Creato da bannata.cilli74_1 il 24/04/2012

IO... FIAMMA DI VITA

La vita tra amore e passione

 

 

IO VOGLIO ANDA' IN PARADISO... NO PER CARITA' IO NO SAI CHE NOIA!... CE CREDO TU CE ANDRAI DA SOLO/A IO NO AHHAHAHAH

Post n°21 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

Ci sono persone che passano tutta una vita a non chieder niente  a nessuno anzi sono tutti i suoi familiari  a chiamarlo ogni due per tre… la moglie che ha bucato… le bollette di cui non si sa nemmeno l’esistenza ( ma cara come credevi che ci fornissero le utenze pagando in natura? Ahahhaha )… i mariti che non sanno di preciso che classe fanno i figli ( se la terza o la quarta elementare ), che puntualmente li vanno a riprendere a scuola non sapendo che quel giorno la moglie non li ha mandati perché di notte hanno avuto mal d’orecchie… i figli che perdono il pullman e chiamano papà perché la scuola dista 800 metri da casa ma alle 14:00 precise li passa a chiamare qualche amico a casa… le sorelle che chiamano perché la mamma di 90 anni non vuole fare la terapia all’anca perché dice che tanto a che gli serve l’anca a quell’età?...

Insomma ci sono persone senza la quale sembra che il mondo si fermi… MAI COSA FU PIU’ FALSA, A STO MONDO SIAMO TUTTI IMPORTANTI MA NESSUNO E’ INDISPENSABILE…

Fatto sta che si cresce con l’ideale dell’uomo  e della donna che non devono chiedere mai, che devono proteggere  a tutti i costi i loro cari… magari non dormendo loro dalle preoccupazioni ma tutti devono dormire sonni  tranquilli…

E quella è la forma più alta d’amore che si conosce e ci si vanta di ciò per cui se capita di avere altre storie sentimentali si ripropongono gli stessi schemi… IO CI SARO’ MAGARI MEZZO MORTO/A  MA CI SARO’…

Poi però per sfiga direi, un giorno ( quel fatidico giorno di cui parlo in tutti i miei post ahhahahah ) si incontra una persona che alla prima ci sta… alla seconda ci sta…. Alla terza pure…. Regge pure qualche mese ma alla fine ti prende da una parte e ti dice:”  SENTI AMO’ NON E’ CHE TI VOGLIO OFFENDERE MA IO MI SENTO BENISSIMO E IN FORMA, ALLORA PERCHE’  OGNI POMERIGGIO MI ACCAREZZI IL VISO  E MI DICI, AMORE CHE FACCETTA STANCA CHE HAI? “, no perché  a sto punto o io non so più capire come mi sento  o sei tu che non ce vedi bene…

E la qualcosa inizia a cambiare nell’altra persona, che si interroga :” ma non sarà mica che forse tutta sta gente stanca e incapace la vedo solo io?... ma mica ci saranno donne e uomini  capaci di gestirsi una  vita pure senza il mio aiuto sovrumano?...  E SE FOSSI PROPRIO IO AD ESSERE STANCO ORA? “…

Ed ecco ricevere le prime attenzioni :” mamma mia quanto mi bruciano gli occhi stamattina? “ e l’altra persona compra il collirio e glielo mette pure… :” oggi non ho fatto in tempo  a portarmi il pranzo  a lavoro mangerò un panino al bar “… ed ecco arrivare il pollo arrosto  e le patate e gli gnocchi belli caldi percorrendo 40 km per  arrivare…

E come sempre ci si abitua facilmente a stare meglio  e alle attenzioni per cui si comincia  a scoprire,  pure  a settant’anni, che vuol dire essere al centro del mondo di un’altra persona… e si inizia  provare piacere  a mettere la testa sulla spalla dell’altro/a chiudendo gli occhi.. tanto ci penserà lui/lei… le cose andranno bene comunque anzi pare pure meglio hahahahha…

E alla domanda: “ IO VOGLIO ANDA’ IN PARADISO “… l’amico/a:” IO NO PER CARITA’ SAI CHE NOIA! “ l’altro/a risponderà :” CE CREDO TU CE ANDRAI  DA SOLO/A IO NO “  ahhahahahahahha… 

                                                                                   Daniela

 
 
 

E STAVOLTA PER NOI VOGLIAMO SOLO IL MEGLIO

Post n°20 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

“ Mi sento strana… una infelicità mi pervade l’animo… che c’è? Perché sto così?...in

fondo è solo la solita

lite… una incomprensione di troppo, ma mi ama “… “ a lavoro oggi la collega

mi ha reso la vita impossibile… che c’è perché sembra che tutti ce l’abbiano

con me?... ma che ho fatto di male nella vita? “.

E’ notte fonda quanto una pulsione irrefrenabile ci spinge verso il frigo…

la luce illumina tutta la cucina e il cibo contenuto dentro sembra oro…

brilla, così invitante… “ Ma sì! che potrà mai succedere?... Solo un

pezzetto di formaggio… ma sì un wurstel che  male può fare? Uno, due,

tre, quattro...  E’ avanzata della mozzarella non è poi così tanta “…

“ Vorrei bere qualcosa… sì l’aranciata può andar bene… ma sì anche

un goccio di Coca Cola, tanto mica è alcool “.

Stesi sul divano  si pensa di essere veramente pieni come un uovo

tanto da sentir nausea… un forte senso di rigetto.

Passano 5 minuti e ci si rialza… “ Ho la bocca tutta impastata di sapori,

magari un pezzetto di pane mi aiuterà  a toglierli… “ una fetta, due fette,

tre fette… “ Meglio togliere la mollica… sai ingrassa… e se su questa fetta ci

mettessi la cioccolata?... “… una fetta, due fette, tre fette…

Stomacati all’inverosimile ci si risiede sul fatidico divano con la pancia

che scoppia…

Bastano 5 minuti e con una scusa ci si convince che ancora abbiamo

bisogno di ingoiare altro per stare bene… per non soffrire… per riempire

un vuoto che ci rende come vasi senza fiori.

La sensazione che la mente voglia far scoppiare ciò che di più ingombrante

c’è per sé… la propria manifestazione esteriore… IL PROPRIO CORPO.

Passano 10 minuti e ci si sente veramente male… la pancia gonfia i

dolori forti… e la cosa più grave che non si riesce a gestire..

IL SENSO DI COLPA… si va in bagno e si cerca di liberare lo stomaco di

tutto quello che non avremmo mai mangiato nemmeno in una settimana…

e purtroppo ci si riesce anche.

Stanchi, snervati, delusi, afflitti, tristi e sconsolati si torna a letto con

un senso di liberazione nello stomaco ma di oppressione nel petto…

“ Tanto non lo saprà nessuno sarà il nostro segreto… della mente e del corpo “.

E così la vita si ripete ogni qual volta c’è un problema o una difficoltà

che apparentemente sembra insormontabile… ed è come drogarsi

prima di un concerto per reggere l’ansia  e lo stress… ma è una droga che

entra nel sangue e brucia tutte le vene e le arterie e che spinge in sabbie

mobili profonde… e più le persone che ci vogliono bene ci aiutano  e più

le sabbie ci inghiottono… “ Tanto non capiranno… “ e la solitudine

diventa un buco nero verso il centro della terra.

Un giorno… un semplice giorno come un altro arriva una persona…

non  giudica, non impone, non detta legge…  incoraggia, fa sorridere,

dice “ Guarda che vai bene così! Tranquilla… non mi interessa cosa è stato…

si ricomincia da qui… tu vali… tu puoi riuscire da sola nella vita…

non sei un’appendice della vita… TU SEI LA VITA “… e si guarda in alto si

capisce che non è peccato aver bisogno di un aiuto… perché proprio

quell’aiuto ci ridarà alla persona che ha scelto di amarci  e che noi abbiamo

scelto di amare…

E STAVOLTA PER NOI VOGLIAMO SOLO IL MEGLIO.  

                                                                                                                                Daniela                                

 
 
 

3 ORE DI VOLO

Post n°19 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

Continuando a leggere alcuni post pubblicati in questo blog, troppo spesso vengono in mente delle riflessioni, una in particolare continua a girami nella mente e riguarda il conquistarsi il “diritto alla morte” e mi sento ancora di scrivere, lasciando fluire i miei pensieri, liberando quello che ho dentro e, che a volte, non riesco a dire, tanto qui lo posso fare, tranne pochissime persone che sanno tutto, qui non mi conosce nessuno e quindi qualsiasi segreto mi porto dentro lo posso sbandierare senza far del male a nessuno.

Il diritto alla morte, da giovane avevo scelto di indossare una divisa in nome dei miei principi, cose in cui credevo e in cui continuo a credere, mi sono ritrovato sporco di polvere nei campi profughi a protezione degli aiuti umanitari, ho camminato tra quella misera gente, ma ero un estraneo, ho visto morire bambini dai grandi occhi neri con la pancia gonfia di nulla e poi, coperti da miseri stracci sepolti nella nuda terra per essere poi dimenticati, centinaia, migliaia di piccole fosse senza neanche un segno di riconoscimento,  ma a  cosa serve pensare a chi non c’è più se neanche riesci a pensare a te stesso per vivere?  Ho toccato quelle piccole mani cercando di dare quello che potevo, ma mi accorgevo solo che li aiutavo a morire ed ogni cuore che smetteva di battere si portava via una parte del mio cuore…fino a quando sono arrivato a non sentire più nulla, era diventata una cosa normale, come normale era sentire dentro di me una voce che mi sussurrava: “a te non può capitare, queste cose succedono agli altri, non a te” così come era normale aspettare un aereo che dopo 3 ore di volo ti faceva tornare alla “civiltà”, 3 ore di volo per trovare tutto, persino il superfluo, cose che non ci servono, ma alle quali non vogliamo rinunciare, negozi pieni di luce e di ogni ben di Dio, vedere gente che litiga per un cavolo di parcheggio, pensa tu che grande problema, disperarsi per un parcheggio e a 3 ore di aereo, non c’è neanche più disperazione se non aspettare di morire, questo non succede a te, non può succedere..quella benedetta vocina dentro la mente.

A 20 anni mi sono ritrovato a tenere tra le braccia persone della mia stessa età che si aggrappavano alla vita con il corpo lacerato dalla guerra, guardavo quegli occhi che si spegnevano vedendo il terrore dentro di loro e  che troppo spesso mi chiedevano: “perché?” ero testimone delle loro ultime parole…:”mamma…”… ”ho paura signore…”…”non voglio morire…”...”perché signore perché…”…”è stato bello avere degli amici come voi…”, e quella maledetta vocina che continuava:”queste cose succedono agli altri non a te”…e senza più neanche un cuore che ormai era diventato arido come le pietre del deserto, ti ritrovavi sul bordo di una pista in attesa di un aereo che ti riportava alla “civiltà” dove non c’era una guerra, ma in cui si uccideva e si uccide per 10 euro, dove i giovani muoiono per un bicchiere di troppo, lungo una strada a 200 km orari, o per una dose di droga solo per provare un pò di emozione e, a poche ore di volo si muore per una guerra.

“Ma non può succedere a te, queste cose capitano agli altri, non a te” e, dopo tanti anni, quando finalmente ricominci a sentire quella pietra che avevi nel petto battere, ti ritrovi disteso su un letto d’ospedale con un ago che morde la carne e del veleno che ti entra nelle vene, sperando che, quel veleno, possa salvarti la vita, dolore nelle viscere, paura, e quella maledetta domanda:”perché?...”, “perché adesso?...”, “perché proprio adesso che ho ritrovato il mio cuore?...”.

Guardi gli infermieri che camminano accanto a te mentre fai fatica persino a respirare, li vedi ridere e scherzare,  guardi il dottorino che fa il cretino con l’infermiera bona,  quei due che parlano della partita della Roma e sicuramente una vocina dentro di loro gli sussurra:”tanto non capita a te, queste cose capitano agli altri non a te”, cerchi di cancellare per un attimo i pensieri che non si fermano, ti volti da un’altra parte ed incroci gli occhi di una bambina, due grandi occhi azzurri, un foulard a coprire una testa senza capelli, un sorriso da togliere il fiato, una bambola di pezza tra il braccio libero mentre nell’altro, un ago che fa scorrere veleno anche nelle sue vene, una bambina di 12 anni.

Butto la testa sul cuscino, chiudo gli occhi e penso ad un aereo che in tre ore ti porta via da tutto quanto, ma quell’aereo non partirà mai… e non c’è più quella maledetta vocina che ti dice:” non può succedere a te, queste cose capitano agli altri, non a te”.

                                                                                  Wolf

 
 
 

MI AMI COME VUOI TU? PER CARITA' EVITA DI AMARMI...

Post n°18 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

Si nasce, si cresce e si diventa grandi, amati dalle persone che ci sono intorno,  genitori, nonni, amici, fidanzati, mariti.

Tutti si aspettano qualcosa da noi e anche noi finiamo per aspettarci da noi stessi ciò che fa felici soprattutto loro.

Capita spesso che il nostro bene sia il loro bene e che noi perseguiamo proprio quello per tutta la vita.

Arriva però un certo momento X dell’esistenza  che ci sentiamo strani, incompleti, insoddisfatti  e noi per primi, e poi tutti gli altri, ci chiediamo:” boh! Ma che è sto senso di frustrazione che mi rende difficile sorridere? Che mi manca? Che vorrei che non ho? “ e la tutto il resto del mondo ad additarci:” e perché tu non t’accontenti mai!... e c’hai i grilli per la testa…. Hai sempre fatto come te pare mo che te pija… “ e noi stiamo la a guardare il mondo che gira  e noi che inspiegabilmente ci siamo fermati.

Naturalmente passa tanto tempo prima che si realizzi la grande crisi interiore che ci sta pervadendo, fin quando  si accende la luce,  iniziamo  a fare le nostre scelte, che proprio chi dice di amarci non condivide… papà che ci vuole così, mamma che ci vuole colì, fratelli, sorelle, zii, cugini, il cane, il gatto, i vari  topi e le formiche che ci preferivano come  prima.

In noi comincia  a farsi forte una domanda:” ma perché sembra che il mondo  non ci ami più? In fondo stiamo solo facendo, una volta tanto, ciò che ci fa felici, ciò che sentiamo essere in linea col nostro IO profondo… stiamo diventando grandi, perché chi ci è intorno non lo vuole? Perché sono tanto interessati a che rimanga tutto immutato? ".

Il problema è che negli anni non solo noi ci siamo inquadrati in un comportamento, ma anche chi ci ama, per cui se un marito si è sempre interessato della contabilità di casa la moglie sarà sempre quella incapace di gestire le spese… se la mamma si è sempre interessata dell’educazione dei figli il papà sarà sempre quello poco presente incapace di capirli… il nostro cambiamento costringe gli altri a modificare i propri comportamenti rimettendosi in gioco, scardinando delle dinamiche che rischiano di far entrare in crisi tutto un sistema di affetti… è in quel momento che ci si accorge brutalmente che non eravamo veramente accettati  per come siamo e per quello che vogliamo, ma per quello che gli altri volevano che noi fossimo.

Ebbene se per essere amati bisogna fare quello che vogliono gli altri… PER CARITA’ EVITATE DI AMARCI!

                                                                                                       Daniela

 
 
 

IL VIAGGIO DELLA VITA

Post n°17 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

Dalla collaborazione in questo blog con WOLF nasce questo post come riflessione sul senso della vita... un bellissimo viaggio nella vita... grazie WOLF per l'uomo che sei... Daniela...

Quando succede qualcosa di particolare che mette in discussione la propria vita ecco che ci capita di pensare proprio ad essa, di come l’abbiamo vissuta finora, di come la viviamo e di come vorremmo viverla credendo, dentro di noi, che sia infinita che questa possa durare in eterno, scacciando dalla mente il pensiero che, prima o poi (speriamo sempre poi), essa dovrà finire.

La nostra vita, la tua vita, molti lottano ogni giorno per fare la cosa giusta o credendo di farla, ma facciamo sempre la cosa giusta? Agli occhi dei più è tutto sbagliato, forse perché la loro vita è sbagliata e non riescono o non vogliono cambiarla, avendo solo la presunzione di criticare senza avere il coraggio di criticare la propria, senza capire che la vita è tutto un esame che dobbiamo superare ogni giorno e non sempre siamo preparati  e qualche volta capita anche di non avere un appello per poterlo ripetere ed andiamo avanti aspettando il prossimo esame dimenticando, troppo spesso di vivere l’oggi.

Quando poi un camice bianco sentenzia che se le cose non vanno come si spera, quello che ti rimane sono soltanto 6 mesi allora, dopo lo scoraggiamento, la paura, quasi la disperazione,  scoppia dentro di te la rabbia e vuoi vivere quello che ti rimane come forse non hai mai fatto, cose che in una vita normale non hai mai neanche pensato di fare o che erano soltanto relegate nei tuoi sogni a volte fanciulleschi e magari si fanno solo per dire a se stessi:”beh! l’ho fatto e chi se ne frega” o visto che manca la “quantità” di vita si cerca di riempirla al massimo.

Riempire la vita…ma serve per forza un camice bianco per farti capire che la devi riempire? È vero che la vita non è una scatola da colmare con tutto, bisogna comunque avere la capacità di scindere le cose giuste da quelle sbagliate, le cose vere da quelle fittizie,  quelle belle da quelle brutte.

Si deve arrivare al punto che non bisogna più dire “devo”, ma regalarsi il lusso di dire “voglio, desidero” cercare fuori e dentro di sè le cose autentiche o la strada che possa portarti verso tutto questo.

Molti considerano la vita come un “treno” che continua a viaggiare, con il coraggio di aprire o no gli scompartimenti e scoprire cosa e chi c’è dentro e non passarci accanto  accorgendosi magari che proprio in quel vagone c’è tutto quello che hai sempre desiderato.

Un viaggio che finirà, l’ultima stazione il capolinea di quel treno chiamato vita, è il debito che ogni uomo deve pagare, ma sta a noi, rendere quel viaggio un meraviglioso e stupendo percorso per dire alla fine, scendendo senza bagagli nudi davanti a Dio, ma con le mani piene di doni, “ho vissuto”.

                                                                                     Wolf

 
 
 

LA VITA? COME RICORDO D'AMORE

Post n°16 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

RIPORTO QUI, PER LA SECONDA VOLTA, IL COMMENTO GIUNTOMI IN MESSAGGERIA DALLA PERSONA DI CUI HO GIA' PUBBLICATO IL PENSIERO DOPO IL POST SU " IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA "... BELLISSIMA RIFLESSIONE CHE IO CONDIVIDO IN PIENO... E CONTINUA LA MIA CONVINZIONE CHE L'ETERE E' IN GRADO DI REGALARE GRANDI EMOZIONI DIALETTICHE PER CHI SA ASCOLTARE OLTRE... AHHAHAH APPROPOSITO TE LO CHIEDO QUI DAVANTI A CIRCA... VEDIAMO UN PO' AHHAHAH 4-5 MILA PERSONE??? AHAHHA... POSSO CITARE IL TUO NICK NEI MIEI POST PUBBLICATI CON I TUOI COMMENTI? AHAHAH... OLTRE OGNI SCHERZO GRAZIE PER LA TUA PROFONDITA' D'ANIMO CHE REGALA SPUNTI DI RIFLESSIONE IMPORTANTI... DANIELA...

... Sarà la trecentesima volta che io leggo i tuoi post, chiedendomi come sia possibile trattare certi argomenti con stupefacente profondità e sensibilità dialettica.
Tutto questo non è comune, ti assicuro.
Il discorso sulla morte poi mi ha lasciato di sasso. Combattere per la morte... non è certo il pensiero ricorrente quando vi si pensa.
La morte sconvolge... ed è sempre stato così... è naturale che sia così perchè è il momento in cui la razionalità umana deve arrendersi di fronte all'ignoto e riconoscere la propria inadeguatezza.

Tutta la nostra vita è una continua rincorsa alla ricerca dello star bene (accezione questa dalle molteplici interpretazioni a seconda degli individui). In questo incedere non c’è nessuno che pensi alla morte, perchè la vita è una continua conquista mentre la morte viene vista come una sconfitta... la perdita di tutto... un punto di non ritorno dal nulla.
Senza entrare negli aspetti religiosi della questione... è indubbio che della morte si parli sempre e solo in termini di dolore, sofferenza... lo stesso lutto ne è l’esternazione comune.
Ma se per un attimo abbandonassimo questa visione umana e spostassimo il discorso su un altro piano, forse la morte offrirebbe spunti di riflessione che potrebbero aiutarci.

Cosa resta di noi quando moriamo? Risposta non semplice da dare. Resta la polvere del nostro corpo? Sicuramente si... all’inevitabile processo biologico di decomposizione non sfugge nessuno. Quindi di noi non resta nulla? Non è così... e qui s’innesta ciò che dici tu... lottare per la morte. Una lotta che non significa impedire alla morte di raggiungerci prima o poi... anche questo è un processo inevitabile... ma significa dare un senso e un valore alla morte. Cavolo, ma come si fa, verrebbe da chiedersi…
Si può dare valore alla morte solo riuscendo a dare valore e senso alla propria vita... ecco allora che di noi non resterà solo la polvere del corpo ma la concretezza delle nostre azioni e del ricordo vivo che permarrà nel cuore di chi abbiamo incontrato durante il cammino.

Tutto passa... il corpo muore e si decompone... ma se avremo dato amore, quello niente potrà farlo morire... anzi paradossalmente vivrà dopo la nostra morte più forte di prima, perché l’amore è eterno pur se incorporeo.
Lottare contro la morte per me significa questo... non opporvisi perché tanto sarebbe inutile ma sconfiggerla con le armi dell’amore.

Solo così sopravviveremo ad essa ed allora sì che potremo dire di averla veramente sconfitta.

 
 
 

LA MORTE? NO GRAZIE PUO' ATTENDERE...

Post n°15 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

La morte che strano argomento da trattare mentre si è nel pieno della vita e ce la potrebbe togliere repentinamente senza preavviso!

Eppure capita spesso di pensarci e a volte di sentirsi più di la che di qua o addirittura cercarla senza essersela meritata…

Sì perché come tutte le cose della vita bisogna guadagnarsela e non immolarci ad essa senza combattere.

Ma che vuol dire meritarsi la morte?... Spesso presi dal peso di grandi responsabilità ci si sente molli davanti alla vita e dopo aver lungamente combattuto ci si sente mancanti nelle energie che invece sono alla base della reazione d’orgoglio che ci fa dire:”  ANCORA UNA VOLTA NON VINCERAI TU, NON MI TRASCINERAI VERSO IL BASSO PERCHE’ TU NON CONTI PIU’ DI ME… “; e quando sembra che tutto sia contro di noi e che le giuste motivazioni vengano meno,  denudati  ed infreddoliti davanti alla vita, quasi pronti  a cedere le armi succede qualcosa di inaspettato… un  incontro, una lettura illuminante, un’esperienza che ti cambia la prospettiva e si riacquista il controllo della propria forza, ci si sente ancora sulla strada, si stringono i pugni e si va avanti e non solo per soffrire certo ma per continuare ad apprezzare tutti gli attimi della vita, trasformando banalità in passione e fuocherelli in incendi.

 Il sentimento che si prova non è più di smarrimento davanti alla morte  che ci si vuol portar con se ma di rabbia verso di lei ed è in quel momento che si inizia l’incontro di box, un pugno lo dai tu un pugno lo da lei, e poi vedremo chi rimarrà in piedi!.

Meritarsela vuol dire questo… combattere per essa affinchè sia più tardi possibile e non cedergli il passo con facile rassegnazione scegliendo di togliersela arrendendosi al dolore…

Anche il dolore si impara a gestire e anche il dolore passa se  a tenerci la mano è l’amore.

                                                                           Daniela

 
 
 

L'ESSENZA DELL'UOMO... COME IL CUORE DEL CARCIOFO

Post n°14 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

Le scoperte più impensate vengono sempre dal nulla o meglio così all'improvviso ed inaspettate da sembrar nascere dal niente che invece è molto... la mente umana...

Qualche giorno fa, parlando con una persona, gli spiegavo che secondo me non è affatto vero che gli opposti si attraggono, anzi trovano talmente tante differenze tra loro da vivere sì una grande passione, ma talmente tante discussioni da arrivare a grandi incomprensione che poi col tempo fanno scoppiare la coppia...

E nel mio discorso comincia ad entrare inatteso il carciofo ahahhaha... gli dicevo:" VEDI, C'E' UN'ESSENZA PROFONDA IN OGNI UOMO E OGNI DONNA CHE NON VA MAI TOCCATA, COME IL CUORE DEL CARCIOFO COSI' PROTETTO DALL'INVOLUCRO ESTERNO, PENA L'INFLIGGERE LA FERITA MORTALE A QUALUNQUE PERSONA CHE NON RIUSCIRA' PIU', PER QUESTO, A RICUCIRE LO STRAPPO "...

Ognuno di noi può tollerare tanto nella vita, forse più di quanto sia pensabile ma anche le persone più deboli quando vengono lacerate nel cuore della loro essenza  tirano fuori una tigre che gli era sconosciuta a proteggere il loro territorio umano fatto di sentimenti ed emozioni... è li che risiede l'orgoglio dell'uomo ed è li che c'è il bene che ognuno di noi si vuole... questa essenza può occupare uno spazio più o meno grande a discapito dell'involucro che si può ferire anche senza far sanguinare, e la grandezza del propio bene dipende da quanto nella vita si è lavorato per percepire il proprio sè, e anche quanto gli altri, genitori per primi, hanno contribuito a far crescere l'amore per noi stessi incoraggiandoci e dandoci fiducia, senza sminuirci o facendo richieste troppo grandi per noi...

Solo chi è simile all'altro nel percepire se stesso può capirne dov'è la sensibilità  riuscendo a badarci senza commettere errori irreparabili, ma chi sarà l'opposto di noi lo sarà anche nel percepire la nostra essenza e farà una fatica sovrumana tanto da non riuscire, pur volendo, a comprendere le nostre richieste o esigenze vitali...

E’ vero che l’uomo è un animale sociale che mal tollera la solitudine, se non scelta certo, ma per stare in compagnia non dobbiamo mica accettare compromessi  laceranti! Si può fare anche  a meno degli altri ma non potremo mai fare  a meno di noi stessi, e perché lasciarci sfilacciare i sentimenti da chi non li capisce? E se non curiamo e proteggiamo il nostro cuore di carciofo per primi,  chi lo potrà mai fare per noi?

                                                                                    Daniela

 
 
 

NON VOLEVO FARTI SOFFRIRE... PERCHE' ADESSO CHE STO FACENDO?

Post n°13 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

E' da qualche giorno che rifletto su una cosa... mi capita frequentemente che chi mi vuole bene mi nasconda delle cose brutte, che puntualmente vengo  a sapere,  con una motivazione più che leggittima:" NON VOLEVO FARTI SOFFRIRE "... e li dove un altro/a ne sarebbe lusingato/a e ringrazierebbe  io sento scoppiare dentro una bomba che lacera i tessuti della mente e del cuore.

In quel momento mi altero ma nn è che finisca il mondo, poi però dentro le cose iniziano a cambiare... comincio a provare sentimenti contrastanti, il mito mi crolla, il petto mi fa male, le domande diventano insistenti:" ma io non lo avevo detto che sono fatta così e che voglio sapere? Non è già successo e ho manifestato il mio disappunto  e dispiacere? Conta qualcosa ciò che penso? E il mio dolore ha un valore? Do l'impressione di essere una donna debole che nn deve sapere?...

Poi però mi fermo e mi dico:" scusa Dani ma perchè il problema deve essere tuo? Perchè ti interroghi sempre sul fatto che sei tu ad essere sbagliata? ad essere incomprensibile? "...

E allora cambio la prospettiva:" avevi paura di dirmelo prevedendo le mie reazioni ( Io l'ho sempre saputo che le palle di vetro esistono!!!! Peccato che sono sempre esaurite quando arrivo io alla bancarella ); avevi paura di perdere il mio affetto, il mio amore o la mia amicizia ( Non sono le verità ad allontanare le persone ma il non dirle... P.S. e non è detto che non mi allontani veramente, questo la palla di vetro te lo aveva detto? ); sei un/una bugiardo/a, hai sempre vissuto così non sai fare altrimenti con la sensazione che quello sia il modo più giusto di dare protezione ( Bene questa è la meglio... perchè hai soddisfatto il tuo essere, hai mantenuto fede a ciò che sei tu... MA HAI PENSATO A CIO' CHE  E' BENE PER ME? PERCHE' SE VEDI COME STO IO ORA, IN BILICO TRA DI QUA E DI LA,  NON E' CHE TU ABBIA FATTO LA SCELTA GIUSTA E ALLORA SEI STATO/A EGOISTA ) ".

Mah! A volte mi interrogo sul significato dell'affetto, dell'amicizia, dell'amore... è così soggettivo il sentimento che ci sarà sempre una voragine tra i diversi sentire e anche quando si sentirà di essere vicini  a toccare il cielo con un dito quel dito toccherà l'impalpabile e  sentirà di non aver toccato niente...

ECCO COME CADE UNA DONNA FORTE, non inciampa ad ogni gradino, non ti chiede aiuto per venire su, cade pesantemente e si fa male... tanto male... troppo male... ma è forte e non avrà più bisogno di te per stare in piedi.

                                                                                                       Daniela

 
 
 

E' SEMPRE DOVEROSO REPLICARE

Post n°12 pubblicato il 25 Aprile 2012 da bannata.cilli74_1

In più di una occasione ho detto che qui in community si fanno incontri virtuali di grande interesse culturale ed umano... ad una persona con cui scambio qualche messaggio da molto poco tempo, ma abbastanza per capire che non sto perdendo tempo, stamattina ho chiesto di dirmi cosa ne pensa del mio post sul coraggio di metterci la faccia... ed ecco arrivare un altro punto di vista altrettanto valido rispetto al mio, che decido di pubblicare nel mio blog perchè se è vero che ci sono tante persone di senso è pure vero che si meritano di avere spazio... uno spazio che è loro e di cui non è giusto appropriarsi...  riporto il pensiero da lui scrittomi ma non riporto il suo nick perchè... semplicemente perchè non gli ho chiesto di poterlo fare ahahhahhah... non sempre chi è dall'altra parte di noi è in errore, anzi magari è proprio li la correttezza del pensiero...

Sei una donna profonda e intelligente... e questo è il mio primo pensiero dopo aver letto il tuo post... un post in cui mi sono sentito coinvolto visto che nel mio profilo non c'è la foto.
Proponi molteplici spunti di riflessione, arguti e concreti anche se non esaustivi ovviamente.
Indubbio che l'assenza di foto possa anche dipendere da ciò che dici... anche se di contro la presenza di foto spesso la si trova per puro spirito esibizionistico, visto il genere di immagini talvolta proposte.
Internet è un mondo selvaggio ove alberga di tutto..ma è pur sempre un mondo fatto di persone reali e, come tali... ci può essere il buono e il cattivo... il bello e il brutto (non in senso fisico).
Così come molteplici possono essere gli usi che di questo strumento si fanno... usi che talvolta celano intenzioni non proprio condivisibili... ma ognuno è responsabile delle proprie azioni... diverso è quando queste azioni vanno ad incidere o danneggiare la sfera altrui.
Hai ragione quando dici che bisogna avere il coraggio di mettere la propria faccia in quello che si fa… dovrebbe essere così sempre... internet o non internet.
L’assenza di foto, tuttavia, non sempre dipende da una delle cause che hai indicato... ovviamente posso parlare per me e non per altri.
Per ciò che mi riguarda, l’assenza di foto è voluta per un motivo ben preciso. Forse sarò strano o fatto male ma a me piace conoscere le persone come tali, per ciò che pensano e sentono, per la loro intelligenza e arguzia. Non faccio distinzione tra profili con foto o profili senza... a te avrei scritto anche senza foto perchè mi piace ciò che dici... mi piace il tuo pensare ed il tuo saperlo e volerlo dire... .
Inutile negarlo... l’aspetto fisico ha la sua importanza nelle relazioni interpersonali... ecco... io non metto foto per questo. Non perché io sia un mostro (spero di no, ahahahah !!) ma perché come io cerco di apprezzare le persone per il loro essere tali, vorrei che con me si facesse lo stesso e non perché potrei essere alto piuttosto che basso... avere gli occhi verdi piuttosto che marroni... palestrato piuttosto che avere un po’ di pancetta.

Se poi il rapporto si evolve e dimostra di poter diventare amicizia o altro... allora non ha più senso mantenere l’anonimato visivo... anzi è doveroso “mettere la propria faccia”... ma per il resto per me non ha nessuna importanza essere visibile da tutti ed assolutamente irrilevante, anche se capisco che magari possa non esserlo per chi sta dall’altra parte.
Questo mio pensiero può essere condivisibile o meno..ma è il mio pensiero..che non esclude però che la ragione sottesa all’assenza di foto in tanti profili dipenda esattamente da ciò che dici tu.

Ognuno deve rispondere in primis davanti a sé stesso per la propria coerenza e correttezza se vuole mantenere il rispetto di sé stesso, senza però dimenticare che le persone con cui interagisce non sono oggetti usa e getta...

                                                                   GRAZIE PER LA RIFLESSIONE... DANIELA

 
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

faustozardi1949LSDtripifiumiilmonakomassimocoppasal.tatoremarinovincenzo1958massimo_rmAndreaCR81BULL.VIRTUALEUn.UomodiRomaI_wasbelladicococuccupat0szgmzu
 

ULTIMI COMMENTI

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963