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Post n°30 pubblicato il 23 Febbraio 2013 da mfventura
C'è un'arte nel governare la polis, la chiamiamo politica. Un'arte di antica Bellezza, di Sapienza antica che parla del mio Bene e del tuo e di quello di tutti, il Bene comune. E dello stare insieme come avevi pensato Tu, in aiuto l'uno all'altro. Oggi si chiama prossimità e solidarietà ed è fatta di attenzione ai problemi per risolverli, unendo forze e capacità, nell'unità delle differenze. Arte, la politica, che coltiva abilità e talenti, che impegna risorse e inventa soluzioni, non in coalizione ma in comunione, di intenti e di risorse, a formare comunità, palestre ove il tuo coraggio allena e sostiene la mia debolezza, il tuo talento ravviva la mia banalità, i miei e i tuoi beni si incontrano in progetti di giustizia. Tu li hai destinati a tutti, i beni, ma hai assegnato a qualcuno, misteriosamente, il compito di distribuirli: responsabilità personale nel rispettare la dignità e il bisogno di ciascuno. E al centro, l'Uomo, l'uomo e la donna protesi a realizzare il Tuo progetto, due in uno nella reciprocità dell'amore, fondamento del presente e garanzia del futuro, nella fecondità e nella operosità, la famiglia e il lavoro, custodi e rinnovatori del Creato. Organizzati per varietà di capacità e competenze, non sarebbe più fruttuoso, alleandosi "per" anzichè dividendosi "contro"? Che senso ha voler primeggiare, pretendere una superiorità di parte nel progettare e costruire la città terrena quando cooperare potrebbe garantire migliori risultati, tra cui una convivenza pacifica? In fondo, nello sgretolarsi e dissolversi della grandezza di Roma, chi ha offerto un esempio alternativo di stabilità e sicurezza se non i monaci che fecero delle loro abbazie il perno della sia pur lenta rinascita, nell'autonomia della sussistenza e nella progettazione culturale? Già, ma nel loro motto "ora et labora" c'era quella novità: "ora, prega!". Tentati e ammaliati e soggiogati dal fascino di Mammona gli uomini di oggi hanno "globalizzato" pensieri e azioni, sogni e progetti dimenticando "ora!": non rivolgono più a Te gli occhi e non guardano più con i Tuoi occhi. Ma, dicono, sono liberi ! Siamo a poche ore da questa nuova prova: riparare le brecce di questa nostra città! Ti saluto, mio blog, che mi hai aiutato a pensare in tutti questi mesi...ho fatto chiarezza nella mente ma il cuore...Sono forse inutili vagheggiamenti ideali: ma chr cos'è reale? E ti saluto ancora con le parole di s. Agostino: " Tu ci hai fatti per Te e il nostro cuore non ha pace finchè non riposa in Te!" |
Inviato da: chongchong
il 05/09/2012 alle 05:06
Inviato da: ho_tapeinos
il 03/08/2012 alle 14:37