Non è la luce che importa,
nè il tramonto o il mattino,
non la luna abitata
o l'insidiato cammino,
il velato assassino
il perverso vicino.
Non è il futuro che importa
coi suoi calendari di croci,
ricorrenze e santi,
cimiteri di carta, bugie
sulle tue labbra in preghiera,
poichè che spargi il veleno
e chiudi a chiave la sera.
Non è dio che t'importa,
a te basta il danaro
ancor più triste e vuoto,
sempre crudele e severo,
neanche ha forma d'uomo
ma di forca irreale.
Pendi al crepuscolo
oscilli, mica male.
Potrei dirti che sbagli
a farti così male,
non è quella la strada
per salir le dure scale,
muro contro muro, muori e basta,
e cosa, cosa sei, soltanto
un'altra data, un nome e un ricordo?
Non c'è spazio per voi, fantasmi dei giusti,
non c'è spazio, nient'altro
da prendere, più niente, da perdere
fantasmi dei giusti, nei modi sbagliati,
non è tempo per voi, andate indietro
riposatevi e basta, la parte sbagliata
l'avete già fatta, e la morte è passata.
Piedi nudi nel gelo,
su pavimenti d'antica gloria,
ora sporchi e distrutti
capelli neri di notte
buio di sangue e sporcizia,
gl'occhi sotto veli oscuri
sanno i tuoi luoghi sicuri,
ma alieno, posseduto, inferno
non è questo il tuo posto,
passa oltre, vai avanti,
potrebbe non piacerti,
questo mondo, qui tutto
è andato peggio,
non c'è più male da fare,
dammi retta, corri via
tu non farti infettare,
che qui fra questa gente
rischi solo.
Non è questo che importa,
forse non queste rovine
non il cranio sulla porta,
non è questo che conta
non la spada che canta,
anche la bestia
che si mostra ora
quando ruggisce,
è molto insicura.
Anche la bestia,
quel drago, ha paura.
Non è questo che importa,
ma attento, attento alla nota
non seguire quella melodia
chissà dove porta,
e se laggiù, nel profondo,
vedi quell'entrata
tu non lo fare,
non la guardare,
l'incisione è antica
ignota e sbiadita
ma guarda le lettere
guarda quel buio,
resta qui in mezzo
è molto più sicuro
anche l'inverno atomico,
di quel ch'è là nel buio..
Forse alla fine
non è tanto che importi
tanto fra poco
sarete tutti morti.
Forse non importa
la mia gola gelata,
questo senso terribile,
la tua faccia tagliata
ed il gelo che cuce
brina nella tua ferita.
(Questa è un intreccio di parole giustapposte a cavolo,
quindi fa cagare.
Enjoy.)
Inviato da: Blackbloods_Spawn
il 10/03/2015 alle 03:35
Inviato da: nino.monamour
il 06/03/2015 alle 22:51
Inviato da: Blackbloods_Spawn
il 16/07/2014 alle 07:22
Inviato da: Blackbloods_Spawn
il 16/07/2014 alle 07:22
Inviato da: viacon.me
il 15/06/2014 alle 12:57