Nessuno RossoBlù

Due squadre molto diverse

A volte ritornano...ed è sempre un bel vedere. Le ultime due gare interne della Pieralisi Pan oltre a portare due vittorie, mi hanno dato la possibilità di rivedere vecchie giocatrici rossoblù di un passato recente, tornate a Jesi da spettatrici. Nel derby con la Volley Angels ho incontrato Beatrice Pettinari, centrale jesina che aveva vissuto gli anni duri della serie C e i primi del ritorno in B2, prima di spostarsi a Corridonia prima ed ora nel profondo sud, a Melendugno, in provincia di Lecce. "Spero di tornare a casa!" mi ha confidato Beatrice, che decise un "derby delle Marche" alla "Carbonari" nel lontano 2016. Sabato scorso invece, mescolate tra i tifosi e nascoste dietro lo loro mascherine ffp2 c'erano Maria Chiara Paparelli e Jessica Perelli, compagne di squadra nella Pieralisi 2017/18, quella per intenderci dove giocavano Valeriana, Valentina Da Col, Lorena Diaz, Federica Quintabà ed anche Margherita Marcelloni (che però, giocò pochissimo per gli impegni legati allo studio), Benedetta Cecconi e Martina Pirro, grande amica della attuale regista di Corridonia. Da scemo quale sono, ho trovato un legame tra la loro presenza al palazzetto e Pieralisi-Chieti.

Ad unire due fatti all'apparenza distanti c'è coach Luciano: l'unica assenza del tecnico di Sassoferrato sulla panchina rossoblù nei suoi dodici anni di militanza in rossoblù risale proprio alla stagione 2017/18. Me lo ha confermato pure Jessica! Io sulla cosa ci ho un po' giocato con Tommy nel dopo gara, quando gli ho detto che lui aveva battuto Betta nella sfida tra i "capo allenatore per un giorno". La partita in questione è Rinascita Firenze-Pieralisi del 14 ottobre 2017, campionato di B2. Quella sera a tenere lontano l'ex tecnico di Loreto erano impegni personali molto delicati. Al PalaCoverciano a guidare le ragazze fu Betta Bonci e la squadra era composta da Valeriana, Pirro, Paparelli e compagnia bella; successe di tutto e si finì molto tardi (si giocava alle ore 21), perché le prilline dopo essere andate in vantaggio di due set, si fecero rimontare dalle padroni di casa e persero il quinto set 24-22, praticamente un set aggiuntivo. 

Quella Pieralisi era davvero una bella squadra con alcune giocatrici di categoria superiore, come l'opposto Valeria Tallevi (a mio parere la più forte ad aver indossato il rossoblù negli ultimi dieci anni...), altre di grande intelligenza tattica come la centrale Lombardi, alcune di carattere come Da Col ma mancava qualcosa per renderla ancora più completa ed invincibile, delle caratteristiche che paradossalmente, ha la Pieralisi attuale e che sono emerse proprio nella partita più delicata e difficile della stagione, cioè lo scontro-salvezza con Chieti. Ho sempre sostenuto che la Pieralisi 2017/18 fosse un bel complesso di solisti ma mancasse il gruppo, mancasse la voglia di sacrificarsi per la compagna e soprattutto, mancasse la voglia di difendere, il fondamentale che misura la voglia di vincere di una compagine, come diceva una certa Jenny Lang Ping. 

Contro Chieti la copertina se la sono presa Malatesta, Canuti e Pirro, le giocatrici più appariscenti e che esaltano il tifoso medio, più propenso a guardare l'attacco e la fine dell'azione. Dietro però, c'è stato il grande e prezioso lavoro di tutto il gruppo, in particolare di Cecconi e Paolucci, due che neppure dovevano giocare perché si erano allenate pochissimo in settimana; la fabrianese addirittura per niente perché fino alla sera prima aveva la febbre! Le loro difese mi hanno esaltato ed hanno fatto capire alle ospiti che il PalaTriccoli non sarebbe stato terra di conquista. Mi sono riguardato l'azione che ha portato la Pieralisi a chiudere il secondo set: Malatesta che si tuffa per difendere un pallone sporcato dal muro (eravamo 24-19) dopo aver battuto di potenza e succesivamente ne recupera un altro. Da questi particolari si vede la forza e la solidità di una squadra, e questa Pieralisi magari senza grandi nomi, proprio nel momento più delicato e senza la sua guida tecnica, ha dimostrato di esserlo. FORZA JESI! Nessuno.