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« Le Industrie di Isola de...LA FABBRICA PER PRODURRE BAMBINI »

Le Industrie di Isola del Liri (4)

Post n°28 pubblicato il 17 Agosto 2007 da faustomichele

(Continua dal post precedente)

L’industria cartaria è andata sempre aumentando di produzione, ma anche produzione di qualità.

Le cartiere di Isola Liri producevano tutte le qualità, carta, cartoncino, cartone e una delle cartiere esistenti in questa zona aveva addirittura undici macchine, cioè una delle più grandi d’Italia.

Insieme alle cartiere  progredivano i feltrifici, questo genere d’industria è presente in Italia con sei stabilimenti, di cui tre (uno ha chiuso da due anni) a Isola Liri. Una delle tre, la Ippolito & Pisani spa, già esistente nel 1840, è conosciuta non solo in Italia, ma in moltissimi Paesi del Mondo.

Ha sempre curata la tecnologia ed è stata sempre pronta  a produrre con criteri moderni e perciò ha messo a disposizione dei clienti  prodotti di avanguardia.

Dal 1900 la Ippolito & Pisani ha ampliato le strutture e il parco macchine comprando quelli più moderni ed automatici.

Un’altra azienda, nel settore della cartotecnica, è stata curata con macchinari d’avanguardia. Purtroppo si trattava di una azienda a carattere familiare, finchè la cura era di competenza del più rappresentativo della famiglia,  l’azienda è stata una delle prime in Italia, con macchinario  modernissimo e con organizzazione perfetta.

La mancanza del titolare è stata fatale e anche questa azienda è finita.

Presente a Isola Liri è stato il settore “fonderie”, che forniva prodotti  alle industria locali e per tutto il territorio nazionale.  io ho visto il nome di una  fonderia di Isola Liri a Catania, a Locarno (Svizzera) sui chiusini degli acquedotti.

Lo stesso dicasi  per lavorazioni meccaniche.  officine di Isola Liri hanno fatto forniture importanti, di macchinari.

Infine avevamo due pastifici che producevano  una buona qualità, ma uno è ancora attivo, l’altro è caduto con il lanificio a cui era collegato, mentre le numerosi centrali idroelettriche sono ancora in funzione perché trattasi di una produzione che si regge da sola e non ha bisogno di aiuti.

Per chiudere questa rapida rassegna occorre accennare fugacemente ai problemi che oggi maggiormente occupano e preoccupano i responsabili.

Va prima di tutto guardato al fenomeno che negli ultimi anni del 1900 ha riguardato l’aggiornamento tecnologico che richiedeva una capitalizzazione che forse – parlo in generale – non rendeva  conveniente investire nelle nostre industrie più importanti. Nel settore tecnico, come già accennato, la produzione , nei due rami piu importanti si è dovuto confrontare  con tanti svantaggi. In particolare:

INDUSTRIA TESSILE:  dal dopo seconda guerra mondiale la tecnologia tessile ha fatto passi da gigante, 

Le produzioni dei lanifici importanti del nord Italia ha sostituito tutto il macchinario per produrre filati pettinati le cui congenialità sono molto superiori ai filati cardati: Le stoffe fabbricate con filati pettinati sono più belle e qualitativamente migliori sotto tutti gli aspetti.

Le fabbriche della nostra zona hanno dato poca importanza al fenomeno delle nuove produzioni e un bel giorno si sono accorti che sul mercato c’era un prodotto migliore di qualità e inferiore di costo.

La conseguenza è dinanzi agli occhi di tutti.

INDUSTRIA CARTAIA. Il problema dell’industria della carta è un po’ simile della tessile. Le macchine continue hanno subito  modifiche nella zona delle presse umide.

Sono state modificate con dispositivi di controllo delle pressioni sulle presse, sicchè per fare un discorso un po’ elementare, possiamo dire che la pressione (nuovi impianti come presse aspiranti, VentaNip, ecc,) dei cilindri ha ridotto la percentuale di umidità .nella carta. 

Il nastro di carta  meglio spremuto   nelle presse umide, entrava nella sezione essiccatrice con meno acqua, quindi il nastro di carta consentiva un minor tempo di contatto sulla superficie dei cilindri riscaldati e consentiva di aumentare la velocità della macchina e quindi maggiore produzione giornaliera  parità di costo per il personale, o minore riscaldamento dei cilindri essiccatori e meno consumo di carburante.

La velocità delle macchine da carta  è rimasta sempre 100/300 mt/minuto, a seconda del tipo di carta in produzione, della grammatura, ed altro.

La velocità di produzione della concorrenza è passata a 500/1000 mt/min.

Mi sono fermato a prendere in considerazione situazioni tecniche molto evidenti e di facile comparazione.

Ci sono però altre motivazioni, non meno importanti ma di più complesso apprendimento.

Si tratta di contemperare aspetti sociali, finanziari, economici, produttivi, complessi ed interferenti nella ricerca di quella soluzione di massima economia che è compito ed ambizione di ogni imprenditore.

E oggi più che mai gli industriali sentono l’importanza di questo compito, non solo nei confronti del legittimo interesse delle loro aziende, ma anche e soprattutto a vantaggio dell’economia nazionale che esse credono di aver servito ed intendono servire con alto senso di responsabilità.

Abbiamo la sensazione di aver trattato tutto quello che si poteva trattare.

Ma   gli imprenditori dove erano ?

(Fine del racconto)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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