Creato da attoruncolo il 05/08/2005
recitare senza fingere
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Appuntamenti
dal 25 Novembre al 4 Dicembre
ore 21.oo , domenica alle 17,oo
al Teatro Nuovo Colosseo di Roma
Condominio
Occidentale
liberamente tratto dal romanzo omonimo di Paola Musa
soggetto e sceneggiatura di Paola Musa e Tiziana Sensi
musiche originali di Dario Rosciglione
regia di Tiziana Sensi e Angelo Libri
Roma: una compagnia di attori non vedenti, ipovedenti e normodotati porta in scena Condominio Occidentale, uno spettacolo sulle nuove povertà, in occasione dell’anno europeo dedicato alla lotta a questa minaccia sociale. Un progetto polivalente e versatile, per vedere il nostro tempo con occhi diversi.
Lo spettacolo vanta il sostegno di Teatro Senza Barriere, un’iniziativa nata al Cinema, che rende lo spettacolo accessibile anche a non vedenti (dotati di una cuffia a onde radio) e non udenti (grazie ad un sistema di didascalie).
Info e prenotazioni:
tel. 340.66 47 077
condominio.occidentale@gmail.com
Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha destinato l'Alta Medaglia, quale suo premio di rappresentanza, allo spettacolo “Condominio Occidentale”
Evento facebook:
https://www.facebook.com/groups/304987809526176/members/#!/event.php?eid=186932568058698
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Il prossimo 29 Maggio, alle ore 21.30, debutterà al Teatro Argentina Condominio Occidentale, spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Paola Musa e diretto da Tiziana Sensi e Angelo Libri. La serata, ad ingresso gratuito, è stata fortemente voluta dal Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II, dal MIUR e da Agiscuola, ricevendo anche la medaglia di rappresentanza direttamente dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Lo spettacolo smaschera i tanto diffusi, quanto banali, preconcetti sulla disabilità ed evidenzia i temi sociali del nostro presente, dalla violenza sulla donna alla vergogna della povertà, dalla solitudine alla contraddizione di una società che promette pari opportunità ed è incapace di mantenere tale impegno. Muovendosi su questo doppio binario, quello dell’emergenza sociale e quello dell’integrazione tra mondo della disabilità e mondo giovanile, la pièce è interpretata da sedici attori non vedenti, ipovedenti e normodotati.
“Si tratta di una nuova occasione, di un’ulteriore tappa di questo lungo viaggio – suggerisce la regista Tiziana Sensi – in cui abbiamo incontrato tantissimi giovani. Dal confronto tra le tematiche sociali che lo spettacolo propone ed il mondo della scuola e dei ragazzi, sono nate riflessioni profonde che hanno scardinato certezze e pregiudizi di ogni sorta. Più di 1.000 ragazzi -in occasione dei matinée- hanno avuto modo di farci domande sulla condizione di disabilità o di povertà, senza dare nulla per scontato. E di questo incontro magico ci siamo arricchiti tutti.” Condominio Occidentale è un campo per senza tetto, un microcosmo dove gli individui cercano di sopravvivere ricreando una struttura sociale. Nelle misere realtà di questi personaggi si riflettono le nostre paure ma anche le nostre speranze che sono alla base di un concetto di umanità scevro da individualismo ma composta da tante individualità in movimento. Lo stesso progetto teatrale è l’esperienza di un avvicinamento e coinvolgimento di realtà e professionalità diverse.
Grazie alla sinergia con Teatro Senza Barriere, lo spettacolo è accessibile anche a non vedenti, che vengono dotati di una cuffia a onde radio attraverso cui sono descritte azioni, stati d’animo e paesaggi e a non udenti che possono leggere le didascalie con i dialoghi e le indicazioni su suoni, rumori e sulla colonna sonora.
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RADIO TOR VERGATA
http://radio.torvergata.it/articolo/spettacolo_emozionante
Venerdì 25 novembre. Sono al Teatro Colosseo di Roma e sono emozionata. Mi capita sempre di essere emozionata quando devo fare un’intervista ma questa volta lo sono di più perché intervisterò degli attori un po’ speciali.
Si tratta di alcuni dei giovani interpreti di Condominio Occidentale, in scena fino al 4 dicembre, liberamente tratto dal romanzo omonimo di Paola Musa, presente in prima fila. Un testo vero, forte, emozionale, che narra il drammatico e paradossale fenomeno della nuova povertà e che racconta le storie di persone ormai impossibilitate a condurre una vita normale, decorosa….dignitosa.
Sul palco una compagnia di 16 attori, non vedenti, ipovedenti e normodotati, guidati dai registi Angelo Libri e Tiziana Sensi, che abbiamo avuto la fortuna di intervistare lo scorso anno.
E’ quasi ora di entrare in scena, i ragazzi sono emozionati ma nonostante tutto mi dedicano il loro tempo. Mi avvicino a Doriana Bandinelli e Deborah Sebastiani. Sono così padrone del loro spazio che non indovineresti mai la loro patologia.
Che cosa ha rappresentato per voi fare Condonimio Occidentale? Chiedo loro. Doriana si illumina e mi racconta che ormai è al suo terzo anno di attività con la compagnia e alla seconda rappresentazione di questa opera. Mi racconta l’emozione che prova, il gran senso di autonomia che fare teatro le trasmette e mi fornisce le giuste chiavi di lettura per comprendere al meglio quest’opera e i messaggi in essa contenuti. E’ spigliata, forte e anche sul palco non si smentisce, agendo lo spazio senza difficoltà e modulando a più riprese la voce. Deborah è forse più timida, o semplicemente emozionata. Anche lei fa teatro da un po’ di tempo e anche lei trova che Condominio Occidentale sia un’opera dalle molteplici letture. Ci confessa che l’arte drammatica la aiuta e che la prima ha sempre un fascino in più.
E’ quasi ora di far entrare il numeroso pubblico. Mi sposto sul palco dove sdraiato sotto una coperta di giornali vecchi giace Thomas Luciow Frossard, un ragazzone simpaticissimo, dalla voce autorevole e dal sorriso contagioso. Gli chiedo se secondo lui fare teatro può essere di aiuto a ragazzi portatori di handicap e se possa aiutare a distruggere quei preconcetti ancora tristemente radicati. Si alza su una spalla e mi dice che sono opere e serate come queste a diffondere nel modo migliore una nuova cultura della disabilità, come condizio ma non come patologia e mi commuove con un per me fare teatro significa essere finalmente libero.
Anche lui, come tutti gli altri sul palco dà il meglio di sé contribuendo alla riuscita di un’opera semplice ma acuta, dinamica e spietata ma soprattutto coinvolgente come il ballo finale agito da due ballerine professioniste e una terza ballerina, bravissima e coraggiosissima, in grado di librarsi in aria come una farfalla sebbene sprovvista di tutti e due gli arti superiori….e allora il messaggio è chiaro: la disabilità non ha e non deve avere limiti!
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Condominio Occidentale;
Testo: Tiziana Sensi, tratto dall'omonimo romanzo di Paola Musa
Regia: Tiziana Sensi, Angelo Libri;
Cast: Doriana Bandinelli, Chiara Scarpulla, Federica Carbonin, Gerry Longo, Giovanni Sansonetti , Agostino D’Antoni, Paola Persia, Thomas Luciow Frossard, Rosanna D’Amato, Linda Novelli, Mariateresa Pascale, Gianluca Perciballi, Stefania Urbani, Giorgia Monti, Deborah Sebastiani, Alessandro Waldergan, Valentina Zappalà;
Tratto dall’omonimo romanzo di Paola Musa, Condominio Occidentale diventa un progetto teatrale che si pone obiettivi importanti. Se già il romanzo di impostazione sociale, si promette di accendere i riflettori sull’emergenza, sempre più reale e presente, delle grandi metropoli dell’Occidente, dove diventa quotidianità l’impossibilità per tante persone comuni, di tenere insieme una vita normale, ancor di più l’allestimento teatrale paradossalmente va a sottolineare la condizione degli invisibili, raccontata da non vedenti. Si punta dunque l’accento sull’ipocrisia politico sociale, per cui chi non vede è soltanto colui che non vuole, che decide di non voler vedere, è una questione di sensibilità.
La costruzione scenica di questo numeroso gruppo di lavoro, costituito da sedici attori, tra non vedenti, ipovedenti e normodotati, è minuziosa, curata nei dettagli, e i protagonisti appaiono molto padroni dello spazio e dei personaggi. Vengono considerati tutti i punti di vista nella lettura della storia, c’è il punto di vista esterno, come quello del barbone/narratore interpretato da Gerry Longo, il punto di vista della protagonista che subisce il crollo della propria condizione sociale, passando attraverso violenze domestiche e difficoltà lavorative e di sopravvivenza, ma anche profondi problemi familiari e affettivi. Poi c’è il punto di vista dell’amico o pseudo tale, dell’indifferente che è amico fino a quando questo non comporta problemi o intromissioni nella propria vita, poi c’è il contesto, la trafila burocratica e istituzionale, ma esiste anche l’aiuto sincero, così come lo sguardo diffidente dell’altro, e per fortuna quello generoso di chi comprende perché condivide una condizione difficile. In un mondo duro che ha le sue regole, le meschinità e i soprusi, c’è anche spazio per la solidarietà e la speranza. Il realismo asciutto ma capace di commuovere, lo stile semplice e diretto e lo sguardo acuto e sensibile dell’autrice riescono a portare alla luce le dinamiche sottili e spietate dei rapporti umani e della relazione madre-figlia, e gli interpreti sono perfetti portavoce di tale realismo. Non deve essere stata impresa facile quella di gestire un gruppo di lavoro così cospicuo, soprattutto per la gestione dello spazio, o l’esibizione fisica delle emozioni, da parte di chi non ha possibilità di confrontarsi con la mimica, ma il lavoro della regista con questi ragazzi è risultato molto efficace. Seppur alcuni momenti risultano un po’ confusi, ciò è dovuto alla scelta di dividere i personaggi facendo convivere in scena, momentidi passato e presente, necessari all’esplicarsi della storia. Diversi i temi affrontati, quelli del romanzo, ma in teatro arricchiti dal desiderio di mostrarsi a chiunque, ed ecco che la messa in scena diventa fruibile per tutti anche con didascalie sovrascritte che descrivono le scene e i suoni, così come con l’ausilio di cuffie, agli spettatori non vedenti viene spiegata l’azione e il movimento in scena, allo stesso modo non è trascurato affatto il disegno luci, con il dettaglio dei guanti bianchi illuminati nel buio, o le musiche originali composte da Dario Rosciglione. Tra gli attori non vedenti, grandi sorprese, e penso al personaggio di Simone o di Nadine, in particolare, veri talenti.
Nel Condominio Occidentale è più importante ascoltare che parlare, perché é con il dolore dell'altro che si riconosce e si supera il proprio. Il Condominio Occidentale non ha mura, né basamenti, né piani superiori od inferiori: non è fatto che di persone, di storie di vite uniche e irripetibili e quantunque siano oltremodo tortuose, difficili e sfortunate, queste vite hanno molto da insegnare a chi sa avere il coraggio di avvicinarvisi. Non a caso a sostenere il progetto, oltre al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha conferito l’Alta Medaglia allo spettacolo teatrale, alla Comunità Europea e all’Unione Italiana Ciechi che hanno dato il loro Patrocinio già dalla passata stagione, quest’anno anche il Ministro della Gioventù che ha intravisto nel progetto uno spunto di riflessione per il mondo dei giovani.
Nuovo Teatro Colosseo, Roma - 4 Dicembre 2011
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Condominio occidentale più di un rifugio per poveri
27 novembre 2011 — pagina 13 sezione: ROMA
Liberamente tratto dal romanzo di Paola Musa, Condominio Occidentale messo in scena al Colosseo Nuovo Teatro con regia di Tiziana Sensi e Angelo Libri non è solo un campo per senza tetto, non è solo un rifugio per poveri, per emarginati, per donne vittime di violenze, per persone con dignità messa a rischio. Questo spettacolo è anche un' opportunità forte per mettere all' opera 16 attori non vedenti e ipovedenti, al servizio di un progetto teatrale che testimoni impegno sensibile, oltre che professionalità diversa. E l' iniziativa rende il lavoro accessibile anche a un pubblico di non vedenti (dotati di una cuffia a onde radio attraverso cui sono descritte azioni e ambienti) e di non udenti (grazie a impiego di didascalie).
Colosseo Nuovo Teatro
via Capo d' Africa 29/a,
info 340/6647077,
alle 21, fino al 4 dicembre
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http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/25/Osservare_piu_con_non_vedenti_co_10_111125051.shtml
CORRIERE DELLA SERA
Osservare di più con i non vedenti
Mettere a fuoco la realtà utilizzando la lente dell' anima, fare luce sulla povertà con le sue storie di persone «invisibili», uomini e donne che la società non vuole vedere, protagonisti del dramma dell' isolamento. Lo ha fatto Paola Musa nel suo libro «Condominio Occidentale», che da stasera al 4 dicembre sarà in scena al Colosseo Nuovo Teatro grazie al lavoro di una compagnia di attori non vedenti, ipovedenti e normodotati diretta da Tiziana Sensi e Angelo Libri. Che siano proprio persone con una ristretta capacità visiva a suggerire una nuova prospettiva per osservare il mondo è il pregiato paradosso dello spettacolo, prodotto da TeArca Onlus in collaborazione con Ri-Diamo Onlus. «Tutto nasce da un laboratorio sulle tecniche teatrali che consentono ai non vedenti di muoversi con padronanza nello spazio - racconta la Sensi -. Lo sforzo più grande è stato coordinare in modo certosino i movimenti degli attori diversamente abili con quelli degli artisti normodotati, puntando a rendere fluida la recitazione e annullare le diversità. Va poi aggiunto l' importante lavoro fatto sull' interpretazione». Dal palco, dove ogni gesto è misurato con esattezza, parte una raffica di sfide. «Innanzitutto quella a distinguere i ragazzi con disabilità - dichiara soddisfatta la regista - poi la denuncia di nuove emergenze sociali legate alla crisi economica e la battaglia contro ogni forma di esclusione». «Condominio occidentale», accessibile ai non vedenti e non udenti grazie a un sistema di didascalie e alla dotazione di cuffie a onde radio, racconta la perdita del lavoro e l' impossibilità di continuare a vivere la vita di sempre. Anna ha una figlia, ma non ha più una casa, un impiego né un compagno. Costrette a vivere in macchina, il loro condominio è un parcheggio: rifugio a cielo aperto per anime mortificate, ruzzolate dalle altezze di una vita agiata, emarginate da un sistema miope che con la stessa estrema leggerezza promette benessere e abbandona i più deboli. (n. ds.)
Distefano Natalia
Pagina 17(25 novembre 2011) - Corriere della Sera
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http://www.ilgrido.org/teatro/schede/condominio_occidentale_2011.htm
ilgrido.org
di Emanuela Dolci
Toccante e commovente. E’ "Condominio Occidentale", spettacolo liberamente tratto dal romanzo omonimo di Paola Musa.Diretta da Tiziana Sensi e Angelo Libri, la pièce - interpretata da un gruppo di bravi attori non vedenti - smaschera i preconcetti sulla disabilità ed evidenzia i temi sociali: dalla violenza sulla donna alla vergogna della povertà, dalla solitudine alla contraddizione di una società che promette pari opportunità ed è incapace di mantenere tale impegno.La compagnia fa dimenticare al pubblico la disabilità, affrontando in modo corale la storia di Anna, protagonista dello spettacolo, che perde la casa per colpa del marito, che spende soldi in alcol e prostitute. E insieme alla casa sparisce anche la figlia Aurora, che le rimprovera di costringerla a vivere in strada dormendo in una macchina. Anna vive insieme ad altri barboni ma, da un’iniziale diffidenza, si rende conto che con loro scopre sentimenti ed emozioni mai provati quando conduceva una vita apparentemente normale. E anche quando ottengono dal Comune una palazzina in periferia con otto appartamenti, il gruppo di barboni non riesce a dividersi decidendo ogni giorno di pranzare tutti insieme. Che questo messaggio di integrazione arrivi da persone non vedenti fa ancora più riflettere: la vera disabilità non sta nei difetti fisici ma nell’incapacità di provare amore e sensibilità. [emanuela dolci]
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http://www.romacheverra.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=1024%3Ain-scena-un-condominio-speciale&Itemid=58
Romacheverra.it
di Mariapaola Cullmann
Da questa sera sino al 4 dicembre al Colosseo Nuovo Teatro di Roma andrà in scena “Condominio Occidente”, lo spettacolo teatrale per la regia di Tiziana Sensi tratto dall’omonimo e più volte premiato romanzo di Paola Musa. Dopo il successo registrato nella stagione passata, una speciale compagnia di 16 attori porterà di nuovo sul palcoscenico il difficile tema dell’emarginazione sociale e delle contraddizioni della nostra società.Lo spettacolo nasce da un progetto teatrale che coinvolge giovani attori non vedenti, ipovedenti e normodotati ed esplora tematiche sociali focalizzandosi su due ambiti solo apparentemente diversi, quello della povertà e quello della disabilità, ma che trovano un tratto comune nella difficile integrazione sociale di coloro che le vivono. Protagoniste della storia sono Anna e sua figlia Aurora, che dalla loro realtà borghese vengono scaraventate in una realtà completamente diversa, in un mondo dove tutto le certezze che costituivano in precedenza la loro vita quotidiana vengono meno all’improvviso costringendole ad abbandonare la loro casa e a vivere in una macchina. Condominio Occidentale è un campo per senza tetto, il nuovo mondo delle due protagoniste, che avranno a che fare con vite e storie estranee a loro e lontane fino a poco tempo prima, un microcosmo fatto di uomini, donne, figli, individui normalmente invisibili ai nostri occhi miopi fin tanto che i cambiamenti della vita non ci costringono ad aprire gli occhi. Un luogo dove storie diverse sono accomunate da una stessa realtà, quella della povertà, che porta con sé solitudine, vergogna, paura dell’ignoto e di perdere la propria dignità, un luogo dove tuttavia si creano nuove relazioni umane, un nuovo senso della comunità costituita da individui diversi che cercano di convivere e di condividere tra loro paure e speranze. "Siamo consapevoli che la storia narrata nello spettacolo non può indicare soluzioni a problemi così grandi - spiega Paola Musa, autrice del romanzo da cui l’opera teatrale è tratta - ma possiamo portare la nostra esperienza di gruppo teatrale che vive la convergenza di mondi apparentemente lontanissimi e ha scoperto quanto sia vero che prima di definirci società, dobbiamo nuovamente riconoscerci come comunità di persone, di individui, con gli stessi bisogni primari e uguale diritto alla dignità".Come spiega inoltre la regista dell’adattamento teatrale del romanzo: “Questo spettacolo è uno spunto per sensibilizzare i giovani a tali argomenti, affinché l'esperienza dell'altro sia un arricchimento e non motivo di paura e rifiuto. Affinché diventino protagonisti del proprio futuro superando le ingiustizie e tutte le barriere della diversità". L’opera teatrale pone dunque l’accento anche su un altro aspetto dell’integrazione sociale, quello tra mondo della disabilità e dei giovani, nel tentativo di abbattere barriere e pregiudizi su tutto ciò che ci appare estraneo.Il progetto, che si oppone ad ogni emarginazione, gode del sostegno del Presidente della Repubblica che ha conferito l'Alta Medaglia allo spettacolo teatrale, e del patrocinio della Comunità Europea e dell'Unione Italiana Ciechi. Oggi, serata di debutto dello spettacolo e giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti.
Roma 25 novembre 2011
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Lo spettacolo sta crescendo, sta piacendo e tutta la compagnia sta maturando...
Per tutti coloro che in questa settimana sono a Roma, consiglio di non perdere l'opportunità di gustare questo spettacolo!!!
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Torna in scena per il secondo anno lo spettacolo CONDOMINIO OCCIDENTALEliberamente tratto dal romanzo omonimo di Paola Musasoggetto e sceneggiatura di Paola Musa e Tiziana Sensimusiche originali di Dario Rosciglioneregia di Tiziana Sensi e Angelo LibriUna compagnia di 16 attori non vedenti, ipovedenti e normodotati smaschera i tanto diffusi, quanto banali preconcetti sulla disabilita' ed evidenzia i temi sociali del nostro presente, dalla violenza sulla donna alla vergogna della povertà, dalla solitudine alla contraddizione di una società che promette pari opportunità ed è incapace di mantenere tale impegno.A sostenere il progetto, oltre al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha conferito per il secondo anno l’Alta Medaglia, la Comunità Europea, l'Unione Italiana Ciechi e il Ministero della Gioventù, che ha intravisto nel progetto uno spunto di riflessione per il mondo dei giovani. Info e prenotazioni 340.6647077 condominio.occidentale@gmail.com Orario spettacoli dal martedì al sabato h. 21.00 – Domenica h. 17.00 Biglietti da € 10,00 €7,00 ridotto associazioni € 5,00 ridotto studenti
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Chi ha ancora orecchie per ascoltare?
Siamo immersi in una giungla dove ogni immaggine e ogni suono deve essere violento per poter emergere, per poter colpire lo sguardo, per arrivare alle menti senza alcun permesso.
Le menti sono nutrite in abbondanza alle tavole inbandite da tv e da manifesti.
Chi sa ascoltare le voci che parlano sotto la superficie, chi sa resistere alle grida delle sirene, chi sa continuare a pensare e a cercare?
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