...
...
AREA PERSONALE
MENU
NO MORE GOOD GUYS
PENSEES MASSACRE
UNTILED
TRIPPING
Tutto ciò che è pubblicato in questo blog (ove non specificato) è di mia creazione; è vietata la riproduzione o l'utilizzo da terzi senza preventiva autorizzazione dell'autore.
Questo blog non rappresenta null'altro che una mia espressione diretta di pareri di cui potrebbe non fregarvene una ciufola; non è da considerarsi una testata giornalistica ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.
Andavo via, almeno credevo. Invece stavo sempre nello stesso punto; ho terminato di sistemare i piatti nella cristalleria. Avevo chiuso le imposte però il sole continuava a filtrare. Non riesco a vivere se non vedo uno spiraglio di luce. Le cose accadono, il problema è quando. Vado via, almeno credo. |
In Giordania con F. va tutto bene, oltre quegli splendidi territori. Lui mi mette su un piatto diverse occasioni che però io non riesco a cogliere; tra il dormire insieme in stanza come richiesto da lui, o lo stare a guardare la luna sino allo scambiarci i vestiti. Vengo ferocemente rimproverato da tanti quanti sanno e dal fatto che io non colgo neanche un'occasione. La paura mi attanaglia. Rientriamo ognuno alle nostre case, io a Reggio Calabria. Rimprovero me stesso per essermi lasciato sfuggire un'occasione e gli mando un messaggio dicendogli che in realtà per tutto il tempo che è stato a casa mia avrei voluto solo baciarlo. Resto di stucco. Allibito. Stranito. Ho sbagliato effettivamente a mandargli un messaggio ma evidentemente, siccome la paura mi bloccava, ho reputato fosse l'unica cosa che potessi fare. Aspettavo un'altra reazione però. Ora mi tocca ricominciare, senza capire, a cercare di ricostruire un'altra storia. |
Stasera prenderò il treno che mi porterà a Roma. 10 giorni divisi tra Amman, Al Masafraq e Petra. Non mi aspetto nulla, sto partendo senza cognizione di causa. So solo che mi divertirò. |
Quando ero piccolo, nel paese dove trascorrevamo le vacanze estive, ero ossessionato da una scritta che capeggiava sulla facciata della scuola media. LA VITA E' GIA' IL PARADISO Ritornavo continuamente a controllare se fosse ancora lì, anche più volte al giorno. Aspettavo l'estate successiva col terrore che fosse stata cancellata. Invece, è rimasta lì per 25 anni finquando, due anni fa, non hanno deciso di rifare l'intonaco. Quella frase ha modificato i miei pensieri, ha lasciato che io credessi che questa vita fosse perfetta e che non ci fosse nulla di più da desiderare. Attenzione, non sto affermando il contrario anzi, ne sono sempre più convinto. Tutto, però, si è mosso nella mia esistenza come se fosse dipendente dal fatto che la mia vita fosse giusta. Non ho mai rimpianto nulla, non desidero di ritornare indietro per niente, non ho mai avuto la sensazione di aver sbagliato qualcosa. Questo in relazione al fatto che "la vita è già il paradiso". Non mi sono chiesto chi l'avesse scritto e perché, e non mi sono mai reso conto dell'influenza che avesse avuto su di me fino a qualche anno fa. Ora però mi rendo conto che la mia visione di vita non corrisponde a quella generica. |
E' da qualche giorno che sto cominciando a pensare che la mia vita finirà in solitudine. Non voglio essere uno di quei tristi personaggi che cercano un po' d'amore su internet. Non voglio arrendermi. |
Riprendendo il discorso F. Nulla è evoluto, anzi si è ingarbugliato di più. Oggi è stata la terza volta in due settimane che l'ho invitato ad uscire con me (oggi veramente pranzo a casa mia...) e che lui ha rifiutato. Fin qui potrei mettermi l'anima in pace, come avevo fatto la volta scorsa, ma poi accade che lui mi cerchi. Prima lancia il sasso e poi lo ritira. |
Sono stato senza internet in queste ultime settimane. Colpa di un cambio di contratto non preventivato e della stupidità del mio caro coinquilino L. che, con degna frettolosità, quando a pochi giorni dalla riconnessione (cosa quanto mai strana, ma gradita) ha deciso di fare la registrazione al server da un'altra linea. Risultato? Ritorno di segnale e linea bloccata. Ovvie (stupide) lamentele con infostrada che, infattamente, ci prende per idioti e ci dice che, anche se trattasi di un semplice cambio contratto, siamo costretti a rifare la linea. E ad aspettare un tecnico, ché ormai sono come le mosche bianche. Insomma, nessuno dice niente ad L. dato che le mie coinquiline decidono che "poverello, lascialo stare, mica lo possiamo aggredire!", per poi parlare male di lui appena esce dalla cucina, ed io aspetto il tecnico che arrivi a salvarci dalla disperazione. Loro, e dico LORO egoisticamente, si danno da fare per avere pennette, password, altri sistemi d'ingresso ad internet mentre il qui presente cretino viene escluso da tutto; in più, sempre il qui presente cretino s'è dovuto occupare dell'iter di riconnessione della linea. Che faccio, dò fuoco alla casa o brucio solo il telefono? |
Un'altra giornata come quella di oggi non la reggo. Non ho più la voglia di fare queste cose. Non ho più la voglia di aspettare le decisioni degli altri. Non ho più la voglia di prendere decisioni. Non ho più la voglia alla fine di fare di nuovo il primo passo. Non ho più la voglia di non cavarci un ragno dal buco. Non ho più la voglia di fingere che non m'importi. Ci sto male, e non ho più voglia di starci male. |
Ieri mattina mi chiama F. per chiedermi se voglio andare in piscina; non declino ma rinvio l'invito ad oggi. Ci salutiamo con la raccomandazione di tenergli un posto a lezione. Invece oggi pomeriggio il posto me lo tiene lui. Qual è il problema di questa giornata? Sono principalmente due: Sono proprio stupido. -Aggiornamento ad oggi 13 gennaio- Ho ancora il punto interrogativo stampato in viso... ma che mi ha chiamato a fare? |