previsioni.
Biden chiude la campagna in Maryland. È la dimostrazione delle sue difficoltà personali, che a causa del basso gradimento, lo rendono non gradito in molti Stati, e quelle del partito, che deve proteggere seggi dati in genere per scontati. Trump invece chiude in Ohio, convinto di avere il vento alle spalle, perché se i candidati da lui imposti vinceranno, la replica della corsa alla Casa Bianca nel 2024 diventerà inevitabile. Diverse cose cambieranno, se il Gop prenderà anche solo la maggioranza alla Camera. Ci sarà la paralisi dell'agenda legislativa di Biden, andranno a rischio i finanziamenti per continuare a sostenere l'Ucraina, diventerà impossibile regolare l'aborto con una legge federale, si bloccheranno le nuove iniziative sull’emergenza clima e le misure contro il Covid. Quasi scontato sarà lo scontro sul debito pubblico, usato dai repubblicani come arma di ricatto per tagliare le spese sociali e l'assistenza; impensabili la riforma del sistema dell'immigrazione e la cancellazione dei debiti degli studenti universitari; probabile l’avvio di inchieste parlamentari sul capo della Casa Bianca, con l'obiettivo di screditarlo, impedirgli di operare e tentare l'impeachment. Se poi il Gop prenderà anche il Senato, Biden non potrà più nominare giudici per equilibrare quello che aveva fatto Trump alla magistratura, e se ci sarà l'ondata sperata dai repubblicani il presidente rischia di perdere anche il potere di veto per bloccare le leggi volute dai suoi avversari. I democratici hanno puntato sull'aborto, dopo la sentenza della Corte Suprema che lo ha di fatto reso illegale a livello federale; la minaccia per gli altri diritti civili; i rischi per la tenuta della democrazia e lo spettro del ritorno di Trump. I repubblicani li hanno sorpassati con l'inflazione e l'economia, la criminalità e l'opposizione a chi vuole togliere i finanziamenti alla polizia, l'immigrazione. Anche l'Ucraina ormai divide i due schieramenti, con i democratici favorevoli a continuare l’assistenza a Kiev, e i repubblicani trumpiani e isolazionisti contrari, nel nome dello slogan "America First". Le elezioni midterm quindi saranno un referendum su Biden o Trump. Nessuno dei due è sulla scheda, ma tutti sanno che si vota per loro in proiezione delle prossime presidenziali del 2024.
(by web corretto ed integrato)

 
 
 

USA AL MIDTERM

Post n°1682 pubblicato il 08 Novembre 2022 da cannibale3
 
Foto di cannibale3

USA elezioni di MIDTERM: il democratico BIDEN invita gli Americani a difendere la gerontocrazia. Come può uno scoglio arginare il mare? Così come un disabile governare il Paese più guerrafondaio del mondo!

L'America celebra oggi il consueto rito del voto di Midterm, le elezioni di metà mandato, mostrando ancora una volta la profonda spaccatura che ormai da anni divide il Paese. Le elezioni con le quali si rinnovano la Camera dei Rappresentanti (435 deputati), un terzo del Senato (35 senatori su 100) e decine di cariche elettive a livello statale e locale sono viste da sempre come un referendum sul presidente in carica e sul suo partito. Oltre 41 milioni di americani hanno già votato, superando il record del 2018. Il peso del voto cambia in base all’assemblea rappresentativa che andrà a disegnare. Nel caso della Camera bassa, lo scrutinio riflette in modo proporzionale la volontà popolare. Ogni Stato elegge un numero di deputati rapportato alla sua popolazione: la California, lo Stato più popoloso, elegge 53 rappresentanti. Per la Camera alta ogni Stato, anche in date differenti, elegge due senatori. Attualmente, entrambi i rami del Congresso sono a maggioranza democratica: 50 a 50 al Senato (ma il voto della vicepresidente Kamala Harris fa pendere l’asticella a favore dei dem). Alla Camera, il Partito democratico può contare su 222 deputati, dieci in più dei 212 repubblicani (un seggio è vacante). Il Presidente Joe Biden, arriva alla sfida penalizzato da uno scenario economico ostile, con l’inflazione troppo alta, prezzi della benzina che sono tornati a salire e con la percezione generalizzata da parte dei cittadini che il Paese stia andando nella direzione sbagliata. Quello che sembrava un argomento chiave per i Democratici, l'aborto, secondo i sondaggi non è più in cima alle priorità degli elettori, in grado di spostare l'equilibrio del voto, surclassato dal tema dell'economia. Nemmeno l'altro argomento usato con insistenza dal presidente e da molti candidati dem durante la campagna elettorale, quello del “rischio per la democrazia” rappresentato da una vittoria dei candidati trumpiani, sembra aver fatto breccia.
(by web)

N.B.: Essere coscienti dell’importanza fondamentale di un ruolo e domandarsi il motivo per il quale chi comanda veramente negli USA, si faccia rappresentare da un personaggio traballante, dissociato, male in assetto ed afflitto da degenerazione celebrale. La storia politica di Biden è ricca di insuccessi in serie fino alla imprevedibile sua elezione in odore di “combine”. L’entrata in vigore delle macchinette per il voto, hanno consentito di aggirare il vero e sincero voto popolare ma giacchè i Repubblicani non si sono opposti, significa che anche loro hanno intenzione di servirsene con modalità da definirsi. Crediamo possibile un cambio radicale di strategia in merito alla Guerra in Ucraina, se ad imporsi saranno i Repubblicani. Trump e la sua “America First” sono sempre vivi ed attuali ed il “tycoon” pretenderà con buona probabilità, che le risorse vengano investite per abbattere l’inflazione e dare spinta all’Economia e non per finanziare il cocainomane.

 
 
 

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