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Una Nazione, due stati... d'animo

Post n°24 pubblicato il 09 Aprile 2010 da Ginkobilova


In questi giorni sto seguendo una ristrutturazione della mia "nuova" casa, nuova per modo di dire, è stata costruita negli anni 60, il proprietario precedente non ha fatto nessun lavoro di miglioria. Adesso la sto adattando alle mie esigenze, voglio ricavare uno studio per mia figlia, cambiare i pavimenti e mettere parquet, piastrelle nuove in bagno e cucina, sanitari, impianto elettrico a norma, spostamento di tre muri per ridurre la cucina esistente e adattare la stanzina che prima era della servitù. I disegni li ho fatti io, l'architetto si è limitato a  mettere il cartiglio e calcolare i volumi che andavano già bene, ma questo comporta la presentazione al catasto della DIA.

Fino a qualche anno fa, i costi burocratici per l'edilizia si fermavano a questo punto, 2500€ di Dia non ha mai ammazzato nessuno, i comuni con catasti aggiornati, (il 60% dei comuni sono in regola) gestiscono la vicenda in modo quasi automatico, tant'è che a Milano se ottenuto il codice dal Comune, si può seguire la pratica via internet con tanto di planimetrie, precedenti, esistenti, future, TARSU, stato legislativo, tasse, valore catastale, info varie, si tratta di un servizio al costo una tantum di 49€.

Qui viene il bello, ho scoperto che devo fare il responsabile dei lavori in quanto proprietario e demandare l'analisi dei rischi in "cantiere" ad un iscritto all'Albo dei geometri/architetti, costo 1200€. Non finisce qui, devo fare l'analisi del consumo energetico dell'appartamento, anche questo deve essere stilato da qualcuno iscritto all'Albo, costo 2500€. A conti fatti la burocrazia mi costa il 10% del costo ristrutturazione che è esattamente il recupero che chiederò sull'IVA , per la ristrutturazione da 20% pago il 10%. Dove sta la fregatura. Abito in un posto dove il catasto funziona, gli operai qui a Milano non entrano nemmeno in "cantiere" se non hanno l'analisi dei rischi. L'AEM che è l'azienda del gas non mi collega in rete se non ho la certificazione energetica... non ho scampo.

 L'architetto che ha lavorato per tredici anni Lontano da Milano mi ha confermato che nel 40% della nostra Nazione ciò non avviene. In alcuni Comuni costruiscono quartieri interi solo con la concessione edilizia. Gli ho chiesto come fanno a vendere o comprare un'immobile visto che il notaio è responsabile della transazione.
"Semplice!" mi ha detto con un sorriso beffardo, "prima di vendere si fa un ravvedimento, il costo è di 525€, si tratta di silenzio assenso, ci vogliono tre mesi ma di solito non rispondono, non sono attrezzati per i controlli..."
Già... comuni piccoli con 1500 abitanti... come possono pensare di avere un sistema informatico come Milano, questi comuni sono sparsi per tutta la penisola, da nord a sud, siamo un paese prevalentemente montagnoso... non se ne esce più...

Mi chiedo se abitare in  un comune virtuoso è un bene per me, oltre a pagare il dovuto, pagherò anche una parte della multa Europea per non aver recepito e applicato la Direttiva CE sui consumi energetici in tempo utile, andiamo in quel senso... di sicuro abito in una Nazione che si chiama Italia, per quanto riguarda lo "stato" e il trattamento, beh, ve lo lascio immaginare come mi sento adesso...

 
 
 
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