Creato da carlo_morelli il 02/03/2008
Le parole sono un mezzo insufficiente per esprimere il pensiero

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Il fattaccio

Post n°3 pubblicato il 04 Marzo 2008 da carlo_morelli
Foto di carlo_morelli

Una barca rossa attraversa assonnata le acque d’un lago placido. Un salice si specchia nell’acqua e accarezza con le foglie la sua immagine. Una macchina sfreccia sulla striscia d’asfalto tra i prati che splendono sotto una fioca luce biancastra. Un cielo per metà blu e per metà rosso accoglie un giorno che nasce. Ciuffi di nuvole si affacciano pigre dal cielo notturno. La luna si affretta a celarsi dietro le collinette sull’altra riva del lago. La macchina umana si avvia lentamente catturando passivamente tutte le immagini che le si pongono di fronte, le analizzerà poi, solo quando il sole già alto nel cielo avrà dissipato la meraviglia dell’alba. Uno sbadiglio, uno starnuto e un colpo di tosse. Poggio la testa sul sedile ed incapace di pensare e di parlare accendo la radio. Per fortuna c’è chi parla per me e rompe il silenzio d’un giorno che si desta. Altre immagini mi riempiono gli occhi stracolmi di sonno. Un aeroplano dipinge la sua rotta nel cielo e lascia dietro di se una striscia tra l’azzurro ed il giallo. I suoi fumi sembrano bollicine ordinate nell’aria. Poco più in là il cielo lascia spazio a chiazze rosse, gialle e blu, mentre le nuvole completano il quadro di pace. Sembrano due tele a confronto e penso che senza dubbio si vede la differenza della mano dell’artista. Finalmente il primo pensiero. Di colpo tutto si rompe. La pace diviene guerra e gli occhi prima aperti tornano a chiudersi. Luci artificiali, pareti ingiallite, strutture in ferro, voci a profusione. Il mondo si è svegliato senza di me. Tutto si muove apparentemente senza logica, ognuno segue leggi anarchiche, il mondo è ricominciato a girare. La macchina perfetta si arresta attendendo un avvio migliore e mentre il sole passeggia all’orizzonte aspetto il suo assopirsi sulle valli ad ovest. La luna appare come uno spettro sopra i tetti di case all’orizzonte e fa un sorriso a ponente al giorno che muore. I campi ora color porpora si bagnano d’umidità. Squadroni di uccelli inventano strade nell’aria. Le persiane si chiudono, lo spettacolo è finito ora è tempo per la notte.   

 
 
 
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