UuuuuUUuuUuuaaauuh (sbadiglio sincronizzato a uno stiracchiamento degli arti superiori, concluso con un”tac” della mandibola...).
Uno. C’è che non so cosa darei per un prato infinito, erba soffice, cielo sconfinato attraversato da nuvole bianche “pannose”, brezza sottile, aria fresca e alta quota.
Due. Però è anche bello abbassare gli occhi e vedere il mio gattaccio nero che rincorre una palla pelosa leopardata (da quando l’ho castrato ha preso delle strane abitudini...).
Tre. E mi sento pigra, invece, nel guardare la mia solita valigia pronta per domani. E come sempre, già so che una volta arrivata mi sentirò benissimo.
Quattro. Quello che una maestra mai dovrebbe dire a un bambino di 6 anni (oggi):
- Roberto, spero proprio di incontrarti in giro quando sarai grande... -
- Basta che cerchi un Hotel 5 stelle con sotto parcheggiata un Ferrari Testarossa. -
Ah beh.
Cinque. Non voglio mai più stare alla mensa della scuola il giorno della “zuppa di fagioli”... è stato terribile, ve lo giuro.
Sei. Tra una settimana parto per Dublino. Non mi pare possibile. Ho i brividi alla schiena se ci penso.
Sette. A volte succedono cose che non mi so spiegare. Allora chiudo il cervello e ascolto solo con il corpo. Ed è fantastico. E avvengono prodigi.
Otto. Anche la pizza che ho fatto stasera era prodigiosa ( zola e wuster)!
Nove. In asilo Luca (pito pito, 4 anni) mi ha abbracciata. E io:
- Ooooh, e come sei diventato forte! – e lui:
- E certo: mangio tanto, io! -
Dieci. Buon weekend a tutti.
Inviato da: Valmontdgl
il 28/05/2011 alle 00:52
Inviato da: lorycasper
il 31/10/2009 alle 10:29
Inviato da: Anonimo
il 01/11/2008 alle 16:04
Inviato da: Anonimo
il 28/04/2008 alle 12:19
Inviato da: Bejita
il 12/04/2008 alle 21:08