Creato da GabbianoDellaLuce il 21/12/2008

UN VIAGGIO DENTRO TE

Benessere psicofisico, rimozione delle convinzioni, consapevolezza del proprio sè, sviluppo delle proprie potenzialità.

 

 

Quando ho incominciato....

Post n°15 pubblicato il 17 Agosto 2014 da GabbianoDellaLuce
Foto di GabbianoDellaLuce

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho capito com'è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io. 
Oggi so che questo si chiama "rispetto".
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di desiderare un'altra vita e mi sono accorto
che tutto ciò che mi circonda é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama "maturità".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho capito di trovarmi sempre ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto
e che tutto quello che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama "stare in pace con se stessi".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama "sincerità".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene:
persone, cose, situazioni
e tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso;
all'inizio lo chiamavo "sano egoismo",
ma oggi so che questo è "amore di sé".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama "semplicità".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di più nel momento presente, in cui tutto ha un luogo.
E' la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo "perfezione".

Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che il mio pensiero può rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore,
l'intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione do il nome di "saggezza interiore".

Non dobbiamo continuare a temere i contrasti,
i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro
dando origine a nuovi mondi."

Oggi so che tutto questo è la vita.

(Charlie Chaplin)

 

 
 
 

LE RANOCCHIE NELLA PANNA

Post n°14 pubblicato il 14 Agosto 2014 da GabbianoDellaLuce
Foto di GabbianoDellaLuce

C'erano una volta due ranocchie che caddero in un recipiente di panna. Immediatamente intuirono che sarebbero annegate: era impossibile nuotare o galleggiare a lungo in quella massa densa come sabbie mobili. All'inizio, le due rane scalciarono nella panna per arrivare al bordo del recipiente però era inutile, riuscivano solamente a sguazzare nello stesso punto e ad affondare.
Sentivano che era sempre più difficile affiorare in superficie e respirare. Una di loro disse a voce alta:
«Non ce la faccio più. È impossibile uscire da qui, questa roba non è fatta per nuotarci. Dato che morirò, non vedo il motivo per il quale prolungare questa sofferenza. Non comprendo che senso ha morire sfinita per uno sforzo sterile».

 E detto questo, smise di scalciare e annegò con rapidità, venendo letteralmente inghiottita da quel liquido bianco e denso.
L'altra rana, più perseverante o forse più cocciuta, disse fra sé e sé:
«Non c'è verso! Non si può fare niente per superare questa cosa. Comunque, dato che la morte mi sopraggiunge, preferisco lottare fino al mio ultimo respiro. Non vorrei morire un secondo prima che giunga la mia ora». E continuò a scalciare e a sguazzare sempre nello stesso punto, senza avanzare di un solo centimetro. Per ore ed ore! E ad un tratto... dal tanto scalciare, agitare e scalciare... La panna si trasformò in burro. La rana sorpresa spiccò un salto e pattinando arrivò fino al bordo del recipiente. Da lì, non gli rimaneva altro che tornare a casa gracidando allegramente.

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 07 Febbraio 2011 da GabbianoDellaLuce
Foto di GabbianoDellaLuce

"Devi parlare con sincerita' in modo che le tue parole possano arrivare come raggi di sole nel nostro cuore"
Cochise, Capo degli Apache Chiricahua

 
 
 

L'Inferno e il Paradiso

Post n°12 pubblicato il 07 Febbraio 2011 da GabbianoDellaLuce
Foto di GabbianoDellaLuce

Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:

"Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno."

Dio condusse il sant'uomo verso due porte.

Ne aprì una e gli permise di guardare all'interno.
C'era una grandissima tavola rotonda.
Al centro della tavola si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant' uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.
Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire l'acquolina.
Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però erano ben nutrite, felici e conversavano tra di loro sorridendo. Il sant'uomo disse a Dio : "Non capisco!"
"E' semplice, - rispose Dio, - essi hanno imparato che il manico del cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire sè stessi....ma permette di nutrire il proprio vicino. Perciò hanno imparato a nutrirsi gli uni con gli altri!
Quelli dell'altra tavola, invece, non pensano che a loro stessi..."
Inferno e Paradiso sono uguali nella struttura...la differenza la portiamo dentro di noi!!!

 

 
 
 

Con occhi diversi

Post n°11 pubblicato il 06 Febbraio 2011 da GabbianoDellaLuce
Foto di GabbianoDellaLuce

"Dobbiamo allenare quotidianamente il nostro pensiero
a vedere solo quello che desideriamo sperimentare; e
dato che ci stiamo trasformando in quello su cui
rimuginiamo mentalmente, dovremmo espellere tutti i
pensieri e le idee piccole e insignificanti e vedere le cose in
modo più ampio"
Ernest Holmes

 
 
 
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