Creato da dodolo75 il 23/01/2010
di tutto un po', pensieri ed esperienze di vita
 

 

UNA CASSIERA PER AMICA...MA FOSSE SOLO UNA!!!!!

Post n°7 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da dodolo75
 

sacchetto-spesa

"Dai, andiamo,  mi accompagni dai miei che poi tu prosegui e passi da tua madre prima di andare al lavoro".

Questi gli accordi, per cui ci mettiamo in auto e si parte.

Arriviamo a casa e al solito, quando dico che passo dai Miei, loro fanno di tutto per non farsi trovare in casa, per cui, nell'attesa che ritornino, Dino mi propone di andare a fare un po' di spesa per prendere un po' di pane e verdure, visto che in serata sarebbero venuti a cena Marco ed Enrico.

Arriviamo al nostro supermercato e si iniza a cercare le cibarie.

Tre cose di numero e si va alla cassa.

Essendo quasi mezzogiorno, le casse accese sono poche e a quell'ora trovi i ritardatari che si affrettano a prendere le ultime cose o i dipendenti in pausa pranzo che si prendono il dovuto ristoro.

Pochi carrelli, quindi, vari cestini con poca spesa e le casse sembrano essere abbastanza veloci.

Ci mettiamo in fila e davanti a noi un uomo con un carrello con una ventina di detersivi (mah!)...sembra lunga, ma trattandosi sempre dello stesso prodotto la battitura sarà di sicuro veloce.

Ci mettiamo dietro a lui.

Finisce di pagare e io intanto scarico la nostra roba sul nastro.

Sento che la commessa, con molta flemma, comincia a parlare e ciò la distoglie dalla sua mansione.

Rallenta anche le battiture dei prodotti e intanto, dietro di me  inizia la fila.

Sento che parla di sua madre, parla dei suoi problemi di salute, di terapia e tutto ciò comincia a suscitare un pò di nervoso perchè quella che sembrava una cassa veloce sta diventando una cassa lenta.

Ad un certo punto, una voce nota che si rivolge verso di me e mi chiede informazioni su un farmaco.

Non ci posso credere!

E' Dino che sta parlando con la commessa e come due vecchi amici si stanno confidando i propri acciacchi.

Ma che è???

 La commessa aspetta una mia risposta sulla terapia e interrompe di passare i prodotti.

Intanto sento la fila dietro che inizia a mormorare e la cosa non mi piace.

Rispondo e lei riprende la battitura.

Paghiamo ed usciamo. Guardo Dino smarrito e gli chiedo: "Beh, scusa!?!?!?? Ma da quando le cassiere ti raccontano i propri problemi???"

Lui, con sorriso compiaciuto mi risponde: "Qua son di casa, ci conosciamo tutti. Pensa, che la parruccona, quella gialla (che avevo notato perchè Lady Gaga a confronto è più sobria) mi ha anche detto che da poco è in menopausa".

Fisso Dino, con ammirazione ma rimanendo pur sempre basito, sorrido e nella mia mente mi dico: " NON HO PAROLE!!!!!!"

fumetto 2

 
 
 

TUTTO E' BENE QUEL CHE FINISCE BENE...ALMENO PER ORA

Post n°6 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da dodolo75
 

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..... l'utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, la preghiamo di richiamare più tardi......

E meno male che mi ha dato il cell per qualsiasi evenienza.  

Tutto il pomeriggio che riprovo ma nulla, sempre spento.

Lo trovo, risponde, sto parlando col mio neurochirurgo e finalmente lo informo che la terapia antalgica prescritta non sta funzionando.

Le ernie del disco si fanno sentire: sono dolori atroci e persistenti... non è camabiato nulla: terapia o no, tutto è come prima.

Passiamo d'urgenza all'intervento allora. Mi rassicura che entro poche ore  riceverò la telefonata della segretaria per programmare il ricovero.

Detto fatto: Aspetto con ansia e dopo varie ore, il cell squilla. 

E' lei. Mi fissa l'appuntamento per gli esami pre-ospedalieri per mercoledi prossimo, con voce gentile e rassicurante, per poi informarmi che l'intervento sarebbe avvenuto da quel giorno a un mese di tempo.

SCUSAAAAA?????  COSA?????? e i dolori!?!?!?!?!?!??!? 

Se non soffro per le ernie, lo farò di sicuro per l'ulcera gastrica che mi starà provocando il cortisone che prendo ormai da troppo tempo.

Richiamo il mio specilaista, rassegnandomi ad altre ore di vana attesa. 

Il miracolo.. risponde subito e lo informo della piacevole conversazione avvenuta con la segretaria.

Ridacchiando, esprime qualche battuta sulla figura professionale dell'impiegata d'ufficio e mi rassicura che settimana prossima si farà il DH che diventerà subito dopo ricovero, cosicchè ci sarà l'intervento.

....forse, la fine dei dolori, meno male.

Ancora una settimana che occupero' a scegliere il pigiama, le mutande, le magliette e le ciabatte più belle da mettere in reparto ehehe  Anche se a quello, son sicuro  ci starà già pensando mamma.....già la vedo.

Intanto, posso dire che TUTTO E' BENE CIO' CHE FINISCE BENE.... almeno per adesso  e lo spero anche per il subito dopo .

 

 

felicita

 
 
 

SI RICORDA SOLO OGGI????

Post n°5 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da dodolo75
 

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"Qaundo arriva la conoscenza, arriva anche la memoria" 

Gustav Meyrink

"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario"

Primo Levi

 

Con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 viene istituito dal Parlamento Italiano il Giorno della Memoria ricorrenza attraverso la quale lo Stato Italiano aderisce alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come la giornata della commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo (nazismo) e del fascismo, dell' Olocausto e in onore di coloro che hanno protetto i perseguitati mettendo a repentaglio la propria vita.

Citando il testo dell'articolo 1 della legge  stessa,  le finalità del Giorno della Memoria sarebbero queste:

"La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati."

Una considerazione sola mi viene da fare:

Peccato che sia solamente il giorno 27 gennaio in cui tutti sembrano più buoni, ma si parla solo di ricordo in effetti o meglio di memoria ma nulla di più. 

Peccato che i fatti nella Nostra Repubblica, in materia di Diversità (visto che è di questo che si parla ed è questa la casua di tutto lo scempio che la Storia racconta) sia tuttora, una condizione da punire e non da analizzare e proteggere se serve. 

I fatti parlano chiaro, senza stare qua a discutere ulteriormente.

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MOBBING

Post n°4 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da dodolo75
 
Foto di dodolo75

Lo sguardo del dottore si sofferma su quella ragazza, vicino alla finstrea ,che guarda fuori volgendogli le spalle.

Sta piovendo. 

Prende la cartella clinica e leggendo nome ed età riconosce in lei la sua nuova paziente. Appoggiandole una mano sulla spalla, si dirigono verso l'ambulatorio.

Lungo il corridoio solamente uno sguardo fisso, un fievole sorriso appena accennato ed una lacrima dagli occhi lucidi.

La ragazza si siede quasi in punta su quella plotrona nera, come se da un momento all' altro deve abbandonare a stanza.

Il dottore la incoraggia e lei inizia a raccontare la sua storia.

Non riesce a darsi una spiegazione, un reale motivo, non trova risposta al Perchè!?

Sulla professionalità non c'era nulla da dire. "So fare il mio lavoro" ripeteva sempre.

Poi, è arrivata lei, più carina, più attraente, che veste alla moda, più disinibita.

"Ma io so fare il mio lavoro". Non trova un razionale.

Di botto, si ritrova privata del suo ufficio. Dietro alla sua postazione, ora c'è l'altra, con la qualifica di Capo. A Lei viene concesso un tavolino vicino alla porta dei bagni.

E' quello il tuo posto; è li che devono stare le persone come te che puzzano e sono brutte.

Pensa sia uno scherzo, ma nessuno ride, nessuno le appoggia lo sguardo. Nessuno risponde a quella chiamata di aiuto.

Tutte le danno le spalle. La isolano, la escludono.

Vietato parlare con lei, ripercussioni ai trasgressori.

Anche a mensa va da sola senza usufruire più dei buoni pasto.

Non ha più nessuno.

Le sue amiche diventano perfette estranee pronte a schernirla e a screditarla come se stessero seguendo un copione.

Ogni giorno diventa sempre più difficile andare al lavoro. Si sente sola, si sente persa. Nessuno più le crede. Anche la Faniglia non le presta attenazione.

Troppo assurda la storia per essere vera.

Il tempo passa, ma la sofferenza aumenta. Le umiliazioni non cessano e andare al lavoro diventa insostenibile. Lo stato psicofisico comincia a subire crollo. Non è più in grado di svolgere anche le mansioni più umilianti.

Si sente una nullità ed abbandonata da tutti.

Comincia a sentirsi sbagliata, forse si merita tutto questo; Si colpevolizza. "Che disonore per la Famiglia", pensa..

Padre imprenditore, madre insegnate... "Son io che non valgo. Io non funziono".  L'ideazione di porre fine a tutto questo, diviene realtà.

Un tentativo non riuscito, fortunatamente.

La malattia si conclude e il rientro al lavoro viene  vissuto come un ritorno negli inferi.

Non sta bene. Iniziano gli attacchi di panico, non esce più di casa. Sospende tutte le attività ricreative e comincia ad isolarsi dal mondo.

Unico amico, il frigo. Nel giro di pochi mesi aumenta di 20 Kg. 

Ora si vede brutta, si vede diversa; non più lei. Non si riconosce, ha paura di se stessa.

La famiglia comincia  crederle e a temere. Le forniscono un registratore e la esortano a tornare al lavoro.

Ma non ce la fa. Inizia una nuova terapia specifica e le sedute da specialisti divengono più frequenti. Non crede più in nulla. Si sente sbagliata.

In breve tempo arriva anche il licenziamento per superamento del periodo di comporto. Un insuccessoo professionale che vive con immensa vergogna. "Solamente tutta colpa mia, forse me lo merito?"

Emana un sospiro... apre la borsetta e tira fuori il registratore.

Il dottore la guarda come impaurito e tremante schiaccia quel maledetto play

Il racconto appena esposto, non è nulla in confronto alle umiliazioni, alle ingiurie ed imprecazioni che sono registrate. Si sente che  grida, che piange disperata.  "Aiuto, Aiuto" in sottofondo.

Ad un tratto la ragazza schiaccia stop

Si ripropone la scena iniziale: lo sguardo perso, gli ochi lucidi da cui escono lacrime in un rigagnolo continuo. Un sorriso appena abbozzato che traspare vergogna ed imbarazzo...e una voce rassegnata che sussurra: "Ormai è troppo tardi, ma la prego, mi Aiuti".

 

 
 
 

COTECHINO FARCITO

Post n°3 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da dodolo75
 
Foto di dodolo75

Vista l'impossibilità a stare in piedi per molto tempo, a seguito di varie discopatie che in questo periodo si stanno facendo  sentirre, Marco ed Enrico  si son presentati a casa (questo accadeva ieri, domenica) , con la scusa di venirmi a trovare, portando loro gli ingredienti per cucinare e stare tutti in compagnia.

Qualcosa di classico, ma cucinato in maniera originale, almeno per me era la prima volta.

Cotechino farcito....ovvero???

Preparare degli spinaci bolliti e  una volta scolati  e raffreddati, avvolegere il cotechino.

Far raffreddare in frigo, e dopo che gli spianci hanno fatto presa sul cotechino, stenderlo su un foglio di pasta sfolgia con il quale avvolgere ulteriormente il tutto.

Spennellare con il solito uovo per dorare la superficie ed infornare.

Intanto, con del taleggio e burro sciolto, prepare una cremina che servirà per guarnire il tutto.

Una cavolata di ricetta, ma sinceramente, molto appetitosa e ben presentabile.

 
 
 

TORTA MIMOSA CON SORPRESA

Post n°2 pubblicato il 24 Gennaio 2010 da dodolo75
 

 

Erano le 18.00, telefonavo a Danilo per sapere come stesse andando ma soprattutto per sapere se avevano preso impegni per la serata. Mi disse che stava aspettando Diego perchè sarebbero andati a cena da Mauro, un loro caro amico.

Diego si affrettò, chiese di uscire  un po' prima del solito, lasciando il controllo delle commesse alla collega, per dirigersi, onde evitare il traffico del rientro, verso Milano. 

In postazione c'era già Danilo che lo aspettava e che nell'attesa, si preoccupò di comprare il dolce da portare agli Ospiti.

Una scelta classica, una torta Mimosa tutta panna e fragole, dolce molto apprezzato dallo stesso Danilo

Si fecero le 19.30 e Diego ancora non si vedeva. Danilo lo chiamò e gli disse di essere imbottigliato nel traffico all'ingresso della Metropoli.

Esortò Danilo a sentire Mauro per informarlo del ritardo,  ma  non curante dell'invito, temporeggiò in macchina ascoltando musica in attesa che arrivasse.

Una sgommata e all'orizzonte apparve la macchina di Diego che si affrettava a trovare parcheggio per non incrementare il ritardo già avanzato.

Una sistemata al look e scesero dalle rispettive macchinee arrivando cosi al cancello di Mauro.

Suonarono il campanello. 

Mauro: si, chi è?

Danilo: siamo noi?  

Mauro: Noi chi?

Diego: tua sorella!!!!! Diego e Danilo, dai apri che si sente un profumino e abbiamo fame.

Mauro: ah ok, salite .

Sull'uscio della porta apparve Mauro, in pigiama con babbucce color caffelatte... Diego e Danilo s'affrettarono a salire le scale e difronte al suo cospetto, si sentirono dire:

Venite pure ragazzi, ma la cena, era per domani.....io ho già cenato, Volete vi faccia un piatto di pasta????

........ semplicemente no comment!! 

bianconiglio

 
 
 

Essere Ippo

Post n°1 pubblicato il 23 Gennaio 2010 da dodolo75
 

In questo freddo sabato senza programmi all'orizzonte, per passare il week end, mi viene fatta la proposta insolita di aprire un BLOG?!?!?!?! Un che???

Ammetto che non mi son mai interfacciato con queste cose, e con curiosità mi presto a dare un'occhiata sul portale, per vedere un po' di che tipo è la proposta che  mi è stata fatta.

Ad essere sincero, a qualche BLOG ho anche risposto in passato , o meglio, lasciato qualche messaggio, ma un conto è  leggere  di sfuggita un blog  e un altro  conto è farlo e dirigerlo.

Ma si dai, proviamoci: o la va, o la spacca

Prima cosa cui pensare: il nome.  

Deve essere qualcosa che lasci il segno, che dia un'impronta, un nome di un certo peso...già il panico.

L'infanzia in questo viene in aiuto: penso sia carino utilizzare un termine, che da bambino mi accompagna.

In questo,  mia madre ha un ruolo importante, che  dopo aver rotto involontariamente l'unico vaso che non dovevo rompere, esclama furibonda: " SEI UN PACHIDERMA.... PEGGIO DI UN IPPOPOTAMO!!!!"

Facendo anche una celere  ma adeguata ricerca sul termine leggo che il nome "pachiderma" deriva dalla composizione di due parole  greche , col significato di "pelle spessa" assieme alle grandi dimensioni ed alla presenza di  zoccoli . Ora, lasciando stare la pelle secca e gli zoccoli, e scoprendo anche che nell'  Ordine Pachydermata e precisaemente nella  Famiglia  Suina (pure maiale sono, ehehhe)   è compreso per l'appunto, l'ippopotamo, direi, che IPPO, non poteva che essere il nome più azzeccato.

Viste le mie  dimensioni 188 cm di altezza per 105 kg di peso, in 46 numero di piede, direi che son pronto per questa Avventura .

.....CIAO A TUTTI VOI.......

 

 

 

 

Ippopotamo

 
 
 
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