Creato da moog58m il 26/09/2007
FINIAMOLA DI MAGNIFICARE E GLORIFICARE NAPOLI

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A che punto è giunta Napoli

Post n°1 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da moog58m
 

Ormai il grado di vivibilità della città dal punto di vista etico e morale si vede bene già camminando per strada.

A Napoli negli ultimi anni si sono consolidate e diffuse altre due "usanze": quella di avanzare col muso dell'automobile verso le gambe del pedone che sta attraversando la strada, continuando ad avanzare anche mentre si rischia di urtarlo; e quella, da parte per lo più di giovani, di gridare in direzione di un passante parolacce, bestialità o meschinità varie, senza motivo, sempre da vigliacchi (alle spalle o/e da lontano o/e in gruppo), e con cattiveria (cioè tentando di offendere l'interessato quanto meglio è possibile).

Mancanza di rispetto diffusa e perdita fortissima di valori civili e morali appartengono già da tempo alla vita sociale napoletana; aumentano sempre più di generazione in generazione e di anno in anno, e raggiungono via via livelli sempre più estremi.

La gente a Napoli da qualche anno a questa parte si è votata in massa alla cattiveria gratuita.

E' proprio come se si fosse deciso di colmare il vuoto di valori lasciato dalla religione con la  cattiveria e la meschinità, che dalla maggioranza dei giovani, se non anche della gente in genere, a quanto pare son viste come un glorioso traguardo.

In quella città c'è, ora più che mai, una vera e propria inversione dei valori. Lì i "valori" della cattiveria e della meschinità hanno sempre avuto più forza dei valori nobili o di merito, percepiti come deboli ed insulsi. E' sempre stato così;  fin dove io personalmente ricordi, già negli anni sessanta e soprattutto dagli anni settanta il normale obbligo del rispetto per gli altri a Napoli era sostituito dalla cattiveria gratuita; ma negli ultimi anni la situazione è proprio diventata estremamente marcia e degradata.

E le previsioni sono inquietanti: a Napoli si sta preparando per un futuro non lontano una situazione di inciviltà assoluta e di paranoia. (Se non vogliamo dire che ci sia già).

Forse la cosa peggiore è che quest'evoluzione verso il basso del costume e dei valori non viene riconosciuta come tale dai cittadini. Viene negata o minimizzata, coperta di ipocrisia e di autoillusioni ("tanto è così dappertutto", "tanto noi abbiamo il golfo col Vesuvio", "abbiamo la fortuna di vivere nel posto più bello del mondo", "Napoli capitale del Mediterraneo", "Napoli l'incanto dei sensi", "beato te che vivi a Napoli", "grazie a Dio sono napoletano", eccetera); vien data sistematicamente un'immagine falsa della città, sia verso l'esterno che verso l'interno, pompata dalla gente e dalle manifestazioni culturali, con la spinta e la benedizione delle Istituzioni locali.
Si tratta di una vera e propria menzogna sistematica e su larga scala, che ha lo scopo di "coprire", e quindi permettere, questa realtà.

E ci si sdegna non per l'invivibilità sociale o la crisi dei valori, ma per il fatto stesso che queste cose vengano talvolta denunciate.
Le si accetta come normali e ci si adegua, giorno dopo giorno.

E' pur vero che questo problema della perdita progressiva di valori non interessa certo solo questa città, ma anche il resto d'Italia e del mondo occidentale; però Napoli in ciò sembra ancora essere all'avanguardia in Italia, così come ha sempre fatto per quanto riguardava gli andazzi negativi.

Adesso vedremo quante persone si riconosceranno in ciò che ho scritto.

Furio

 
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