trattengo e vado, sulla pelle, nella bocca, sulle mani, come l'ultimo respiro di un rosso intenso, come sangue rappreso che ferma squarci
eppure insegue il pensiero caldo, tra cuscini e piumini nell'aria che prende la sua forma e si insinua
rallentando ogni parola, ogni battito, come le gocce della chimica senza domande che si prende tutto e accarezza sentieri che seguono curve e angoli sospesi.
Avanza, con tagli di coltello e lame affilate senza ferite aperte, senza rosso, senza anima. e
mi perdo e confondo strade che nn trovano luci, sento le sue dita, il calore, l'odore, ma fa massacro, insieme al lato apparente, senza emozioni, contando e sommando e dei tempi che sanno di niente, fa vuoto amato e voluto.
Un adorabile passo tremante, che segna , tra disdegno e certezza, il limite del mio essere vetro. (trasparente).