Caos Ordinato

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Il complotto

Post n°421 pubblicato il 24 Marzo 2012 da flavourfly
 

 

Le fiamme del caminetto disegnavano sulle pareti grottesche nostre ombre mentre sedevamo attorno ad un grande tavolo per le cena.

Ludwig si alzò e si diresse verso una delle finestre dalla sala, spalancò di più le vetrate ed osservò il panorama alla luce del tramonto.

Ludwig era Capo di Stato Maggiore dell’esercito già dal 1935 ed era un uomo di grande talento tattico educato secondo le più rigorose tradizioni militari prussiane.

Entrato a far parte del 15° reggimento d’artiglieria da campagna prussiano dal 1898, la sua era stata una carriera in continua crescita.

Alla mia destra sedeva Wilhelm nato da una famiglia di lontane origini greche ma, più probabilmente da una famiglia originaria del Nord Italia.

Wilhelm aveva iniziato la sua carriera come cadetto nella marina imperiale tedesca dal 1905 ed ora era il Capo dei Servizi Segreti Militari.

Lo scoppio di un ciocco nel caminetto ci fece trasalire e, ne avevamo motivo.

Intanto il cameriere introdusse il carrello con le pietanze.

Claus fece un cenno ad indicare che non preferiva nulla mentre io presi la bottiglia del vino e me servii un mezzo bicchiere.

Il colonnello Claus era Capo di Stato Maggiore dell’esercito territoriale e proveniva da una famiglia aristocratica cattolica bavarese.

Claus era un uomo affascinante che, prima della mutilazione subita in Tunisia a causa di una mina, riscuoteva molto interesse da parte delle donne.

Ludwig tornato al suo posto accanto ad Hans si servì un buon piatto di pietanze.

Hans era Maggior Generale della Wehrmatcht ed era il sostituto di Wilhelm.

Henning, che sedeva a capo tavola opposto a Claus, aveva combattuto nella prima guerra mondiale e distintosi più volte sui campi di battaglia, ne uscì come giovane ufficiale.

Poi lasciò per un periodo la carriera militare per intraprendere dal 1920, gli studi di diritto ed economia.

Per anni esercitò la professione di agente di cambio e questo lo portò a girare parecchio il mondo.

Riprese in seguito gli studi militari ed ora era Maggior Generale e Capo di Stato Maggiore del gruppo d’armata di centro sul fronte orientale.

Alla mia sinistra sedeva Friedricht intendente generale dell’esercito territoriale.

- Bene signori! disse Ludwig - il momento è arrivato e anche se il tentativo fosse destinato al fallimento, lo si deve compiere. La cosa importante è dimostrare al mondo, e alla storia, che il movimento di resistenza tedesco è esistito e che ha osato passare all’azione, a costo della vita.

Alzammo i bicchieri per un brindisi.

Wilhelm non bevve si alzò in pedi e cominciando a camminare per la sala disse:

- Signori! Voglio ricordare che se il tentativo fallisse, non credo che avremo modo di tentare una seconda volta perché sicuramente si scoprirà la nostra identità e saremo come minimo fucilati. Credo, e ne sono convinto, che dobbiamo comunque tentare lo stesso e nel caso di fallimento, speriamo che qualcun altro segua il nostro esempio ed abbia il coraggio di tentare una seconda volta.

Henning si volse verso Ludwig e disse: - Sono d’accordo su ciò che avete detto Ludwig e su ciò che ha detto Wilhelm ma resta un dettaglio non da poco, chi sarà l’esecutore materiale?

Claus scrutò i volti di noi tutti ed i suoi occhi si fecero piccoli mentre alcune rughe di espressione comparvero sulla fronte.

- Signori, intervenne Claus, - sapete bene tutti quanti che l’unico che può avvicinarsi al bersaglio sono io. Sono io l’unico che domani potrà entrare nello Wolfsschanze e sono io l’unico che potrà portare l’ordigno senza essere sospettato e pertanto, sarò io l’esecutore materiale del complotto. E poi, dopo l’incidente sulla mina in Tunisia in cui ho perso l’occhio sinistro, la mano destra e alcune dita della sinistra, ho avuto modo di riflettere sulla situazione della Germania Nazista.

Alzammo i bicchieri per un ultimo brindisi in onore di Claus.

Dopo quella sera non ci saremmo più rivisti.

 

Il 20 luglio del 1944 alle 12.42 una poderosa esplosione scosse le pareti dello Wolfsschanze (Tana del lupo) il Quartier Generale di Hitler in una località di nome Rastenburg della foresta della Prussia Orientale. Nell’attentato morirono diversi personaggi dello Stato Maggiore Tedesco ed altri ne restano feriti. Hitler, per una serie di circostanze non ancora ben chiarite (pare che il massiccio tavolo abbia fatto da scudo), scampò all’attentato riportando solo alcune escoriazioni e un leggero schock. Le prime parole del Dittatore furono “I miei calzoni nuovi!”. L’attentato fu un fallimento e gli uomini che parteciparono al complotto furono tutti arrestati, torturati ed uccisi. Hitler, quello stesso giorno, riuscì anche ad incontrarsi con Mussolini ritardando di solo due ore sull’orario previsto. Il coraggio di questi uomini avrebbe permesso la fine del Nazismo ed avrebbe salvato milioni di vite umane dato, che erano già cominciate le persecuzioni ed i massacri nei campi di sterminio Nazisti

 
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