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QUANDO LA VITA
DIVENTA NOTTE

 

SAMAR



SAMAR
Sono sola a guardare,
a guardare il sole
passare nella mia vita
sbagliata, di bambina comprata, venduta.
Mio padre Abdul per il proprio onore
ha venduto il suo fiore,
fiore di gioventù morto di schiavitù.

Abdul tu che mastichi qat,
per quel vizio elegante hai venduto Samar.
Abdul hai saldato il tuo conto e lo sposo è contento,
ma di me che sarà.
Samar, dietro al chador. Samar, dietro al chador.

Vorrei solo volare,
inseguire la luna,
fuggire un sovrano
che sporca nasconde la ruvida mano.
Penso che un uomo
ha peccato con Dio
per piacere a sé stesso
per far prevalere un unico sesso.

Abdul tu che sei il padre mio,
compri ancora il tuo qat, e non pensi a Samar.
Abdul tu che ossequi la legge, rispetti l'amico,
ma di me che sarà
Samar, dietro al chador. Samar, dietro al chador

Samar nome di donna,
in silenzio ho voglia
però devo rispetto
e cedo il mio corpo al mio turno nel letto.
L'uomo chiede ed ottiene
e placa i suoi ardori,
l'uomo delle mie pene,
mentre ascolto soltanto sfregar le catene.

Abdul tra i chador dentro al suk,
hai incontrato due occhi, era forse Samar.
Abdul hai voltato lo sguardo sopra un bel jembiah,
lei non era Samar.
Samar, dietro al chador. Samar, dietro al chador

 

 

FIGLI SPECIALI




Figli speciali

La voglia eterna urlata in quel pianto,
gli occhi che brillano dentro l'incanto,
per quella vita che ha avuto il suo tempo
di essere viva anche per un momento.

L'odore del figlio che abbracci piano,
dentro ti sale un orgoglio strano,
il bene profondo è il tuo uragano
e mentre lui cresce lo tieni per mano.

Perché tutti i figli sono speciali,
ma alcuni sono eccezionali.
Dice qualcuno che non sono uguali,
ma vivono amori, amori normali.

L'hai visto perduto nelle pupille,
il buio nel cuore e una rabbia ribelle.
Vedere quel cielo ormai senza stelle,
sentire la vita traversare la pelle.

E non è vero che tutto è finito,
anzi al contrario tutto è cominciato,
tutto è più vero é più definito
ed ogni giorno è un bersaglio centrato.

Perché tutti i figli sono speciali,
ma alcuni sono eccezionali.
Dice qualcuno che non sono uguali
ma vivono amori, amori normali.

La vita ha valori che molti non sanno,
perché la sfiorano dentro l'inganno
per figli speciali che loro non hanno,
che insegnano a vivere, loro lo fanno.

Non è dottrina per fare clamore
è una autostrada che passa dal cuore,
dona alla vita un cielo migliore,
trasforma il dolore, in un mare d'amore.

 

PADRE




PADRE

Il volto scavato dagli anni passati
le rughe sul viso capelli imbiancati.
Hai aperto la porta
ed ho visto la strada
ho sentito la voce che racconta novelle
perdersi piano in un cielo di stelle.

Ed eri una forza, tu sei la mia forza
che come una morsa mi strige a te
e io stringo una mano che risponde stringendo
quell'amore eterno che non finirà.

Mi manchi ti penso.
Mi manchi ti cerco.

In ogni momento che guardo lassù
e vedo i tuoi occhi riflessi nel blù.
Portami ancora a guardare quel mare
pieno di storie da ricordare
e fermare gli anni almeno un istante
e vederti ancora come un gigante.

Ed eri una forza, tu sei la mia forza
che come una morsa mi strige a te
e io stringo una mano che risponde stringendo
quell'amore eterno che non finirà.

 

BAMBINI E DESTINI



BAMBINI E DESTINI
Il sole che abbraccia
le culle al mattino
e fa ricordare
le fiabe al bambino,
illumina un mondo
che dolce ti avvolge,
son le braccia accoglienti
di chi ti protegge.
Per una vita che nasce sicura,
la paura diventa avventura.
Per una vita che nasce sicura,
la paura diventa avventura.
La pioggia che cade
nei giorni più neri
rabbuia le menti
e devia i pensieri,
dilaga in un mondo
che sporco ti vizia,
son le braccia vogliose
di chi ti sevizia.
Per una vita che si fa dura,
l’avventura diventa paura.
Per una vita che si fa dura,
l’avventura diventa paura.
Il vento del dio
che muove le cose
porta il bene all’oblio
in genti bramose,
e soffia nel mondo
di gente distrutta,
son le braccia arraffanti
di chi ti sfrutta.
Per una vita votata allo scopo,
il gioco è in un cerchio di fuoco.
Per una vita votata allo scopo,
il gioco è in un cerchio di fuoco.
La nebbia che avvolge
i destini più tristi
porta il buio nel cuore
e rende egoisti,
offusca un mondo
di gente allo sbando
nutrita dal sangue
di contrabbando.
Per una vita durata uno sputo,
l’uomo diventa un rifiuto.
Per una vita durata uno sputo,
l’uomo diventa un rifiuto.
I bambini del mondo
son tutti tuo figlio
sono solo una vita
che aspetta consiglio,
sono occhi che guardano
pieni d’ingegno
sono gocce di brina
sul terzo millennio.
Per una vita che nasce sicura,
la paura diventa avventura.
Per una vita che nasce sicura,
la paura diventa avventura.

 

QUELL'ACCORDO IN DO

 


Quell’accordo in do

Chitarra la tua voce
questo suono che mi piace
e quell’accordo in do
suona lento piano un po’.
Ma che rabbia che mi fai….
come mai.
Io ti ascolto e tu mi sfidi
musica allegra e tu ci ridi
parole si quante ne vuoi
parlano un po’ anche di noi
e delle notti che ci dai….
e tu lo sai.
E… canterai la mia canzone
questa chitarra e ancora unione
canteremo insieme al sole
con la voglia di riuscire.
E… canterai questa canzone
la tua chitarra e ancora unione
canteremo in riva al mare
con la voglia di restare.
Ma la vita ci separa
e ho voglia di provare ancora
quel dolce accordo in do
io ti ascolto e tu mi sfidi
musica allegra e tu ci ridi….
come mai
E… canterai la mia canzone
questa chitarra e ancora unione
canteremo insieme al sole
con la voglia di riuscire.
E… canterai questa canzone
la tua chitarra e ancora unione
canteremo in riva al mare
con la voglia di restare.
perché lo possiamo fare.

 

 

PER LA LIBERTA'

Post n°30 pubblicato il 03 Aprile 2008 da lutes
 
Tag: poesia

Farfalla libertà

Dedicata a Ngawang Sangdrol (bambina-donna Tibetana)

Seduta sopra al mondo vedo una processione

che col fiato corto si sporca dentro un grido

via il pensiero tolto, via quegli abiti arancione

no io non mi nascondo professerò il mio credo

Non ci sono novità sempre piccole formiche

i pugni contro il vento davanti alla muraglia

ma tu resti sempre dentro chiusa nella psiche

la libertà si uccide, la forza non si sbaglia

Sempre la mia voce si alzerà potente e gaia

a far volare un mantra oltre l’Himalaya

Non puoi stringere le idee chiuse nella tua mano

lo spirito è immortale e vola via lontano

Guardo dall’altipiano riflettere nei ghiacci

l’argento illuminato del sole di ogni giorno

mi fermo, ascolto, aspetto che mi abbracci

e vedo nella luce la strada del ritorno

Impervio e mai trovato è quel sentiero ardito

che dietro a curve e sassi, sale in sommità

la strada un giorno chiusa che non ho mai salito

è una farfalla grande che vola…  libertà

Sempre la mia voce si alzerà potente e gaia

a far volare un mantra oltre l’Himalaya

Non puoi stringere le idee chiuse nella tua mano

lo spirito è immortale e vola via lontano

 
 
 

CHI E' SENZA COLPA ...

Post n°29 pubblicato il 25 Marzo 2008 da lutes
 
Tag: poesia


Signora

Guardi nel vuoto del vetro appannato,

una goccia veloce l'ha appena solcato

e come il tuo cuore confuso, in due si è spezzato.

L'hai detto anche a lui prima di andare,

che questa è una sera da dimenticare,

non è l'amore, la cosa che lui, viene a cercare.

Arabeschi di brina alla luce dei fari,

lui ti ha riportata rispettando gli orari

e la notte si perde noiosa, dentro a occhi corsari.

Mentre guardi le altre al divieto d'accesso,

gli vedi negli occhi lo stesso riflesso,

sfumato nell'ombra, il guinzaglio del sesso.

Signora che affitti tutto quello che hai,

per cercare nel tempo di uscire dai guai,

dammi la mano e raccontami, quello che vuoi.

Sono una figlia dai lunghi capelli castani,

sono una donna che viene da ricordi lontani,

sono una mamma di figli lasciati, in altre mani.

E li disegno su fogli bagnati da gocce isolate,

metto per scritto storie, a voce mai raccontate,

per placare quel grido del cuore, nelle sere sbagliate.

Signora che tremi in silenzio mentre ti spogli,

sfili dai piedi le autoreggenti che butti sui fogli,

dopo distratta ti lavi il profumo, di anonime mogli.

Giorgio

 
 
 

BUONA PASQUA

Post n°28 pubblicato il 21 Marzo 2008 da lutes
 

BUONA PASQUA di resurrezione.

 
 
 

Festa papà

Post n°27 pubblicato il 19 Marzo 2008 da lutes
 

La rosa

Le mie profonde radici, in un prato di luci, di azioni,

fanno crescere uno stelo che oscilla tra le emozioni.

Ogni foglia racconta una storia, gli amici, gli amori.

Ogni spina racconta rinunce, sconfitte ed errori.

Guardandomi dentro ho capito che cosa voglio,

ogni giorno che brilla di sole, un poco germoglio.

Mentre passa la vita

lo sguardo si posa,

sulla corolla forbita

della mia rosa.

Quando il sole ha scaldato d'amore il mio cuore,

un forte germoglio fecondo è esploso in un fiore,

vestito di un rosso velluto, avvolto in dolci plissé

profumato di vento, di mare, assomiglia un pò a te.

Questo abbraccio perfetto di petali uniti e armoniosi,

sono mia moglie, i miei figli, i miei giorni gioiosi.

Mentre passa la vita

lo sguardo si posa,

sulla corolla forbita

della mia rosa.

Quando i contorni saranno arricchiti dal tempo passato,

i miei petali pesi e recisi cadranno distesi sul prato.

E gli anni seccando le foglie, scorderanno le storie,

ma non cadranno le spine di tristi memorie.

I figli, virgulti veloci cresceranno su aiuole erbose,

per nuovi steli, altre foglie, altre spine, altre rose.

 
 
 

VI RICORDATE DI BALLA COI LUPI

Post n°26 pubblicato il 10 Marzo 2008 da lutes
 
Tag: poesia

Questo è il mio omaggio ad un popolo che è dieventato il simbolo della LIBERTA'

Il popolo degli uomini
Sibilava sicura nel cielo la lancia,
colori di guerra segnavano la guancia.
Dardi assassini lanciava il suo arco
guardinghi e precisi i suoi occhi di falco.

Viveva tranquillo nella natura,
da solo, nei boschi, senza paura.
Era il padrone di monti e di valli,
figlio del sole e re dei cavalli. hea..........hea

Forte e sicuro l'indiano cantava,
sotto le stelle la luna ascoltava,
amico dell'acqua, legato alla terra,
come ogni uomo faceva la guerra.

Ma avido un giorno lo straniero arrivò,
la pace, il silenzio, la vita stroncò,
con frode e menzogna il vile serpente,
uccise il bisonte, distrusse il suo ambiente.

Non può più parlare l'audace guerriero
solo il ricordo ti sfiora il pensiero.
Sono morti da eroi coperti di gloria
maledetti gli indiani nei libri di storia. hea..........hea

Forte e sicuro l'indiano cantava,
sotto le stelle la luna ascoltava,
amico dell'acqua, legato alla terra,
come ogni uomo faceva la guerra.

Non hanno più forza le lance e i coltelli
contro i fucili dei bianchi fratelli.
Lacrime e sangue sono stati versati
maledetti indiani, tutti ammazzati.

La pace nei boschi un giorno è finita,
il cavallo d'acciaio si è preso la vita
tra ruote ambiziose l'indiano si è spento,
lanciando il suo grido sul novecento. hea..........hea

Forte e sicuro l'indiano cantava,
sotto le stelle la luna ascoltava,
amico dell'acqua, legato alla terra,
come ogni uomo faceva la guerra.

 
 
 

PER CHI AMA IL MARE

Post n°25 pubblicato il 05 Marzo 2008 da lutes
 
Tag: poesia

SUL MARE

Placida sera marina,

brilli e fai luccicare

le stelle allungate, riflesse sul mare.

Sfiori sul filo lontano,

all'orizzonte imbrunito

la luce ametista, del sole nell'infinito.

Sulla battigia baciata

le onde lasciano un filo

di conchiglie e coralli, col suo profilo.

Còlta la notte,

nel suo sussurrare

fa gigante il levarsi, dell’onda nel mare.

Da Giorgio a tutti.


 
 
 

GIO' DI TONNO E LOLA PONCE HANNO VINTO IL FESTIVAL DI SANREMO 2008

Post n°24 pubblicato il 03 Marzo 2008 da lutes
 

IO' DI TONNO E LOLA PONCE
HANNO VINTO IL FESTIVAL DI
SANREMO 2008
domenica 02 marzo 2008 01:27

Image

Sono stati appena incoronati i vincitori del 58° Festival della Canzone
Italiana: Giò Di Tonno e Lola Ponce con il loro brano ‘Colpo di fulmine’.
Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Anna Tatangelo
con ‘Il mio amico’ e Fabrizio Moro con ‘Eppure mi hai cambiato la vita'.
Nomi annunciati sebbene vi siano state ampie critiche per il settimo posto
di Sergio Cammariere.
Ecco la classifica completa:
1 Giò Di Tonno - Lola Ponce
2 Anna Tatangelo
3 Fabrizio Moro
4 Toto Cutugno
5 Finley
6 Paolo Meneguzzi
7 Sergio Cammariere
8 Gianluca Grignani
9 Little Tony
10 Eugenio Bennato
“Siamo felici ed emozionati. Abbiamo parlato con Gianna dopo l’esibizione
della prima sera e abbiamo trovato un piacere reciproco. Dedichiamo
questo pezzo e questa vittoria alle nostre famiglie”. Così i vincitori
del 58° Festival di Sanremo hanno commentato la loro vittoria.

Vorrei aggiungere qualcosa di mio, penso che a prescindere
dai vincitori e dai vinti, questo Festival ha tentato di riscoprire
l'impegno sociale e di alcuni valori, però purtroppo con
performence davvero di scarsa qualità vedi i "Tiro Mancino".
Rimango un pò Basito.
Ditemi se sbaglio e forse la mia è solo invidia repressa.

 
 
 

Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da lutes
 

martedì 26 febbraio 2008, 16:22

Pistoia - Una poliziotta, sostituto commissario, ha sparato alla figlia di 9 anni e poi ha rivolto contro di sé l’arma e si è tolta la vita. È successo a Pieve a Nievole.

Il ritrovamento dei corpi I corpi della donna e della bambina sono stati ritrovati questa mattina in un auto, parcheggiata in una piazza di Pieve Nievole (in provincia di Pistoia). A scoprire i due cadaveri è stato un automobilista che ha parcheggiato la sua auto a poca distanza da quella in cui si trovavano i due corpi senza vita. La donna, Cecilia Chilleri, 51enne ispettrice di polizia in servizio a Firenze, si stava separando dal marito, un poliziotto che lavora alla Questura di Prato. Secondo quanto emerso, la donna ha sparato con la pistola di servizio alla figlia Chiara, di 9 anni, e poi ha esploso un colpo contro di sé. Mamma e figlia erano in un’auto parcheggiata in una piazza di Pieve a Nievole (Pistoia).

Il dramma familiare Aveva già chiesto l’affidamento della figlia, il poliziotto di Prato sposato con la Chilleri. La donna, secondo quanto appreso, avrebbe sofferto di una profonda depressione e di sbalzi di umore tanto gravi da convincere l’uomo a chiedere la separazione e l’affido della figlia. Sempre secondo quanto appreso la donna ha parcheggiato la propria auto nella piazza don Moro, in uno spazio dietro all’ufficio postale, quindi ha ucciso la figlia e si è poi sparata un colpo in bocca.

L'abisso negli occhi

Cerco di conoscere l'abisso,

oltre il confine di un riflesso

che è passato come un lampo,

in quegli occhi senza tempo.

Come una ruga di dolore,

che dagli occhi arriva al cuore,

che annerisce quel destino,

fumo sporco dal camino....

 
 
 

PURTROPPO LA STORIA NON INSEGNA

Post n°22 pubblicato il 22 Febbraio 2008 da lutes
 
Tag: canzone

HO INSERITO QUI SOTTO UNA CANZONE CON VIDEO CHE PARLA DELLA GUERRA DELLA EX JUGOSLAVIA. CREDO CHE PURTROPPO STIA TORNANDO MALEAUGURATAMENTE DI ATTUALITA' SPERIAMO CHE LA STORIA DEL KOSOVO SI CHIARISCA SENZA GRAVI CRISI.

DITEMI I VOSTRI PENSIERI.



ASCOLTA

Questa canzone dedicata alla guerra che nel 1992 infiammò i Balcani




UN SALUTO A TUTTI DA GIO.

 
 
 

COSA NE PENSATE DELLE DONNE RAGNO

Post n°21 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da lutes
 
Tag: poesia


La donna ragno

La donna ragno è tatuata
i pantaloni a vita bassa
la lingerie firmata.
Ondeggia tra le anche un cuoricino blu
la vedi tra la gente che passa a testa in su.

La donna ragno fa vedere
il solco del suo seno
e quello del sedere.
Poi passa via sicura tra i mosconi infatuati
avvolge la sua tela su quelli più dotati.

Donna ragno chiudi gli occhi, ti trastulli i tuoi balocchi
ma le rughe non le inganni e tramonti dietro gli anni,
quando la malinconia, verrà a farti compagnia.
Non sarai più mia, non sarai più mia.

La donna ragno, sul più bello
non cerca nei tuoi occhi
ma dentro al tuo borsello.
Sale disinvolta sulle grandi cilindrate
aprendo al punto giusto le gambe affusolate.

La donna ragno non ha tempo
è un’incognita proibita
che fugge come un lampo.
Quando resta sola non cerca negli specchi
corregge il fondotinta non guarda dentro gli occhi.

Donna ragno chiudi gli occhi, ti trastulli i tuoi balocchi
ma le rughe non le inganni e tramonti dietro gli anni,
quando la malinconia, verrà a farti compagnia.
Non sarai più mia, non sarai più mia.

 
 
 

Non si finisce mai d'imparare

Post n°19 pubblicato il 18 Febbraio 2008 da lutes
 

Forse ora si vedranno le foto. Credevo che con l'html funzionasse ugualmente e invece non è proprio così.
Grazie a tutti dei Vostri passaggi
Buona settimana.

Ciao Gio.

 
 
 

SAN VALENTINO

Post n°18 pubblicato il 14 Febbraio 2008 da lutes
 
Foto di lutes

L'AMORE
Nella vita non lo sai se vivendo lo vivrai.

E' negli occhi di un bambino,
nelle pieghe del destino,
nelle mani senza brame,
che combattono la fame.

Spinge, salva, unisce, intriga
ed accende il tuo motore
è la forza dell'amore,
è la forza dell'amore.

Nella vita non lo sai ma vivendo lo vedrai.

Aprire strade nella roccia,
gocciolando goccia a goccia.
In una mano che ti afferra
dentro al vuoto della guerra.

Spinge, salva, unisce, intriga
ed accende il tuo motore
è la forza dell'amore
è la forza dell'amore.

Nella vita poi lo sai … amerai.

Profondi occhi di rugiada,
incontrati per la strada,
che ti sanno aprire il cuore,
per riempirlo con l'amore.

Buon S. Valentino a Tutti da Gio.

 
 
 

Ricordi quei bambini

Post n°17 pubblicato il 13 Febbraio 2008 da lutes
 
Tag: poesia
Foto di lutes



LUI
Lui ha buttato il suo borsello,
era pieno di certezze.
Ha gettato via il mantello,
e tutte le ricchezze.

In un campo giallo di grano,
si spande il papavero rosso,
Lui ti ha teso una mano,
per farti fare quel passo.

La volontà nata nel cuore,
di portare un messaggio,
che parla del grande amore
ed infonde coraggio.

Il sole che cade nel blu,
disegna le trame alla vela.
La bontà è quella virtù,
che la tua anima rivela.

Lui ha donato il suo panino,
era l'ultimo il più buono,
l'ha dato a quel bambino,
grande come un uomo.
Un grazie, silenzioso,
dentro lacrime marroni,
da un senso di riposo
e ci fa sentire buoni.

Le nuvole che passano nel cielo,
non sono sempre quelle,
certe svaniscono in un velo,
altre nelle stelle.

Apri l'occhio illuminato della fronte
e vedi un giorno l'ingiustizia,
lavata nel bene della fonte,
da cui sgorga l'amicizia.

Vivi con la pace dentro al cuore,
non perdere un'istante,
questo nostro amore,
è il bene più importante.

Dedicato a Piero Calzona Un saluto a tutti da Gio.

 
 
 

APPARTENERE

Post n°16 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da lutes
 
Tag: poesia


IL VALORE DELLA VITA
Breve è il respiro dell'amore
perso nel richiamo della carne tua,
mozzato infine dalla paura di non essere,
o di non essere stato.
Per lacrime che si placheranno.

Difendi la tua idea, difendi il tuo appartenere.
Ciao a tutti
Gio.

 
 
 

CERCHERO' DI RECUPERARE

Post n°15 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da lutes
 

GENTE MI E' ESPLOSO IL BLOG, MA CERCHERO' DI RECUPERARE.
ABBIATE PAZIENZA.
SARA' L'INESPERIENZA.
OPPURE LA SENILITA'.
MA COMUNQUE HO MESSO GIU' UN PO' DI CANZONI.

TUTTE MIE.

ASCOLTATELE E FATEMI SAPERE (COMMENTI....COMMENTI....COMMENTI...)

CIAO BUON WEEK END.

GIO.

 
 
 

FIGLI SPECIALI

Post n°14 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da lutes
 
Tag: canzone


Guardami
Sono un figlio speciale
"Perché tutti i figli sono speciali,
ma alcuni sono eccezionali.
Dice qualcuno che non sono uguali,
ma vivono amori, amori normali."

Ascolta Figli speciali 

 
 
 

SAMAR ragazza venduta

Post n°13 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da lutes
 
Tag: canzone


Cosa dicono questi occhi?
Sono fiera di essere SAMAR.
"Vorrei solo volare, inseguire la luna, fuggire un sovrano
che sporca nasconde la ruvida mano."

Ascolta Samar

 
 
 

L'odore della pace Dedicata ai soldati che non torneranno dall'Iraq (per colpa di chi?)

Post n°11 pubblicato il 08 Febbraio 2008 da lutes
 
Tag: canzone
Foto di lutes


Klikka per ascoltare

L'ODORE DELLA PACE

Quando son partito mi ricordo dissi: "ciao" America,
fiero ed invincibile, ho nel cuore l'America.
Sento già lontani i rumori di New York
e le luci di Manhattan nei pensieri porterò.
Mi hanno detto che la gloria vale più dei miei vent'anni,
che la pace sulla terra si protegge con le armi.

Ti ho cercato per salvarmi, via la mente dalle armi
Vi ho cercati per salvarmi, via le mani dalle armi

Mi hanno detto che obbedire e' un dovere di soldato
ma ci sparano con armi, che noi stessi gli abbiam dato.
Sento sibili paurosi, lacerare la foschia,
un proiettile nel cuore, ma la vita era la mia.
Porterete alla mia gente la medaglia alla memoria,
liberando la coscienza dal giudizio della storia, America

Ti ho cercato per salvarmi, via la mente dalle armi
Vi ho cercati per salvarmi, via le mani dalle armi

Quando son tornato a nessuno ho detto ciao, America.
come fossi nuvola, volo sopra l'America.
La bandiera a stelle e strisce i miei occhi non vedranno,
però voglio che si sappia che ho capito il loro inganno.
Se poi ci sarà la pace, questa avrà uno strano odore,
con le armi, per i soldi, e patriottico dolore, America

Ti ho cercato per salvarmi, via la mente dalle armi
Vi ho cercati per salvarmi, via le mani dalle armi

Ti ho cercato per salvarmi, via la mente dalle armi
Vi ho cercati per salvarmi, via le mani dalle armi

 
 
 
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L'ODORE DELLA PACE



L'ODORE DELLA PACE

Quando son partito mi ricordo dissi: "ciao" America,
fiero ed invincibile, ho nel cuore l'America.
Sento già lontani i rumori di New York
e le luci di Manhattan nei pensieri porterò.
Mi hanno detto che la gloria vale più dei miei vent'anni,
che la pace sulla terra si protegge con le armi.

Ti ho cercato per salvarmi, via la mente dalle armi
Vi ho cercati per salvarmi, via le mani dalle armi

Mi hanno detto che obbedire e' un dovere di soldato
ma ci sparano con armi, che noi stessi gli abbiam dato.
Sento sibili paurosi, lacerare la foschia,
un proiettile nel cuore, ma la vita era la mia.
Porterete alla mia gente la medaglia alla memoria,
liberando la coscienza dal giudizio della storia, America

Ti ho cercato per salvarmi, via la mente dalle armi
Vi ho cercati per salvarmi, via le mani dalle armi

Quando son tornato a nessuno ho detto ciao, America.
come fossi nuvola, volo sopra l'America.
La bandiera a stelle e strisce i miei occhi non vedranno,
però voglio che si sappia che ho capito il loro inganno.
Se poi ci sarà la pace, questa avrà uno strano odore,
con le armi, per i soldi, e patriottico dolore, America

Ti ho cercato per salvarmi, via la mente dalle armi
Vi ho cercati per salvarmi, via le mani dalle armi

Ti ho cercato per salvarmi, via la mente dalle armi
Vi ho cercati per salvarmi, via le mani dalle armi

 

FIGLIA DEL DESERTO


Figlia del deserto
Sparano all'orizzonte,
sparano quei cannoni,
sparano nella fronte
di tutte le nazioni.
Hai lasciato quella terra,
hai lasciato la tua vita,
hai lasciato quella guerra
per poter farla finita.

Hai lasciato tutto ormai,
hai lasciato tutto ormai

Ma che ricordi hai
della tua gioventù,
diciott'anni , donna ormai,
ma il sorriso non c'è più,
muoiono le persone,
muoiono le speranze,
muoiono sul nascere
tutte le alleanze.
cadono le bombe,
cadono i soldati,
cadono nelle tombe,
uomini assassinati.
Li' non cambia mai,
fiamme rosse, fumo nero
sparano i mortai,
sembra tutto un cimitero.
E la pace e' un'utopia
e la pace e’ nella testa,
e la pace e' una follia,
una debole protesta.

Hai lasciato tutto ormai,
hai lasciato tutto ormai

C'è chi cerca di ingrandirsi,
c'è chi cerca la difesa,
c'è chi cerca di arricchirsi
e chi muore senza offesa.
Una guerra d'interessi,
cosi', senza pietà.
Strani accordi e compromessi,
chissà quando finirà.
Cadono le difese,
cadono nell'oblio,
cadono le chiese,
uomini senza Dio.
Dentro alla città,
del Dio di tre dottrine,
si respira la viltà,
di stragi e di rovine.
Il fratello e' una minaccia,
il fratello di prigione,
il fratello senza faccia,
di diversa religione.

Hai lasciato tutto ormai,
hai lasciato tutto ormai

Figlia del deserto,
dimentica il passato,
dimentica chi eri,
dimentica chi e' stato.
Ma quando alzi lo sguardo
e guardi verso oriente,
la' c’é ancora la tua terra,
la' c'e' ancora la tua gente.
Cadono i valori,
cadono di sdegno,
cadono nei cuori,
uomini senza regno.

 

L'IDOLO DI PIETRA


L'IDOLO DI PIETRA

E cadevano le foglie
come un vuoto
mi lasciarono nell’anima,
respiro di stagione che muore
e si porta via
i tramonti senza vento
che allietavano le sere
di settembre.
Ed il vento soffia ancora
ma non credere
che si fermi all’orizzonte,
lui scavalca i monti
e invade nuove terre
e si porta dietro
i semi della vita,
altri fiori coglierai
con le tue dita.

E sulla collina,
un rudere, che strano,
come idolo di pietra,
guarda il vento
che passa e va lontano.

E cadevano le foglie,
come spesso cade
il mito e la leggenda,
sensazione di illusione
e di incertezza,
che imprigiona
la tua mente nei suoi rami,
ti fa illudere che il sogno
è il tuo domani.
Ed il tempo scorre ancora,
sotto al ponte
tra il futuro ed il passato,
tra il possibile
e quello che è già stato,
più trascorre
e più ti accorgi che lo ami,
vuoi fermarlo
ma ti sfugge tra le mani.

E sulla collina,
un rudere, che strano,
come idolo di pietra,
guarda il vento
che passa e va lontano.

Ed il vento
ti prenderà per mano

Ed il vento
ti porterà lontano

 

DALLE CENERI ROSSE


DALLE CENERI ROSSE
Brilla dentro a grandi occhi,
una stilla di luce,
davanti a specchi
affacciati sul mondo
e profonda matrice,
che riprendono tristi esperienze,
di paura e dolore,
di semplici comparse
confuse tra confini e bandiere,
che un partigiano zelante
portò oltre il muro,
uccidendo l'orgoglio
di zingari senza futuro.
Lunghe file di vecchi trattori,
e sopra persone grigie,
coi volti uccisi ed i sogni perduti
nelle valige.
Come le aquile nere
scacciate dai lupi rossi,
portano stretti tra i denti e nei cuori
rancori repressi.
Quei bambini quei vecchi
quei giovani slavi,
orizzonte impazzito,
sporcato, e solcato da navi.

Bella la vita dell'uomo,
che cerca la vita nell'uomo,
che trova la vita,
nella vita dell'uomo.

Chi ha unito genti diverse,
ignorando la razza e l'etnia,
costringendoli a pensare
una sola filosofia.
Ha innescato una miccia
che un giorno e' brillata di luce,
dopo il muro ora esplode una guerra
che a morte conduce.
E i popoli vecchi signori dell'Europa unita,
in un bagno di sangue
han visto, fallire la vita.
E finito lo scempio, alla dignità,
immolata sui Balcani,
restan foto sgualcite di navi,
stracolme di mani.
E le mani degli avvoltoi,
organizzati in gran fiera,
che per loro, signori del mondo,
é una vera miniera.
Dopo la tempesta tutto sembra finito,
dalle ceneri rosse é riemerso,
il fantasma di Tito.

Bella la vita dell'uomo,
che cerca la vita nell'uomo,
che trova la vita,
nella vita dell'uomo.

E forte il vento dell'ambizione,
é tornato a far male.
Saran puniti, i figli cattivi,
del generale.
Il padrone ha suonato i tamburi,
la terra trema,e la vita si piega
nel suono di una sirena.
Bambini tremanti,
ammassati alle sbarre,
e insigni assassini che tramano,
dietro le guerre.

Bella la vita dell'uomo,
che cerca la vita nell'uomo,
che trova la vita,
nella vita dell'uomo.

Bella la vita dell'uomo,
che cerca la vita nell'uomo,
che trova la vita,
nella vita dell'uomo.

 

TESTO L'ABISSO NEGLI OCCHI

 

L'abisso negli occhi

Stanno parlando e quell'immagine
indugia senza fretta
su una periferia, una scuola
una casa maledetta.
Gente che si ferma,
nel punto illuminato
e cerca di parlare
e dire cosa è stato.
Mentre le domande volano
per chi potrà giovarne
trapassano le carni
di chi non sa che farne.
Di chi non sa che farne.
Di chi non sa che farne.

Cerco di conoscere l'abisso,
oltre il confine di un riflesso
che è passato come un lampo,
in quegli occhi senza tempo.
Come una ruga di dolore,
che dagli occhi arriva al cuore,
che annerisce quel destino,
fumo sporco dal camino.

Un delirio che ha infranto
lo specchio dello stagno
e avvolge la mia mente
nella tela del suo ragno.
Se ci fosse una ragione,
anche fosse la più estrema
perché adesso la mia voce,
la mia voce trema, trema di dolore,
per quella rabbia sorda
che vede indifferenza
e stringe la sua corda.
E stringe la sua corda.
E stringe la sua corda.

Cerco di conoscere l'abisso,
oltre il confine di un riflesso
che è passato come un lampo,
in quegli occhi senza tempo.
Come una ruga di dolore,
che dagli occhi arriva al cuore,
che annerisce quel destino,
fumo sporco dal camino.

 

 

 

 

 
 

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