Creato da Gaussmat il 08/09/2009
Alla scoperta dell'icona di Pompei

 

"Temete e onorate, lodate e benedite, 

ringraziate il Signore, 

Dio onnipotente nella Trinità e nell'Unità, 

Padre e Figlio e Spirito Santo,

creatore di tutte le cose"

 

 

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ASCOLTANDO IL PAPA

«I mezzi della comunicazione sociale, per le potenzialità educative di cui dispongono, hanno una speciale responsabilità nel promuovere il rispetto per la famiglia, nell’illustrarne le attese e i diritti, nel metterne in evidenza la bellezza» (Benedetto XVI).

 

 

Dalla "Supplica alla Madonna di Pompei"

"O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia".

 

 

I miei link preferiti

- Santuario di Pompei
- www.radiomaria.it
- Maranatha
- totus
 

 

Un fiore respira, dentro una cortina di fumo, dentro una bolla di sogni, dentro un cuore, il vento piega la foglia, dolce cadde la pioggia, un altro giorno contando i passi, e Dio sorride da un libro ancora chiuso. J.M.

 

CARI AMICI VISITATE ANCHE I BLOGS L'antisatana e A sua immagine.

 

 

« REGIONALI: BAGNASCO, DIS...

Ancora bugie contro il Papa. Non ne possiamo più di sentire persone di cultura che dicono sciocchezze.

Post n°49 pubblicato il 03 Agosto 2010 da Gaussmat

Sul Giornale di oggi, oltre all’articolo dedicato alla splendida omelia pronunciata da Benedetto XVI ieri mattina, in chiusura dell’Anno Sacerdotale (che vi invito a leggere per scoprire ancora una volta l’umile sguardo di fede del Papa teologo sul sacerdozio e sulle recenti tristi vicende degli scandali), pubblico anche un articolo dedicato alla bufala della foto di Ratzinger che fa il saluto nazista. Bufala che gira da tempo sul Web e su Youtube, ma che in questi giorni è stata in qualche modo “consacrata” in un libro (I papi e il sesso, edizioni Ponte alle grazie), un «saggio documentatissimo e sconvolgente» - come si legge nella quarta di copertina – un libro-inchiesta scritto da Eric Frattini, «professore universitario, giornalista e scrittore eclettico, appassionato di storia e di politica». L’autore accredita la possibilità che Ratzinger, vestito da prete, abbia fatto il saluto romano che nella Germania del Terzo Reich era accompagnato dal grido “Heil Hitler!”. E cita esplicitamente (senza pubblicarla) l’immagine nella quale viene ritratto un Ratzinger giovane, con le vesti sacerdotali, che effettivamente tende il braccio destro. La foto - conosciutissima su Internet - è però stata maliziosamente taroccata, tagliando l’altro braccio. Joseph Ratzinger, con il fratello Georg, stavano in quel momento benedicendo i fedeli della parrocchia di Sant’Osvaldo a Traunstein, il giorno dopo la loro ordinazione avvenuta a Frisinga il 29 giugno 1951. Nella foto originale si vedono i due fratelli che alzano entrambe le braccia per invocare la benedizione sui fedeli. Ora, sul Web circola ogni ciarpame. Ma che un “docente universitario” (insegna giornalismo all’università di Madrid) autore di un saggio “documentatissimo” accrediti di fatto questa panzana, senza nemmeno darsi la briga di fare qualche ricerchina su Internet, è piuttosto grave. Per lui e per l’editore Ponte alle grazie. Non è un mistero che Ratzinger sia diventato prete nel 1951 (e dunque non poteva fare quel saluto in abiti sacerdotali). La foto originale che smaschera la malevola bufala antiratzingeriana è disponibile online. Forse scrivendo un saggio “documentatissimo” anche Frattini poteva fare la (scarsa) fatica di cercarla.

Di Andrea Tornielli

 
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Preghiera di sant'Anselmo d'Aosta

“Dio, ti prego, voglio conoscerti, voglio amarti e poterti godere. E se in questa vita non sono capace di ciò in misura piena, possa almeno ogni giorno progredire fino a quando giunga alla pienezza” (Proslogion, cap.14).

 

Supplica alla Madonna di Pompei - 4 ottobre

 

DIO INNALZA GLI UMILI

«Dio innalza gli umili» (Lc 1,52).
Quando affermo che Dio non ascolta i ricchi, non pensate fratelli che non esaudisca coloro che possiedono denaro, domestici e possedimenti. Se sono nati in questo stato e «occupano» questo posto nelle società, si ricordino delle parole dell'Apostolo: Ai ricchi in questo mondo raccomanda di non essere orgogliosi (1Tm 6,17).
Coloro che non si lasciano vincere dall'orgoglio sono poveri davanti a Dio, che tende l'orecchio verso i poveri e i bisognosi. Sanno, infatti, che la loro speranza non è nell'oro o nell'argento, né in quelle cose in cui li vediamo sovrabbondare per un certo tempo. Basta che le ricchezze non causino la loro rovina e, se non giovano a nulla per la loro salvezza, almeno non ne costituiscano un ostacolo... Quando un uomo disprezza tutto ciò che alimenta il suo orgoglio, è un povero di Dio; e Dio inclina verso di lui l'orecchio, perché conosce il tormento del suo cuore.
Senza dubbio, fratelli, quel povero coperto di piaghe, che giaceva alla porta del ricco, fu portato dagli angeli nel seno di Abramo, lo leggiamo e lo crediamo. Il ricco, invece, che, vestito di porpora e di bisso, banchettava splendidamente ogni giorno, fu precipitato nei tormenti dell'inferno (cf. Lc 16,19-31). E' stata proprio la sua indigenza che ha meritato al povero di essere trasportato dagli angeli? E il ricco è stato abbandonato ai tormenti per colpa della sua opulenza? Dobbiamo riconoscerlo: in questo povero fu onorata l'umiltà, e nel ricco fu punito l'orgoglio.
Ecco la prova che non le ricchezze, ma l'orgoglio è causa di castigo al ricco. Senza dubbio il povero fu portato nel seno di Abramo, ma dello stesso Abramo la Scrittura dice che aveva molto oro e argento e che fu ricco su questa terra (cf. Gen 23,2). Se il ricco è precipitato nei tormenti, come mai Abramo ha potuto superare il povero per accoglierlo nel proprio seno? Abramo in mezzo alle ricchezze era povero, umile, rispettoso e obbediente a ogni ordine di Dio. Il suo disprezzo per le ricchezze era tale che, quando Dio glielo chiese, accettò di immolare il figlio a cui queste ricchezze erano destinate.
Imparate dunque a essere poveri e bisognosi, sia che possediate qualcosa in questo mondo, sia che non possediate nulla. Perché si trovano dei mendicanti pieni di orgoglio e dei ricchi che confessano i propri peccati. Dio resiste ai superbi, coperti di seta o di stracci, ma concede la sua grazia agli umili, che possiedano o no beni di questo mondo. Dio guarda nell'intimo, là egli pesa, esamina. La bilancia di Dio, tu non la vedi: è il tuo pensiero che vi si trova soppesato.
Il salmista pone sul piatto i suoi titoli a essere esaudito quando dice: Perché io sono povero e infelice (Sal 85,1). Cerca di essere tale: se non lo sei, non sarai esaudito. Rifiuta tutto ciò che attorno a te e in te porta alla presunzione. Non presumere che di Dio, non aver bisogno che di lui ed egli ti colmerà.

Agostino, Esposizioni sui salmi, 85,3

 
 

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