Nessuno RossoBlù

Maurizio Moretti

Ero più giovane, spensierato e meno acido. Erano davvero bei tempi quelli di Maurizio Moretti sulla panchina dell'allora Vini Monte Schiavo, negli anni '90, quando mi sono avvicinato alla pallavolo colorata di rossoblù. Era una pallavolo sicuramente con meno soldi, le grandi campionesse le potevo guardare solo in televisione il sabato pomeriggio su Rai 3 che trasmetteva un anticipo del campionato, neppure potevo immaginare che nel giro di qualche anno me le sarei trovate al PalaTriccoli e per di più, con la maglia della squadra della mia città. La passione e l'ambiente familiare però, rendevano tutto molto più piacevole. Erano davvero bei tempi. In quegli anni le campionesse si chiamavano Silvia Toso, Alessandra Romanin, Evelyn Marinelli e Elisabetta Gilioli, giusto per citare quelle più popolari ma il diesse Marco Oggioni (figura un po' dimenticata ma fondamentale per la crescita della società di via Ancona) ogni anno riusciva a portare a Jesi anche delle giocatrici straniere, dalla cubana Martinez alla brasiliana Conselheiro o l'olandese Erna Brinkman, e che dire della greca Iordanidou? Tutte erano allenate da un giovane tecnico anconetano, Maurizio Moretti, arrivato alla Mark Leasing a metà degli anni '90, con la squadra che navigava in un anonimo centro classifica e capace di portarla nella stagione 95/96 in quella serie A2 assaggiata solo negli anni '80. Se mi sono innamorato del volley e delle "prilline" - soprannome coniato dal presidentissimo Gennaro Pieralisi per le sue ragazze, che dovevano essere sempre frizzanti e allegre come il "Prillo", lo spumante della sua cantina Monte Schiavo - un po' è "colpa" di Maurizio. (foto Pieralisi Volley Jesi). 

La promozione in A2 però, è stato solo l'inizio di una scalata che sarebbe poi culminata con lo storico pomeriggio di Cecina, quando la Vini Monte Schiavo di Volpicella avrebbe centrato l'altrettanto storica promozione in serie A1 fino a quel momento guardata solo in tv. Prima di Cecina però, c'erano state tante delusioni, tante sconfitte arrivate proprio ad un passo dal sogno, che mi fecero pensare davvero che ci fosse una sorta di maledizione contro Jesi, che il Dio del Volley non volesse la nostra promozione in A1. Le sconfitte a Firenze nel '99 con la Romanelli ed a Sassuolo nel 2000 con Spezzano, entrambe allo spareggio della finale play-off sono state tappe di un processo di cresciuta sia della società sia della mia vita di giovane tifoso rossoblù. E tutte vissute con Maurizio Moretti in panchina, che forse avrebbe meritato un'altra occasione perché lui quella promozione in A1 l'aveva inseguita per tanto tempo, cercando ogni volta di migliorare e migliorarsi insieme al suo staff. Quello era un altro punto di forza di quella Vini Monte Schiavo, uno staff tecnico molto preparato ma soprattutto, affiatato ed appassionato. Il vice allenatore Gabriele Vasconi, gli assistenti Andrea Brecciaroli e Claudio Cuicchi sono nomi che ai più giovani non diranno niente ma hanno fatto davvero la storia del club. Poi nell'estate del 2000, quella del Grande Giubileo, arrivò la grande rivoluzione: via Oggioni, tentato dalle sirene di Reggio Calabria in A1, via Moretti finito a Tortoreto in A2. E proprio in quella stagione 2000/01 ci fu il primo incrocio tra la Vini Monte Schiavo ed il suo ex allenatore. Finì con una doppia vittoria jesina, 0-3 a Tortoreto il 17 dicembre 2000 e 3-1 al PalaTriccoli l'8 aprile 2001. Sabato sarà bello rivedere Maurizio, anche se nella panchina avversaria, anche se con la grande rivale della Pieralisi. Quello che lui ha fatto per il club non lo può cancellare neppure un "derby della Vallesina". FORZA JESI!!! NRB.