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DIRITTI GLOBALI: Pomigliano
Post n°153 pubblicato il 19 Giugno 2010 da stefano6680
«Questo accordo è anticostituzionale» Gaetano Azzariti, professore di diritto costituzionale all'università di Roma La Sapienza, legge il testo che sarà sottoposto al referendum degli operai di Pomigliano e dice: «Sembra di essere tornati indietro di trent'anni, si parla di orari di lavoro, tempi, ritmi e mancate pause, il taylorismo in piena epoca post industriale». Professore, non è legittima questa limitazione dei diritti se si tratta di salvare il posto di lavoro?Assolutamente no, perché i diritti costituzionali in generale, e i diritti fondamentali in particolare e tra questi il diritto di sciopero, sono indisponibili anche alle parti private. Non possono essere compressi da un accordo tra imprenditori e organizzazioni sindacali. E se l'accordo sarà firmato, che succederà? I pretori del lavoro non ci sono più. Pensa sia per questo che, nonostante il governo parli di accordo «che farà scuola», il Pd, insiste a dire che deve trattarsi di un caso unico? Lei vede nell'accordo una violazione del diritto di sciopero, articolo 40 della Costituzione. Tremonti ha messo all'indice l'articolo successivo, quello sulla finalità sociale dell'impresa. C'è un legame tra le due insidie? Più che ideologica sembra un'offensiva molto pratica. Vede reazioni all'altezza di questo attacco alla Costituzione che descrive? Non è sempre così: in difesa della libertà di informazione si sono sollevati movimenti e giornali. Secondo lei perché settori che non definirebbero mai la Costituzione «un inferno», non vedono la minaccia ai diritti del lavoro, anzi invitano a firmare l'accordo Fiat? Un'ultima domanda che forse avrei dovuto farle prima, lei l'ha mai vista una fabbrica? Sa, il capo dei negoziatori Fiat, Rebaudengo, ha detto che i giuristi criticano ma non sanno di cosa parlano... È quella l'inferno, non la Costituzione.
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