Tutta la notte. Fino al mattino. Carezze infinite e sguardi che non merito e tante parole che sanno di mare. Aspro e dolce il suo accento;morbido il suo dire, chissà cos'è che vede. Non i miei giorni bui. Ma le mie guance e le mie labbra, Cristo ,che elemosinano.
Ma lui niente. Mi ha raccattata come un gatto inzuppato sotto una pioggia battente. Una ciotola di latte e una coperta.
Racconti che mi portano lontano, occhi che guardano un orizzonte invisibile, città addormentate,avvolte dalla foschia dell'aurora.
Ha mani gentili e gesti rotondi. Poche domande. Risposte adagiate su di me, senza volere fare male, senza giudizio, senza colori scuri. Chi sia non è dato sapere. Nè chi lo manda. Non il cielo , chè dovevo già essere a casa, a Catania. Invece no,vile,rimandare sempre, qualche altro giorno ,ancora. E poi spunta lui,chi è? ! Dimmi, dimmi tutto. Nel mondo reale tu non esisti questo c'è. Tornerò a Catania. Come niente fosse. Come sempre. Ma intanto. .. le sue mani.
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