poeta e scrittoreL'autore, uomo di mondo, scrittore, poeta e attore |
LA PAROLA E'
La parola non e' un gioco
nè un divertimento
la parola è il pegno della vita
la parola e' una spada di cui si cinge il cavaliere
sguainata davanti agli occhi dell'ingiustizia
svelle le radici dei morti
Mohamed Ghonim
POESIA DI GHONIM MOHAMED SE SEI COSÌ
IL SOGNO DI UN POETA
Video della poesia di Ghonim
"Il sogno di un poeta" è una poesia del poeta italo-egiziano ghonim mohamed, tratta dal libro di poesie "il canto dell'amore" interpretata presso il salone delle riunioni di les cultures a lecco
ULTIMI COMMENTI
AREA PERSONALE
MENU
I MIEI BLOG AMICI
I MIEI LINK PREFERITI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
TAG
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: ghonim2
|
|
Sesso: M Età: 65 Prov: LC |
« Giobbe Covatta | Santanchè...che politica è » |
Intervista di Renzo Montagnoli a Mohamed Ghonim per Colombe raggomitolate, edito da Fara.
Post n°27 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da ghonim2
Scrivere corrisponde al respiro; tessere il filo del fuso tra me e gli “altri”per annientare il nulla…perché ho da dire parole che meritano di essere lette…scrivo perché ci sono alcune anime al di là della sponda che attendono i miei versi. E’ possibile dire, quindi, che si comunica tramite la poesia, ma anche che è il mezzo per esplorare se stessi, per entrare nell’anima, passo dopo passo, per cercare di arrivare all’Assoluto. Oggi più di ieri la poesia, non avendo uno sbocco commerciale uguale alla narrativa, viene considerata una forma espressiva secondaria, anche se invece è il contrario. E’ una caratteristica questa del mondo occidentale, oppure interessa, vista la globalizzazione, anche il mondo arabo? Concordo senz’altro su quanto ha risposto in ordine alla chiusura mentale dell’uomo moderno e alla funzione essenziale della poesia. Ora passo al suo libro, a Colombe raggomitolate, che mi ha piacevolmente sorpreso. Infatti, in due delle tre sillogi che lo compongono, si respira un’aria di primavera, una gioia di vivere positivamente contagiosa. Viceversa le poesie dei migranti sono un richiamo a una realtà sofferente, vista comunque con un senso di profonda pietà. Ho notato, fra l’altro, un variare di forme espressive non comune (basti pensare al dialogo de Il mio canto), ma soprattutto mi hanno colpito le allegorie, così indovinate e veramente di grande effetto presenti nella piccola silloge La donna. Sono frutto di un erotismo trascendente, di una quasi divinizzazione del soggetto femminile, con quei seni visti come colombe raggomitolate. La maggior parte dei poeti islamici ha fatto sempre più uso dell’allegoria indebolendo la propria pietà, la misericordia e accrescendo i dissensi, usata con un risultato immediato ed evidente per tutti, come vediamo nelle poesie di Ibn al farid, di ibn arabi, di el Khayam, per quello che non è evidente, solo un filosofo come Al Ghazali e chi come lui reinterpreta le allegorie possono oltrepassarne il significato servendosi delle dimostrazioni. Molto belle queste sue parole e devo dire che mi trovano concorde, perché anch’io vedo la donna come lei l’ha descritta. Ha citato dei poeti arabi, peraltro da me non conosciuti, ma non è un caso, perché generalmente la cultura occidentale ha scarsa attenzione per voci che non siano locali. Questo riferimento ad altri autori mi ispira una domanda. Considerato che anche in poesia per scriverne è indispensabile averne lette, quali sono i poeti che più l’hanno influenzata e che hanno contribuito alla sua formazione artistica? (… sono cadute parole diverse che portano il significato della fertilità ma pareti resistenti le ostacolano involucri d' ogni specie le velano perché non tolgano la ruggine dal petto della ragione.) da “La pioggia” C’è veramente una scarsa attenzione verso le voci di altre culture, come giustamente lei afferma e sente a differenza, invece, e parlo per esperienza personale, di quello che si respira in altri luoghi dove Dante, Ariosto, Boccaccio, Shakespeare, Goethe, Petrarca, Kafka, Machiavelli, Voltaire sono punti chiave dello studio della letteratura; si figuri che io già nel corso della scuola primaria ho rappresentato delle opere di Pirandello che conoscevo a memoria. Questo per quanto riguarda alcuni tra gli innumerevoli autori occidentali; d’altro canto ci sono i poeti e direi con la p maiuscola, arabi, poeti e scrittori, grandi letterati che, come Abu Tayyib Mutanabbi, Ahmed Shawqi chiamato “il principe dei poeti” che introduce il genere della poesia epica alla tradizione della letteratura araba (uno dei più importanti del ventesimo secolo), Hafez Ibrahim, Nizar Quabbani, Adonis, e poi i classici Gibran Khalil Gibran, Ahmed Rami (i suoi testi sono stati cantati dalla voce melodiosa della più famosa cantante araba di tutti i tempi, Omm Kalthum) e un’infinità che non basterebbe un’enciclopedia intera per raccoglierli tutti. Quel che le chiedo è semplice: quale è la domanda che le piacerebbe le fosse rivolta? Sono sicuro che c’è e allora la prego di formularla e di fornire la relativa risposta. La Ricerca del contenuto della silloge “Colombe raggomitolate” corrisponde alla ricerca di un senso che riassume la condizione umana sulla faccia della terra. “Colombe raggomitolate” o più precisamente “contratte” perché quello che scorge l’umano sono le immagini inquietanti che ci colpiscono e ne feriscono l’animo; come le lacrime delle madri e l’urlo dei bambini che piangono in silenzio e che fanno tremare la roccia ma non intaccano i sentimenti umani di quelli che trasformano la vita in un inferno. Questo è lo stimolo che mi spinge a cercare le “mie colombe”raggomitolate a causa del timore e del panico per la perdita di tutti i bei significati della vita;quelli che sollevano l’umanità in un’atmosfera eterea e in un concerto sottile e melodioso che è costituito dal linguaggio universale della natura preludio di una suggestiva immagine di colombe che svolazzano in cielo in pace e in libertà. Grazie, Sig. Ghonim, per l’interessante colloquio e per la disponibilità che mi ha riservato. La saluto con un arrivederci alla prossima raccolta poetica che sono certo è nei suoi programmi. |
IL SEGRETO DI BARHUME
"…il senso della vita, il tema del vivere e del convivere, il rapporto tra vita e morte sono elementi centrali dal romanzo.Un messaggio diretto all'uomo, sempre impegnato alla ricerca della felicità, nell'evolversi circolare dell'esistenza alla trappole della felicità materiale troppo facile da raggiungere".
(LA PROVINCIA – 10 Novembre 1994)
OPERE
LA FOGLIA DI FICO E ALTRI RACCONTI
vi è qualcosa d'inquietante e di antico (Ghonim è egiziano, ma risiede in Lombardia da diversi anni) nei sette racconti, la cui prosa avvince per una certa irrealtà o l'aspetto simbolico: LA FOGLIA DI FICO e QUANDO CADE LA MASCHERA,quest'ultimo con un epilogo imprevisto. fuori del comune e' anche la struttura narrativa, che predilige il tempo presente e, insieme alla trama delle storie narrate, costituisce il segno distintivo dello scrittore.
"punto di vista" n°22ottobre/Dicembre1999
Fara Editore( 1998)
IL RITORNO
Il Ritorno
Questo romanzo è il seguito del Segreto di Barhume (Fara, 1997)
POESIA
COLOMBE RAGGOMITOLATE
Fara Editore( 2003)
È bello leggere questi versi perché ci
dispongono nella condizione di mediare esistenze diverse e simili, accedere ai segreti di quella civiltà eccezionale che non smette di stupirci e consentono di apprendere appieno la sofferta eredità dell'Africa dei nostri tempi civili.
(Montoro Inferiore, gennaio 2005)
CERCA IN QUESTO BLOG
QUANDO CADE LA MASCHERA
Pubblicato nel 1997
IL CANTO DELL’AMORE
Il canto dell’amore, un omaggio biblico
Inviato da: LaBrusLa
il 13/12/2009 alle 09:43
Inviato da: diana.fini
il 13/11/2009 alle 18:51
Inviato da: ellamik
il 07/11/2009 alle 07:52
Inviato da: alenadgl09
il 04/11/2009 alle 00:11
Inviato da: ghonim2
il 26/10/2009 alle 08:55