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Creato da: Lucien.Chardon il 26/03/2009
C'è un grande prato verde...

 

 
« Mi votu e mi rivotuTI TI TI TI TI TI »

Un topos ... non equivocate non si tratta di topas!

Post n°64 pubblicato il 30 Luglio 2009 da Lucien.Chardon

L'altro ieri  sono caduto.

Alla mia età scendere in mountain bike a tutta velocità per i ripidi sentieri dell'Etna non è una cosa seria.

E lo scrivo per infliggermi una punizione contrappassistica.

Oltretutto, rovinare sulla carrareccia in pietra lavica è stata un'esperienza mistica.

Solo che ora mi sento un po'  "arrimuddatu", intristito per la mia forma fisica e irritato  dagli epiteti e dalle canzonature  rivoltimi dai miei cari familiari: "Guarda se uno a quarant'anni deve ridursi così...".

Scrivo di altro va! 

Amo da impazzire la poesia siciliana e anche le canzoni della Balistreri cantate con voce roca, struggente e bellissima.

Dalle mie parti tutto è esagerato, a tratti esasperato, siamo preda di sentimenti violenti, che negli  anni hanno costituito la fonte di una letteratura dalle tinte vivide e fiammeggianti, intrisa di una passionalità quasi carnale, espressa attraverso un linguaggio di una ricchezza sontuosa  (Verga, Pirandello, Sciascia, Brancati, Vittorini, Bufalino, Tommasi, Patti, Camilleri, … ), che ha costituito il retroterra  dal quale hanno attinto gli sceneggiatori di  un cinema di critica spietata ad una società bigotta e codina, ma anche estremamente vitale (I film  di E. Petri, Lattuada, Bolognini, Tornatore sono emblematici).

Questi cineasti hanno  ottenuto un successo di pubblico, in alcuni casi troppo facile e inviso dai siciliani.

Questo  femento culturale  ha interessato e interessa tutto  il meridione; fondamentale  il teatro di E. De Filippo, il cinema di De Sica  e le interrogazioni parlamentari, nelle quali si sottolineava che  “I panni sporchi si lavano in casa!”.

Dalle mie parti la lingua siciliana costituisce, da poco tempo, materia di studio nell’Università e sono davvero gustosi i libri del Prof.  Santi Correnti e fondamentale il suo Dizionario della lingua siciliana.

Tra i poeti che hanno scritto in lingua dialettale, vi sono stati moltissimi arabi.

http://www.ilportaledelsud.org/scuolas.htm 

Nella poesia dialettale del meridione vi è senza dubbio un topos caratteristico:

la donna, a differenza di molte poesie di poeti di altre parti d’Italia,  non viene paragonata quasi mai alla luna, ma al  sole e non è una differenza di poco conto.

Dalle mie parti la donna è fonte di luce, non è riflesso di luce!

"O sole mio sta 'nfronte a te", per citare una canzone notissima. 

 

http://www.youtube.com/watch?v=PtbW7zYmYfM

 
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