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Creato da educatrice2 il 15/03/2007
relazioni, rapporti e ...vita
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PSICOLOGIAFORENSE
Messaggio N°568 Tags: pederastia, PEDOFILIA, perversioni sessuali, rapporti sex minori/adulti, sesso a 13 anni, sessualità in preadolescenti, STUPRO, violenza sessuale, vita sessuale dei ragazzini | 06-02-2008 - 18:34 |
COMMENTO
Un baldo e palestrato macellaio vicentino di trentaquattro anni (VEDI IL PRECEDENTE POST) si è incapricciato di una ragazzina tredicenne. L'ha fatta salire in macchina e ha avuto un rapporto sessuale con lei. Poi l'ha nuovamente incontrata e , "clandestinamente" ha tenuto in piedi con la ragazzina ( frequentante la seconda media) una "storia" di quattro mesi. SCOPERTO, DENUNCIATO E PROCESSATO si è appellato ... all'AMORE.
E, alla fine, ci ha creduto pure il tribunale di Vicenza. Così, invece dei dodici anni previsti dal codice per stupro o i cinque e mezzo richiesti dall'accusa il focoso playboy ha subito una pena ( si fa per dire ) di un anno e quattro mesi e la condanna a versare 20mila euro di risarcimento alla piccola vittima. Perchè, in fondo, «era amore». Un «vero, autentico, sentito e irresistibile sentimento d'amore». Che dire?
A noi sembra tutto folle.
Non conosciamo la tredicenne in questione e non commetteremmo mai l'errore di sottovalutare il potere di una lolita. Nè quello di una madre distratta. Specialmente oggi che, secondo una ricerca da poco pubblicata, il primo rapporto sessuale avviene proprio verso i tredici anni. Quando è solo dai quattordici in poi che si è considerati legalmente "maturi" da quel punto di vista. Per carità, sono tutti quesiti interessanti e tutt'altro che secondari. Che ci appassionano un po' meno solo perchè, oggi, dall'altra parte, c'è un "bamboccione" ( il macellaio) economicamente evoluto, socialmente evoluto che ritiene che tra lui e la bambina di ventun anni più giovanedi lui fosse «vero amore».
Per carità, nella vita tutto può succedere. Ne siamo drammaticamente consci. Ma scambiare il sembiante dell' amore per amore, è una cosa che smette di succedere quando si entra nell'età adulta. E’ una cosa che, appunto, succede agli adolescenti con loro passioni bollenti scambiate per ultime quando in realtà sono solo le prime, scambiate per uniche quando, in realtà, ne seguiranno a dozzine. Sono pulite e assolute.
Rese eterne dai poeti come quella di Giulietta e Romeo raccontata da Shakespeare. Che non a caso erano adolescenti, che non a caso erano coetanei. E' quello che succede quando si è piccini, appunto. Se accade dopo, tocca dargli un altro nome. Oppure, tocca darsi un'altra vita. Cercarsene una. Come dovrebbe fare, indipendentemente dalla sua pena "low cost", il signor Antonio Di Pascale di anni trentaquattro. Macellaio e vicentino. Capace di grandi conquiste e di ancor più grandi convincimenti. Perchè ha fatto capitolare una tredicenne e perchè in tribunale ha tirato fuori il cellulare, come in un libro di Moccia. Come in una scena girata da Muccino, come un sabato sul ponte Milvio tra lucchetti e motorini. Messaggi e messaggini, con parolette e paroline ricevute da lei. A dimostrazione del fatto che... Vedete? «Era amore».
Sì, signor Di Pascale. Magari quello è pure amore. Solo che non è a lei che deve arrivare addosso. E’ lei che fa pena e , mi scusi, repugnanza. E’ lei che per certi "amori" è scaduto, come un prodotto avariato.
Inviato da: psicologiaforense | Trackback: 0 - Commenti: 38 |
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Messaggio N°567 Tags: attenuante "amore", diritti dei minori, rapporti sex adulto-ragazzina, sesso con 13enne, violenza sessuale | 06-02-2008 - 17:31 |
Macellaio Trentenne
condannato con sconto:
«Era amore»
L'accusa: lei succube. La difesa: consenziente, gli inviava messaggini. Escluso lo stupro su minore
VICENZA - Condannato per aver fatto sesso con una tredicenne ma non per stupro e con uno sconto di pena perché fra lui, 34 anni, e quella ragazzina tanto più giovane era «amore». Questa in sintesi la motivazione con cui il Tribunale di Vicenza ha condannato a un anno e 4 mesi Antonio Di Pascale, un macellaio vicentino per il quale l'accusa aveva chiesto cinque anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale. I giudici - come riportano i quotidiani locali dopo il deposito delle motivazioni - hanno accolto la tesi difensiva dell'avvocato Teresa Ferrante, riconoscendo la «minore gravità».
![](http://a248.e.akamai.net/6/592/1130/0/oas-eu.247realmedia.com/0/default/empty.gif)
I GIUDICI - Per i giudici quindi la tredicenne era consapevole e consenziente. Del resto, lo stesso Di Pascale al processo ammise tutto e continuò ad affermare di essere follemente innamorato della giovanissima. I giudici hanno anche accertato che la relazione si era svolta in una atmosfera normale, se così si può dire, in cui il fidanzato colmava di attenzioni e gentilezze la sua ragazza. Una sentenza comunque che fa discutere, tanto che sono molte le posizioni contrarie alla decisione dei giudici tra cui quelle di psicologi e avvocati di associazioni per la tutela dei minori. Si attende ora l'appello per vedere se la sentenza sarà nuovamente ribaltata.
VEDI IL NOSTRO COMMENTO NEL POST SUCCESSIVO.....
Inviato da: psicologiaforense | Trackback: 3 - Commenti: 0 |
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Inviato da: shadotre
il 22/12/2010 alle 20:15
Inviato da: shadotre
il 17/12/2010 alle 10:51
Inviato da: educatrice2
il 12/12/2010 alle 06:24
Inviato da: unvolooltrelenubi
il 09/12/2010 alle 22:26
Inviato da: educatrice2
il 08/12/2010 alle 19:59