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« I moderni superuomini .....Rutelli: un uomo, una garanzia »

Iervolino contro i rifiuti

Post n°134 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da yankeeDDL
 

Incredibili dichiarazioni della Iervolino sull'emergenza rifiuti a Napoli.
Dopo anni di (mal) governo, seduta sulla poltrona di sindaco di Napoli, si permette di dire che lei sta con i manifestanti (fonte).
Spero che i manifestanti si rendano conto che se ci sono delle persone con chiare ed inequivocabili responsabilita' per il disastro che e' sotto i loro occhi, sono il sindaco (la Iervolino appunto) e il presidente della regione Campania (Bassolino, ex sindaco, anche lui completamente immobile per un buon decennio in termini di smaltimeto e riciclaggio).

Spero che i manifestanti vestano scarponi pesanti (ci vuole, con questo freddo) e le diano qualche bel calcio li dove, certamente, non batte il sole.

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Commenti al Post:
beppe1406q
beppe1406q il 04/01/08 alle 19:35 via WEB
Ciao yankee,vedo con piacere che sei passato dal mio blog e ti ringrazio.Complimenti per quello che scrivi.A proposito dell'emergenza rifiuti in Campania, ti assicuro che un calcione in quel posto a certi politici, che esprimono solidarietà di facciata, e il minimo che gli si possa dare.Quello che subisce lapopolazione campana è semplicemente vergognoso,presa com'è nella morsa tra malavita e politica... incompetente. A questo punto credo che l'intervento dell'esercito sia improcrastinabile.Cordialmente,Beppe.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/01/08 alle 19:52 via WEB
Un saluto da Udine, Friuli, Italia. Faccio parte di un' associazione che si chiama MIO- Movimento Italia Onesta. Ho letto che odi i politici,ma qualio politici ? Siamo tutti politici anche noi semplici cittadini inferociti. Valentino Roiatti
 
dom91048
dom91048 il 04/01/08 alle 23:12 via WEB
Meglio un bel calcio sul davanti tra le gambe a chi sostiene di averli (chissa se anche quadrati?).
 
dom91048
dom91048 il 04/01/08 alle 23:18 via WEB
Mi spiace dover talvolta usar discorsi non proprio eleganti, non è il mio stile. Purtroppo la circostanza talora ci costringe a farlo. Grazie comunque per la visita sul mio blog.
 
dom91048
dom91048 il 04/01/08 alle 23:25 via WEB
Leggi sul mio blog, se vuoi, il mio "Messaggio n. 134". Saluti!
 
Semplicemente.Bacio
Semplicemente.Bacio il 05/01/08 alle 08:35 via WEB
vabbè lo dico io per te: CHE LE DIANO DEI BEI CALCIONI NEL CULO!!!! ole' che bello venire qui e sfogarmi...ihihihihihihiihih!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 06/01/08 alle 18:25 via WEB
sono d'accordo con il messaggio n° 134 in piu' bisognerebbe far luce sulla sparizione di 400 milioni di euro stanziati alla Campania dalle casse dell'europa UN e agire esemplarmente sui colpevoli chiunque essi siano. marcos
 
violette51
violette51 il 06/01/08 alle 19:42 via WEB
il massimoo della sfacciataggine..bassolino e iervolino....per nn parlare dii quel ciarlatano cafone dii bassolino..è sempre tardi quando finalmente dopo anni di speculazionii dovra' dimettersi...ciao vio
 
stellaoscura85
stellaoscura85 il 07/01/08 alle 17:50 via WEB
non sono di napoli nè ci vivo, ma un bel calcio glielo darei pure io!!
 
Lilly_84
Lilly_84 il 07/01/08 alle 17:58 via WEB
Direi che la signora ha un bel coraggio..... però trovo che parlare di colpe singole non sia mai bene: questo è un problema che nessun governante di nessun schieramento politico ha mai davvero affrontato. Si vergognino tutti!
 
steppen.wolf
steppen.wolf il 07/01/08 alle 19:38 via WEB
Grazie per la visita... in questo mio nuovo blog vorrei riuscire a fare qualcosa per i broblemi ambientali nel loro senso piu ampio, fino ad arrivare hai valori umani , al senso della vita, spero di trovare persone che mi aiutino leggendomi. e mi diano la forza di proseguire il cammino... Ciao a presto Wolf
 
salvatore.av
salvatore.av il 07/01/08 alle 19:46 via WEB
Ciao di sicuro c'è ne vorrebero 2 di calci lì dove non batte il sole a "lui", per lei magari in un'altro posto. Ciao Salvo.
 
alpha2007
alpha2007 il 07/01/08 alle 22:14 via WEB
Si vede che il tempismo non è un suo forte, l'opportunismo sì...
 
bedavid
bedavid il 07/01/08 alle 23:12 via WEB
Io spero che, una volta per tutte, si trovi una soluzione a questo assurdo problema. Non possiamo farci ridere dietro all'estero per cose di questo genere! Ciao, buona serata! Davide
 
larettasweet
larettasweet il 08/01/08 alle 11:31 via WEB
Il colpevole è bassolino! Quella specie di politico/camorrista di merda!!! Basta che lo pagano...e poi che se ne frega se i turisti venuti da lontano si fanno le foto vicino alla spazzatura???? Bastardo!!! La galera....altro che calci....Il gabbio!!!!
 
romeoromeoxche6tu
romeoromeoxche6tu il 08/01/08 alle 13:09 via WEB
Alla IeLvolino un calcio nel sedeLino a Bassolino un calcio sul piseLLino...e poi un bel viaggio pLemio alla discaLica a LespilaLe l'aLia salubLe e pulita di quelle bellissime paLti...buttiamola sul ridere và sennò sarebbe veramente da prenderli a criccate sul groppone....ciao da Romeo
 
Stoicismo
Stoicismo il 08/01/08 alle 13:28 via WEB
Purtroppo se Napoli e la Campania sono in questa situazione la colpa non è solo dei suoi amministratori e politici. Il mea culpa dovrebbero recitarlo le migliaia di persone che hanno pernmesso a queste persone di governare. Le stesse che permettono ad un governo insulso e senza coraggio di prendere delle decisioni drastiche come quelle di mandare a casa questi personaggi. Putroppo sono fatti della stessa sostanza perciò Cane non mangia Cane.
 
donnadighiaccioio
donnadighiaccioio il 08/01/08 alle 13:30 via WEB
La Signora Iervolino ha anche commentato "Non muore nessuno... ne usciremo fuori"... domanda: MA SI PUO' USCIRE DENTRO?
 
totanata
totanata il 08/01/08 alle 14:28 via WEB
non sono d'accordo quando dici che il popolo dia dei calci a Iervolino e Bassolini, io i calci li darei al popolo, per non dire che per Napoli l'immondizia è ORO!!!!!!!!!!!! ci sono stata per Natale a Caserta il problema non esista loro sono abituati a star con la monnezza andava a comprare i regali il capitone ecc, il problema se lo pone solo il gocerno sarebbe ora che il governo incrociasse le bracce
 
cucciola270
cucciola270 il 08/01/08 alle 15:27 via WEB
son d'accordo con io son della prov. di caserta..e vorrei dire a totanata che ti ha lasciato l ultimo commento che fuori proprio..e che sinceramente lei nn sa niente ...bisogna viverle certe cose x poter parlare..ciao baci.ps complimenti x il tuo blog
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/08 alle 00:47 via WEB
L'unica soluzione a tutti i problemi è quella che Prodi e tutti i suoi alleati se ne vadano a casa una volte per tutte .... SPERIAMO SENZA RITORNO
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 16/01/08 alle 17:27 via WEB
Mi è appena arrivata questa mail,è lunga ma merita di essere letta e girata alla vostra mailing list... " Mi chiamo Riccardo Caria, ho 26 anni e vivo a Cagliari. Venerdì 11 gennaio 2008, come spesso accade, ho deciso assieme ad un amico (Mattia Sanna, 21 anni, di Cagliari anche lui) di andare al cinema. Una serata qualsiasi. Finita la proiezione, io è Mattia decidiamo di andare a mangiare qualcosa prima di tornare a casa, visto che il giorno dopo avremmo dovuto studiare. La scelta, come sempre, cade sulla pizzeria Tre Archi in viale Diaz, anche perché avevamo saputo che altri amici si trovavano in quella zona. Tutto ciò accadeva poco dopo le 23. Arrivati nel luogo stabilito, la macchina viene parcheggiata nel parcheggio della banca CIS. La stessa sera a Cagliari era in programma una manifestazione davanti alla casa del governatore Renato Soru, per i fatti legati ai rifiuti campani direzionati verso la Sardegna. Non possiamo non sentire gli schiamazzi, vedere il dispiegamento di auto della polizia, notare il fumo proveniente dalla collinetta di viale Bonaria (dove abita il governatore). Incuriositi, decidiamo di avvicinarci un poco e vedere cosa realmente stia accadendo. Attraversiamo il parcheggio, che come ogni cagliaritano sa bene è molto grande, e arriviamo all'inizio di viale Bonaria. Qui ci sono tanto altri giovani e non, esponenti del mondo politico sardo, giornalisti, mezzi della polizia, e quant'altro. In una via laterale si notano i cassonetti rovesciati. Un lacrimogeno viene sparato, si sentono le detonazioni delle bombe carta, arriva qualche petardo; il gas inizia a riversarsi verso noi, quindi ci allontaniamo. Bisogna tenere ben presente che dal luogo in cui ci trovavamo noi (ai piedi della collinetta) non si vede la casa del governatore, quindi è ben facile immaginare quanto distanti fossimo dall'abitazione, luogo dove erano in atti scontri fra teppisti e forze dell'ordine. Attraversiamo nuovamente il parcheggio della banca CIS e ci fermiamo sul marciapiede che si trova di fronte alla "Sicurezza Notturna", quindi in viale Diaz; di fatto siamo all'ingresso del parcheggio. Li non era accaduto nulla, siamo molto lontani dagli scontri, non ci sono teppisti e nemmeno persone, eccezion fatta per tre giovani che poco dopo si avvicinano dalle nostre parti; sono una ragazza e due ragazzi. Restiamo li a guardare, increduli, allibiti per quanto stava accadendo, dal momento che a Cagliari una cosa simile mai l'avevamo vista. Passano circa dieci minuti, siamo tra le 23,30 e le 23,45: da viale Diaz direzione viale Poetto arriva un Land Rover corazzato della polizia, una camionetta bella capiente. Subito dopo vediamo arrivare uno schieramento di 10-15 agenti in assetto antisommossa, quindi con casco, scudo e manganello. Mattia mi dice "Guarda, arriva la polizia in tenuta. Stanno andando a prendere i teppisti. Finalmente!". Io ricordo di aver pensato che siccome li non era in atto alcuno scontro, probabilmente la camionetta era entrata all'ingresso del parcheggio per prelevare gli agenti e portarli verso gli scontri. Poi da li tutto è successo velocemente, è difficile anche spiegarlo a parole. Gli agenti hanno accelerato il passo e sono corsi verso uno dei ragazzi che si trovavano a pochi metri da noi, lo hanno afferrato e hanno iniziato a trascinarlo verso la camionetta dandogli delle manganellate molto forti. La ragazza si dispera e grida "No, lasciatelo! E' il mio ragazzo, non ha fatto nulla!". Tempo due secondi e gli agenti le sono addosso, riservandole lo stesso trattamento che avevano avuto pochi secondi prima col suo ragazzo. Contemporaneamente afferrano e picchiano anche il terzo ragazzo. Ripeto, tutto ciò è successo molto velocemente, quindi non c'è nemmeno stato il tempo di pensare. E infatti io sul momento non capivo cosa stesse accadendo, mi sembrava impossibile. Istintivamente ho alzato le braccia in aria per dimostrare che ero li con intenzioni pacifiche, non ero una minaccia e non avevo fatto nulla. Anzi, a dirla tutta ero li per mangiare una pizza! Ma ciò non è valso a niente, visto che sono stato afferrato per il collo da un agente molto più alto e più grosso di me. Prontamente gli ho detto "Non ho fatto niente, non ho fatto niente, non c'entro nulla, ho la macchina parcheggiata qui!". Non è servito a niente, l'uomo mi ha colpito col manganello e trascinato via, anche se non facevo resistenza per non peggiorare le cose. In compenso ho ricevuto degli insulti dall'agente, e mi intimava con delle bestemmie di camminare. Trascinandomi mi sbatte contro un palo e continua a spingermi per farmi andare verso la camionetta. Sul momento ho pensato che forse volevano soltanto fare dei controlli, che non ci avrebbero fatto altro male se non avessimo opposto alcuna resistenza, ma sulla soglia della camionetta ho capito che non sarebbe affatto andata così: i ragazzi prelevati prima di me iniziano ad essere presi a calci e a manganellate sempre più forti e frequenti, vola anche qualche sberla. A me succede la stessa cosa, prendo botte un po' dappertutto e in particolar modo nella schiena. Gli insulti continuano senza sosta. Cercavo di spiegare le mie ragione, ma non vengo ascoltato da nessuno; anzi, si inferociscono ancora di più, se è possibile. Veniamo fatti sedere e cerco di restare calmo. Mattia non è più con me, non riesco a vederlo, penso che forse è riuscito ad andare via. Io mi auguro che sia andata così. Ma poco dopo viene portato anche lui sul mezzo e posso distinguere chiaramente almeno 5 agenti che si accaniscono sulla sua schiena con calci e manganellate. Salta subito all'occhio l'espressione di dolore sul suo volto. Lo afferro prontamente per un braccio e lo faccio sedere dietro di me, per metterlo un po' al riparo. Si fa largo intanto la voce disperata della ragazza, che implora gli agenti di smetterla con la violenza. Gli agenti chiedono al poliziotto a bordo di restare a fare la guardia a noi e lui risponde affermativamente. La ragazza continua ad implorare perché cessino le botte. Il poliziotto è un ragazzo, sembra il più umano di tutti, ci dice che adesso c'è lui qui con noi e non verremo più picchiati. In effetti non ricordo di averlo visto picchiarci neppure prima. Senza pensarci mi alzo in piedi e inizio a spiegare all'agente che noi siamo brave persone, siamo li solo per mangiare qualcosa e non c'entriamo assolutamente nulla con gli scontri, abbiamo la macchina parcheggiata li vicino e siamo li per quello. Ricordo anche di avergli detto che io non sono un contestatore delle forze dell'ordine, che se la sono presa con le persone sbagliate. L'agente allora risponde che quando ci sono simili disordini dobbiamo fuggire via. Io allora gli ripeto nuovamente che siamo li soltanto per mangiare, che gli scontri sono avvenuti molto lontano dal punto in cui noi ci trovavamo e lo invito a guardare tutti i locali e le pizzerie che in effetti ci sono in viale Diaz. L'ho fatto perché gli agenti avevano un accento tipicamente romanesco, quindi ipotizzavo che potessero non conoscere bene quella zona della città. A quel punto anche gli altri ragazzi iniziano a parlare con l'agente, francamente non ricordo nemmeno cosa si sono detti, ma suppongo le stesse cose che avevo già detto io, più o meno. Nel frattempo fuori dalla camionetta inizia ad arrivare della gente, probabilmente allibita da quanto stava accadendo. Un signore si avvicina al finestrino e chiede all'agente se quello che stava accadendo fosse giusto, che noi avevamo ragione, che dovevano lasciarci andare. Ma noi non avevamo ragione, non eravamo li per avere ragione di qualcosa, eravamo li semplicemente per mangiare. Sta di fatto che l'agente fa passare pochi minuti, dopodichè chiama i colleghi, gli dice che siamo bravi ragazzi e che è il caso di farci scendere e mandare via. Inizio allora a chiedermi "Ma come, non ci controllano neppure i documenti? Eppure essere caricati su un mezzo equivale ad un arresto! Ci hanno arrestati senza una ragione, malmenati, umiliati e neppure fanno un accertamento?!". Lascio a voi le valutazioni circa i miei diritti violati o meno. Comunque sia, le porte della camionetta si aprono e veniamo fatti scendere. Ma non con i modi di chi ha preso un granchio, bensì con calci, ulteriori manganellate, urla, minacce, e bestemmie che devono essere arrivate fino alla vicina basilica. Siamo fuori, ci allontaniamo da li. Scambiamo due veloci chiacchiere con i nostri compagni di sventura, dopodichè fuggiamo a razzo da li. Mattia rimugina di non aver preso il numero di targa, ma onestamente era impossibile farlo in quel clima. In ogni caso era l' unica camionetta in giro, sarebbe facile identificare i responsabili. Ci dirigiamo all'ufficio denunce di via Nuoro e li troviamo un ragazzo con la testa spaccata da una manganellata, accompagnato da un amico. Ora non voglio sbilanciarmi, ma neppure con tutta la fantasia di questo mondo quel ragazzo poteva passare per un delinquente. La serata si conclude così, con me e Mattia che ancora non riusciamo ancora a mettere a fuoco un avvenimento troppo assurdo per essere vero. Noi picchiati dalla polizia. Solo un'ora prima avrei preso per pazzo chiunque potesse dire una cosa simile. Il giorno dopo andiamo al pronto soccorso per farci visitare. Li conosciamo un uomo che è stato picchiato per aver cercato difendere la moglie, che immobile e senza motivo alcuno stava venendo manganellata selvaggiamente dagli agenti. La sera abbiamo conosciuto la moglie, ed era più bassa ed esile di me, che non sono certo un colosso. Al pronto soccorso accertano il pestaggio. La prognosi di Mattia è di 2 giorni, la mia di 3. La sera abbiamo parlato con un giornalista dell'Unione Sarda e abbiamo raccontato i fatti. Oggi, domenica 13 gennaio, sono usciti i nostri nomi in un trafiletto, ma non viene certo ben spiegata la dinamica dei fatti. Ho come l'impressione che la stampa stia facendo molta confusione su questa faccenda, selezionando quali notizie riportare e quali no. Si sostiene ad esempio che gli agenti abbiano semplicemente fatto un cordone davanti alla casa del governatore, ma la mia vicenda dimostra senza alcun dubbio che questo è falso, visto che noi siamo stati picchiati molto lontano da li. Si sostiene anche che alcuni partiti abbiano incoraggiato i disordini, ma chiunque fosse li non poteva non notare che gli attacchi erano rivolti alle forze dell' ordine. I teppisti erano degli ultrà e non avevano intenzione di assaltare casa Soru, bensì creare disordine e cercare lo scontro delle forze dell'ordine. Cosa che avviene sia se si verifica una manifestazione di questo genere, sia se l'Italia vince i mondiali. Era poi ben facile individuare i teppisti: avevano il volto coperto, colpivano e fuggivano. Mi chiedo come le forze dell'ordine possano aver colpito in maniera così indiscriminata pur essendo abituate ai tafferugli da stadio, dove i teppisti si riconoscono senza troppa fatica. Mi pare abbastanza logico che i teppisti fossero quelli a volto coperto che scappavano e non quelli a volto scoperto che restavano immobili perché innocenti e per permettere agli agenti di svolgere al meglio il loro dovere. La contestazione violenta non ha avuto assolutamente nulla di politico, io ho visto e posso assicurare che era un classico fenomeno di ultrà, al quale siamo tristemente abituati. Il questore parla di un finanziamento ai teppisti. Io non voglio fare valutazioni politiche, non è questo il senso della mia testimonianza; ma mi chiedo quale sia il nome e il cognome del fantomatico finanziatore: ho visto coi miei occhi molti esponenti del centrodestra, alcuni con le mogli e non credo le avrebbero portate se avessero saputo cosa doveva accadere. Allo stesso modo è assurdo pensare che il finanziamento provenga dal centrosinistra, non avrebbe senso. Quindi chi? Forse il presidente Cellino voleva togliere di mezzo un personaggio più popolare di lui? O più semplicemente il questore non sa come giustificare quello che hanno fatto i suoi uomini? Questa testimonianza è fatta per farvi capire cosa veramente è successo venerdì notte. Certo, qualcuno dubiterà, qualcuno penserà che se la polizia mi ha fatto quello che mi ha fatto evidentemente me la devo essere cercata in qualche modo. Ma la verità è questa, le cose sono andate così ed è questo che dovrebbero dire i giornali e non fanno. Sono pronto a querelare la polizia e a combattere in tutte le sedi e in tutti i modi, non tanto per il pestaggio squadrista che ho subito, ma perché mi sento profondamente umiliato da questo abuso di potere, trattato come un teppista e mandato via a calci, calpestando in ogni modo la mia dignità. Il presidente Soru tira in ballo la solidarietà citando la costituzione. Dovrebbe però ricordarsi che la costituzione garantisce anche i diritti fondamentali dell'uomo e questi sono stati calpestati in un modo che fa invidia ad una dittatura. Non ce l'ho con i poliziotti, come ho detto sono sempre stato dalla loro parte e sono fermamente convinto che facciano il loro dovere eseguendo gli ordini. Il problema è chi questi ordini li impartisce. In linea di massima le disposizioni hanno carattere nazionale, poi a livello regionale si decide meglio come attuarle. Quindi se volete si può vedere un concorso di colpe tra poteri tanto facili da individuare che eviterò di citarli. Questa testimonianza spero abbia la massima diffusione in modo che tutti possano conoscere i fatti di quel venerdì. Non ci sono valutazioni politiche, non è nemmeno questione se sia giusto o no portare l'immondizia altrui in casa nostra. Il punto è che chi ci dovrebbe proteggere ci ha massacrato di botte senza una ragione. Non possono però tapparci la bocca e la diffusione via internet credo sia il metodo più efficace, quindi faccio affidamento su ognuno di voi, ringraziandovi anticipatamente. Riccardo Caria, noto Ricky. "
 
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