Creato da Syrdon il 05/11/2014
l'andata e ritorno del cuore
 

 

...

Post n°127 pubblicato il 26 Maggio 2015 da Syrdon

Dove sei
tu?

Una nota
in levare
dal tasto
del piano

afferrarla
non si può

svanisce
come noi

poi tu
sei lì
sul bordo del letto
sfatto
e pensi
che la follia
non ha fine.

Sei un essere semplice
limpido
tutto il mondo
è invece
in
com
pren
si
bi
le

chiamare
amore
è
ribattezzare...

 
 
 

sogno di donna

Post n°126 pubblicato il 05 Maggio 2015 da Syrdon

la tua parola
la tua sola
è davvero lei
che ho udito?

o era solo
stormir di fronde
che mi svegliò
quasi che il sogno

di una donna si fosse
infranto sulle rocce
e poi riapparso dall'onde
parlasse ancora?

 

 

 
 
 

resurrection

Post n°125 pubblicato il 02 Marzo 2015 da Syrdon

Per resuscitare
occorre morire.

Attraversare la notte
aspettare l’alba
immerso nel fango della trincea
sotto il tiro dei cecchini.

L’alba verrà, dicono,
è inevitabile. Per quanto
ti ostini a non muoverti
sei ancora vivo.

Senti l’aria fredda sulla pelle,
i sensi acuiti dalla notte
avvertono lo sguardo del nemico.

Solo adesso sai quanto sarà difficile
solo in questo momento
hai imparato cosa serve.

Hai dovuto soffrire
il tuo sangue è scorso a fiotti
sei morto
ti sei seppellito
ora, non sai come,
intuisci che puoi risorgere.

Apri gli occhi. Tutto è ancora lì
solo più marcio, infecondo.

Tocca a te dissodare le anime


 
 
 

shortcuts

Post n°124 pubblicato il 11 Febbraio 2015 da Syrdon

I

La morte non arriva mai quando dovrebbe
decide lei il tempo e il modo. La malattia
te la fa soffrire per intero, senza scorciatoie
e se proprio all’improvviso deve arrivare
è solo quando hai un barlume di speranza
quando sei alla fine del male autoinflitto
e lei, subdola, ti fa tendere alla luce
solo per rompere lo scalino più delicato
o far frenare in ritardo all’incrocio, non
concedere quell’ultima precedenza.

È il tarlo del volere qualcosa
che non dipende dal nostro volere,
desiderare di tagliare la corda del dolore
abbreviare il peso della sofferenza, mentre
se fosse per lei, solo quando stai per guarire
bisognerebbe toglierti l’appoggio.

Forse soffre d’invidia, la morte, odia
le vite di successo, preferisce
interessarsi a chi merita di esistere
piuttosto che incarognirsi contro le zone grigie

Per questo colpisce gli eroi da giovani
e lascia invecchiare solo chi soffre
a vedere la sua immagine corrompersi

Gli eroi ipotecano il tempo e mangiano
il loro futuro con le imprese, chi invecchia
e smette di sfidare la sorte, è come
se quel filo smettesse di tirarlo
e si dedicasse ad altro, senza stimolare
l’appetito della morte per un’anima fresca
con cui intrattenersi a parlare del tempo
di donne  e di cose che non si son potute fare…

 

II

Perché aspetti a prendermi?
non mi hai ancora chiamato
e quando t’invoco non ti presenti…
Finisce che torno ad amare la vita
e mi vedo costretto a volere
di nuovo quelle cose a cui
credevo di aver rinunciato.

Sei ostinata, vero? Solo se vuoi
ghermisci l’anima che ti è offerta
ma quando lo fai, non la lasci più…
e ancora non capisco come scegli
perché lasci alcuni fino all’ultimo
li abbandoni vecchi alla vita come
su un’isola deserta di  amici

E altri prendi subito, o a mezza strada
quando sembra più ingiusto e il ricordo
imprime una immagine immutabile…
sarà che sei fidanzata di tutti
moglie di nessuno, sarà che nessuno
dice di volerti, ma sotto sotto t’invoca
tenendo il segreto racchiuso nel cuore

Il dialogo con te non finisce mai
se non quando si sente la tua risposta
quell’unica volta in cui parli
nella sola lingua che tutti capiscono…

III

È nell’inizio, anche la fine.
In un modo sottile al primo
giorno si collega l’ultimo.

Se invecchiamo, tutti quelli
che circondavano la madre
saranno morti, alla nostra.

Se moriamo giovani, non ha
il tempo di consumarsi, la vita
né gli occhi d’apprendere

Cosa sia l’amore, l’odio, il dolore.
è nella fine, un grano dell’inizio
quello che in mezzo avviene

Nell’ultimo giorno riluce. Tutto
alla fine si sistema, conta solo
non lasciare debiti in sospeso

A chi viene dopo di noi. La fine
si scioglie nell’inizio, nasce con
noi il nostro destino, e muore

Col nostro respiro la nostra vita.
Fine e inizio. L’edera e la siepe.
La lumaca e la tartaruga. Tutto

Si combina nell’incastro del prima
tutto prepara quel che sarà la fine
dal primo giorno l’ultimo si scrive

E che non sia un’illusione lo sai
solo quando ormai è troppo tardi.

 

 
 
 

Ci siamo mai amati?

Post n°123 pubblicato il 05 Febbraio 2015 da Syrdon

Ti ho mai amata?
Tu mi amavi? Quanto consunta
è questa parola, amore...
Arriva da posti lontani
sprofonda nell'anima
è un sentimento da gente
che cerca forti emozioni
versioni moderne di Bovary
uomini e donne indistintamente...

Eppure, ci siamo amati
ne sono certo, altrimenti
non saremmo qui a parlare.

Siamo rimasti intrappolati
in un frammento di tempo,
non riusciamo a uscirne
giriamo in tondo e torniamo
a guardarci negli occhi
colmi d'interrogativi
sempre gli stessi...

In qualche modo
senza dirlo l'uno all'altra
noi ci piaciamo, ma non
come quelli che si amano, tra noi
non siamo capaci di cose a vanvera,
bensì come quelli che si riconoscono
e in questo c'è una finezza maggiore
un bisogno che va' oltre quello,
spesso volgare, di un semplice amore,

c'è l'intesa di due che camminano
mano nella mano e non si sono mai baciati
sanno a che ora trovarsi e in che posto
hanno una lista di appuntamenti fitta
come le foglie di una siepe di rovi
eppure si danno sempre un cenno
e quando la folla si dirada
quando le luci della periferia si accendono
si fermano a parlare fino a tardi
si confessano i peccati più indicibili
senza bisogno di darsi motivazioni
senza dare giustificazioni, chè le anime
non si giustificano: cadono nella gioia
si liquefanno al sole dell'amore
e se sono simili sanno lo stesso codice
che è quello delle piante che sussurrano
e delle nuvole bianche nel cielo...

 

 
 
 

la parola amore

Post n°122 pubblicato il 05 Febbraio 2015 da Syrdon

Non l'abbiamo sdoganata.

continuiamo a dircela per caso
senza sapere cosa sia

proviamo a coglierne l'essenza
come la formula della gravità

pensiamo che sia il frutto caduto
il ramo spezzato, la ferita al ginocchio

invece è la caduta, la rottura
l'attimo in cui si strappa la pelle

l'amore non è un oggetto
è un'azione, le mani
non hanno che da compierla
e non devono incolpare nessuno

se non ne sono capaci...

 
 
 

Tremors

Post n°121 pubblicato il 05 Febbraio 2015 da Syrdon

II
A dire subito il nome delle cose
si perde l'effetto sorpresa. Non posso
dire subito "pioggia", o penseresti
che un fiume d'acqua si riversa sul mondo
e che cammino con un cappello di traverso
fradicio di liquidi e di idee.

Non posso nemmeno dire "poesia"
in qualcosa che spaccio per "poesia",
vorrebbe dire che non ho idee
e uso un trucco magico ormai consumato
che non crea attesa nell'astante.

Nemmeno posso usare la parola "amore"
se voglio parlare d'amore
nemmeno posso dire che amo
se amo davvero o per finta,
occorre trovare un'immagine
sacrificare il colpo sicuro per l'attesa
in modo che chi legge resti fino alla fine
e ne abbia il beneficio di scoprire
qualcosa che non sapeva ancora.

Occorre tendere una rete di significati
costruire una cattedrale di accenti
attrarre il lettore nella trappola del senso
snodare il percorso della lettura.

E' necessario infine attendere
l'arrivo del lettore sulla soglia
stringere la mano prima dell'uscita
prendersi un'occhiata d'odio
o un sorriso compiacente
per lasciarlo andare nel mondo
consapevole che qualcuno ha condiviso
la sua avventura con lui
e guardando in avanti gli ha dato
la chiave di una porta del futuro
che lui non guarderà di sicuro
e senza tenere da conto le parole
sbaglierà come chi lo ha preceduto
e di questo errore farà la sua parte
di vita umana.

 
 
 

" "

Post n°120 pubblicato il 05 Febbraio 2015 da Syrdon

I
Siamo redivivi, non è vero?
Gira e gira nel nostro labirinto
sempre faccia a faccia ci troviamo.
Il tuo e il mio tormento...

Ma perchè le nostre anime
non riescono a starsene in pace?

Che scintilla gli hanno messo dentro
da bambini, che scocca in un giorno
accende il nostro fuoco
e ci fa stare all'aria come uno in apnea
che sente finire l'ossigeno nei polmoni
e collassare la materia del cervello?

Quanto abbiamo dolorato, quanto
abbiamo ferito le persone intorno?

Io e te, bene  o male, sappiamo
maneggiare questa cosa dell'anima,
ma gli inesperti soffocano, sentono
che non riescono a farcela
nella nostra stessa atmosfera.

Forse è per questo che siamo
sempre io e te, alla fine,
forse è per questo che possiamo
solo l'uno all'altra parlare
di quello di cui
non parleremmo a nessuno,

perchè solo io e te
non siamo stranieri
e ogni  strada finisce
alla nostra porta
per quanto pensiamo
di andare lontano
è sempre in cerchio che
cammina la vita.

 
 
 

immagine

Post n°119 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da Syrdon

Un'idea che mi è venuta stamattina:
la tua caviglia fiammeggiante
come quella di una ninfa
cammina orgogliosa da casa
fino al tuo lavoro. Tieni
alta la testa mentre cammini
che almeno i pensieri
non ti facciano cadere.

è strano pensare al tuo passo,
mi ricorda la tua scrittura:
ha una sua chiarezza interiore
esegue il tuo piano vitale

eppure è solo la tua esteriorità
non dà l'idea del tuo labirinto...

la chiarezza serve solo
a dire quel che c'è in superficie

è la spuma dell'onda, non
il suo movimento interiore

e io come una farfalla
che si rifugia nell'ombra di un fiore
vorrei catturare  quel che ti muove
non quel che di te dai al mondo...

 
 
 

toni e semitoni

Post n°118 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da Syrdon

Reclamare altro da me.
Parli con un tono alto
oggi ti sei svegliato bene
hai scostato la tenda e hai visto
il profilo di una grondaia
la grata di una finestra medievale
poi il cortiletto bianco
e una montagnola di macerie.

il significato spezzettato
come briciole di pane
per la tua mente razionale.

eppure, non c'è nulla da mettere insieme
nessun filo logico collega
quello che vedi a quello che provi.

e' solo un caso se sei qui
se sei nato, se stai vivendo
se ti illudi di dare un senso
alla vita che è un tiro di dadi.

è solo un caso, quindi
un'opportunità, un'alea
che è stata ingiustamente
assegnata alla tua anima...

Una volta tenuto in mano il messaggio
è un peccato stracciarlo
se proprio sei qui allora
tantovale vivere.

 

 
 
 

No

Post n°117 pubblicato il 21 Gennaio 2015 da Syrdon

"Non m'interessa
essere parte dei suoi giochini.
cosa crede? Non attacca con me.
Ho visto ben di peggio
mi sono data a ben altro
mai però a nessuno per nulla.
Ha un bel fare e rifare
mettere insieme parole,
non si stufa mai di essere d'aria
non vorrebbe provare a farsi materia?
Quando è stata l'ultima volta
che una ferita non è stata immaginaria?
La sua vita di carne virtuale
i suoi amori da puttini angelicati!
Che insopportabile puzzo di stantìo
crepe nei palazzi
pietre si frantumano per terra!
Non può nemmeno immaginare lo sforzo
di tenere insieme il vecchiume.
Eppure, glielo dico, nemmeno da giovane
lei sarebbe stato il mio tipo
troppa gente mi voleva e io sapevo
fare il mio per non perdere l'onore,
uno come lei non sarebbe riuscito
nemmeno a fare la terza fila
si figuri se per un suo sopracciglio
avrei mosso il polso sinistro
e come una dea indicato proprio lei
che venisse alla mia sinistra
a fare ombra al mio viso ormai stremato.
Ma non si stanca mai di scrivere?
E la sua anima, non riesce proprio
a mollare la presa su di lei?
Essere immateriale che non è altro,
ora mi siedo sulla mia sedia e aspetto
appoggiando il gomito sinistro al ginocchio
e il mento alla mano protesa verso l'alto.
La mia versione greca le piacerebbe
così come quella teutonica.
Peccato non potersi parlare
ma quella gabbia che è la conoscenza
con lei preferirei evitarla
almeno non fingiamo di piacerci
ma continuiamo a guerreggiare leggermente
riempiendo la mente di graffi in superficie
che non fanno male e forse sono
l'ultima traccia di quello che siamo..."

 
 
 

Sera

Post n°116 pubblicato il 21 Gennaio 2015 da Syrdon

Io penso a quando sei
la sera rinchiusa nella tua stanza
quando l'agognata solitudine
si materializza come un'amica sicura.

I piedi scalzi appoggiano a terra
su un tappeto mentre siedi
sul bordo del letto e ripensi
a quel che è passato nel giorno.

strano darti del tu nei miei versi
ma le anime si danno del tu
sono subito affini anche diverse
si guardano negli occhi e sanno

cosa sia il silenzio del buio
una cosa quasi materiale
un sipario che cala sul corpo
e ricopre le cicatrici sulla pelle.

Anche se lo neghi
sei una da amore al buio
da corpo che indovina la forma
altrui nell'ogiva del bacio.

Ti impossessi del corpo di un altro
e te ne liberi senza compromessi
puoi stare senza l'amore e ti nutri
di occhiate a cui non apri il tuo cuore.

Se mi leggi, immagino cosa provi.
l'anima sgattaiola via inopportuna
cercando una svolta nel labirinto
in cui dire di essere altrove

lanciando un grido fugace
che muore al lobo di un orecchio.
La verità è che siamo già passati
siamo già finiti in un altro mare

e per quanto si getti la rete dal bordo
della barca non se ne prende più nulla
di noi che sia commestibile al cuore.

 
 
 

lutto di un amore

Post n°115 pubblicato il 21 Gennaio 2015 da Syrdon

Ho indossato il lutto di un amore.
Lo porto in maniera elegante
non smetto di cantare, come il cigno
dicono faccia quasi alla fine.

adesso ho un cuore tranquillo
mi diresti uno che in primavera
con una giacca e una camicia
senza cravatta, colletto aperto

cammina e fuma una sigaretta
mentre un colpo di vento improvviso
scompiglia i capelli e socchiude
gli occhi al sole che scende.

Non c'è nessuna verità nella fine
la fine è solo la fine, un buio
da cui non discende nient'altro

e tu che ti agiti e lamenti
non pensare che serva suppurare
la ferita con alcol e bruciarla

nemmeno la ferita
si trova dove dovrebbe essere
e ora tutto si può spegnere.

 
 
 

Casa

Post n°114 pubblicato il 21 Gennaio 2015 da Syrdon

I

Il luogo del cuore
è distante da qui.

Alla soglia di casa
inaridisce l'anima.

Chiunque ti ami
protegge se stesso

evita di mettere in gioco
la propria libertà

Vuole solo aspettare
che tutto s'inabissi

per trovare un colpevole.

II

Tu sei l'agnello
mandato dal padre
che tanto amò il mondo
da rischiare suo figlio.

Già Abramo capì
che a quel dio i figli
proprio non piacevano.
Un po' come Crono...

Pare che gli dei
cerchino solo
di preservare il posto

poco inclini al ricambio
sacrificano i figli
per proteggere l'uomo
dicono con aria affranta

del quale ricatto, l'uomo
alla fine si giova
mandando soldati giovani
in prima linea a morire per i vecchi

che a pensarci bene le guerre
i vecchi dovrebbero farle

gli eserciti perirebbero
dopo una marcia forzata
e col cibo si dovrebbe portare
in prima linea la razione d'insulina.

invece per troppo amore
i vecchi selezionano il meglio
forse per evitare concorrenza
e mandarli a morire per primi.

così il giovane per amore
sull'esempio del dio che provvede
è messo in cima alla lista
di quelli da mandare a morire.

Da cui la dialettica si dimostra
un'arma per chi vuole guidare
gli altri a rischiare la vita
che loro non darebbero a nessuno.

 
 
 

periferia

Post n°113 pubblicato il 20 Gennaio 2015 da Syrdon

vedere tutto il sud del mondo

in movimento verso altri posti

pensando che l'Europa non sia

che la periferia di Eurodisney

 
 
 

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