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« La pompa di calore | Pellicole a controllo solare » |
Giovedì 21 giugno sera è andata in onda la trasmissione di “Anno Zero” su Rai2, intitolata “Dimenticare il futuro”. Tra gli altri ospiti, era presente anche il figlio di un notissimo personaggio dello spettacolo e dell’arte italiani che è intervenuto, sostenendo che ora finalmente c’è la possibilità di installare i pannelli solari, perché sono GRATIS, perché a pagare ci pensa lo Stato.
La mia prima impressione è che questo intervento anziché stimolare la domanda da parte del mercato, l’avrebbe danneggiata, in quanto avrebbe creato confusione, inviando un messaggio sbagliato, perché non preciso, ai telespettatori.
E la conferma, purtroppo, è arrivata puntuale il giorno dopo, venerdì mattina, quando prima una nostra cliente e successivamente una cliente potenziale hanno candidamente affermato che ora è davvero conveniente installare i pannelli solari perché chi li vuole installare non deve sborsare neanche un euro.
E, ovviamente, ciò non corrisponde alla realtà.
Allora, proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Innanzitutto, quando si parla genericamente di pannelli solari, ci si riferisce a due tecnologie completamente differenti tra loro:
- i pannelli solari termici
- i pannelli fotovoltaici.
La prima differenza riguarda l’utilizzo.
I primi consentono di trasformare l’energia solare in energia termica (acqua calda sanitaria; riscaldamento); i secondi convertono istantaneamente e direttamente l’energia solare in energia elettrica.
Una seconda differenza concerne lo sviluppo e la diffusione dei relativi mercati in Italia.
I pannelli solari termici, a causa probabilmente dei costi relativamente contenuti, hanno un mercato già avviato in Italia: ciò comporta che l’attenzione da parte delle Autorità Pubbliche, in termini di erogazione di contributi, è sicuramente minore rispetto ai pannelli fotovoltaici.
L’incentivo principale è quello contenuto nella Legge 296/2006 (Finanziaria 2007) che prevede per spese sostenute entro il 31 dicembre 2007 e finalizzate all’installazione, appunto, di pannelli solari termici, la detrazione IRPEF del 55%.
I secondi presentano, indubbiamente costi ancora elevati e, conseguentemente, il loro mercato in Italia è ancora poco sviluppato, soprattutto se paragonato ad altri paesi europei, quali, soprattutto, Germania e Spagna.
Attualmente, esistono diverse forme di incentivazione per l’installazione di impianti fotovoltaici. Vi sono ben 3 bandi del Ministero dell’Ambiente, rivolti alle Amministrazioni Pubbliche (Comuni; Province), Istituti Scolastici, Università, che finanziano, entro una certa percentuale, l’acquisto dell’impianto fotovoltaico. Vi sono, inoltre, Bandi pubblicati dalla Provincia di Napoli e da quella di Salerno, che prevedono il finanziamento, entro una certa percentuale, delle spese relative all’acquisto di impianti fotovoltaici di dimensione inferiore ai 20 kW. (per intenderci, il contatore di una normale utenza familiare è di 3 kW).
Ma, sicuramente, l’incentivo principale esistente oggi per la diffusione del fotovoltaico in Italia è rappresentato dal Conto Energia, un meccanismo che ha consentito nel corso degli ultimi anni di far esplodere letteralmente il mercato del fotovoltaico prima in Germania e poi in Spagna.
In cosa consiste questo famoso “Conto Energia”?
Per prima cosa, precisiamo che il “Conto Energia”, anche se con modalità differenti rispetto a quelle attuali, esiste in Italia già da 2 anni ( D.M. 28 luglio 2005 e D.M. 6 febbraio 2006).
Allora, l’incentivo previsto dal “Conto Energia” (Decreto 19 febbraio 2007) consiste in due componenti:
- la prima è data dal risparmio ottenuto sulla bolletta di energia elettrica (l’energia occorrente sarà interamente prodotta dall’impianto fotovoltaico)
- la seconda è data dall’importo erogato dallo Stato per ben 20 anni, in conseguenza della quantità di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico.
E arriviamo così alla affermazione del figlio del noto personaggio dello spettacolo.
E’ vero che è lo Stato che mi paga l’impianto (anzi addirittura, io ci guadagno pure), se il periodo di tempo che io prendo in considerazione è di 20 anni dall’installazione dell’impianto fotovoltaico. Ma non è assolutamente vero che è lo Stato che mi riconosce immediatamente i soldi in una unica soluzione per l’acquisto dell’impianto.
Attenzione, perché sono io che acquisto con i miei soldi (o con quelli di un Istituto di Credito) l’impianto. Lo installo e all’atto della relativa messa in esercizio, comunico al GSE la mia intenzione di accedere all’incentivo del “Conto Energia”. Ottenuto l’incentivo, lo Stato mi verserà l’importo che mi spetta (e che dipende dalla quantità di energia realmente prodotta dal mio impianto) per 20 anni.
Ne consegue, che grazie al risparmio ottenuto sulla bolletta di energia elettrica e, soprattutto, grazie all’importo del “Conto Energia”, io mi ripagherò delle spese sostenute per l’impianto in un numero di anni che può oscillare dai 7 ai 12 (se mi sono rivolto ad una Banca, il periodo di ritorno dall’investimento sarà maggiore, ovviamente). Poniamo che il tempo di ritorno del mio investimento sia di 9 anni. Significa che i soldi che io ho speso inizialmente in un’unica soluzione, li rivedrò in piccole quote nell’arco di 9 anni. E che nei successivi 11 anni (fino al ventesimo dalla installazione dell’impianto) io guadagnerò.
E’ evidente, quindi, che si tratta di un meccanismo realmente conveniente che trasforma l’acquisto dell’impianto fotovoltaico in un vero e proprio investimento. Ma proprio questo è il punto. Lo Stato non si sostituisce al cittadino nell’acquisto dell’impianto, semplicemente, lo trasforma in un investimento ancora più conveniente di quello che sarebbe stato, con il solo risparmio sulle bollette.
di Mario
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