Nessuno RossoBlù

Benedetta pausa

Per fortuna che ora c'è la sosta per la farsa della Coppa Italia, perché con Pieralisi Pan-Campagnola Emilia ho davvero perso dieci anni della mia vita. Quella di sabato al di là di ciò che ha detto coach Luciano a fine gara, non è stata di certo una partita spettacolare, una di quelle che sarà ricordata per la bellissima pallavolo espressa dalle due squadre. Tutt'altro. Mi basterebbe citare un numero, 18, che non è il numero di persone che seguono questo inutile spazio (sarebbero comunque, troppi) ma il totale delle battute sbagliate da Paolucci & co nei quattro set disputati contro le reggiane. Troppi, soprattutto contro un avversario come la Tirabassi & Vezzali che ha dimostrato di essere una formazione magari discontinua ma che ci ha sempre creduto, anche quando altri avrebbero mollato, e soprattutto ha messo sul parquet del PalaTriccoli tutta la sua voglia di difendere, con il libero Solieri capace di prendere anche gli sputi. Forse la scintillante prestazione delle prilline in casa del Volley Modena, dove tutto aveva funzionato alla perfezione, mi aveva un po' illuso che finalmente tutte le amnesie, tutte le distrazioni dei primi tre mesi di campionato fossero un ricordo. Mi sbagliavo!

Però, nel corso di un campionato lungo e difficile come questa B1 2022/23, partite come quella di sabato - dove non tutto gira alla perfezione - possono capitare e potranno capitare ancora. E allora che si fa? E' lì che si vedono le grande squadre, quelle che sanno vincere anche in maniera poco spettacolare, quelle che più della tecnica, sanno mettere in campo la famosissima "tigna" che il presidentissimo Gennaro Pieralisi amava citare sempre. Ecco, la Pieralisi di sabato pomeriggio è stata questo, una squadra magari non indimenticabile come lo era stata alla "Comunale Villanova", ma fortemente determinata a conquistare i tre punti. E per farlo è andata oltre i suoi attuali limiti, ha superato anche le difficoltà dovute alle non perfette condizioni fisiche di alcune delle protagoniste (Peretti, uscita in lacrime nel terzo set per il dolore alla spalla, e Angeloni che ha chiuso il match con la coscia fasciata) e ad una serataccia della ricezione, che più di una volta ha tentato di rimettere in partita una Osgb per larghi tratti fuori dai giochi.

Credo che il simbolo di questa voglia di non arrendersi alle difficoltà sia proprio Ilenia Peretti. Lei è dal match con Imola prima di Natale che sta stingendo i denti per una spalla che la tormenta e ne limita anche i movimenti più semplici, come fare la foto di gruppo dopo una vittoria. Vederla uscire nel terzo set e piangere in panchina per il dolore, mentre la bravissima Agnese Pepa gestiva la situazione con la calma di una veterana, è stato un vero pugno nello stomaco. Ma quando c'è stato bisogno, quando il terzo set che sembrava vinto è stato riaperto dalle distrazioni jesine, Ilenia non si è tirata indietro, si è rimessa le ginocchiere, ha stretto di nuovo i denti e come un capitano che non abbandona la nave in tempesta, ha guidato la Pieralisi alla vittoria della frazione, chiusa da una grande giocata per Pirro, e successivamente a quella della partita perché i suoi cinque muri nel quarto set (più una correzione a rete) hanno indirizzato la gara verso Jesi. La ex Helvia Recina credo sia la giocatrice più felice di questa pausa molto lunga, addirittura tre settimane, per cercare di risolvere il problema che la affligge. L'avevo detto, per fortuna che ora c'è la sosta. FORZA JESI!!! NRB.