Nessuno RossoBlù

"E' stata un'esperienza formativa che le ragazze ricorderanno. A Modena abbiamo capito che potevamo arrivare lontano"

Una settimana fa a quest'ora la Pieralisi under 16 stava facendo ritorno a Jesi dopo tre intensi e bellissimi giorni alle finali nazionali di categoria. A Roma le giovani rossoblù si sono confrontare con club blasonati e atlete destinate ad una luminosa carriera in serie A. A guidarle in questa avventura c'erano i due tecnici, il più esperto Roberto Penna ed il giovane Giacomo Pachiega. Nato ad Ostra 25 anni fa, Giacomo da cinque anni è tra gli allenatori della Pieralisi, oltre al ruolo di vice nell'under 16 segue un gruppo di mini-volley e collabora con l'under 13. Con lui ho fatto una chiacchierata su questa esperienza alle finali e sulle stagione dell'under 16. (foto Pieralisi Volley).

Le finali nazionali. "E' stata un'esperienza formativa per la squadra; è andata esattamente come avevamo previsto prima della partenza: questi tre giorni hanno lasciato alle ragazze qualcosa anche per un lavoro futuro e per la loro vita. Questo è un gruppo costruito sulla base della squadra che milita nel campionato di Prima Divisione, avvalorata dall'arrivo delle tre giocatrici della serie B1 (Glenda Girini, Agnese Pepa e Alice Usberti). Tutto è andato bene, non ci sono stati problemi né con le ragazze né con l'organizzazione; abbiamo portato la nostra professionalità anche in questo contesto. Certo, si può sempre migliorare, lavorando sui dettagli che fanno la differenza, ma se pensiamo al percorso, queste sono giocatrici venivano tutte dalla Prima e dalla Seconda Divisione. Solo Usberti aveva un po' di esperienza perché era stata chiamata per qualche raduno della Nazionale di categoria. In queste finali invece, ci siamo confrontati con realtà nazionali che hanno un certo valore".

Il girone eliminatorio. "Il livello del nostro girone era tostissimo, anche l'Aurora Siracusa ci ha messo in difficoltà perché era una formazione con grande cuore ed un allenatore esperto, era la nostra prima partita e noi ci siamo arrivati un po' tesi e non ci siamo espressi al meglio. L'Imoco San Donà è una squadra costruita per vincere che ha fatto un grande percorso e che ha atlete che nel prossimo futuro vedremo sicuramente sui palcoscenici nazionali. È una società dalla storia importante e le loro atlete quando arrivano in palestra, hanno l'atteggiamento di chi quel palcoscenico nazionale lo vive tutti i giorni".

La rivelazione Piacenza. "Piacenza è stata la sorpresa del torneo, è la squadra che personalmente mi ha emozionato di più; in mezzo al campo si vedeva che c'era grande cuore, è arrivata alla fase finale superando i gironi di qualificazione combattendo in tutte le gare, giocando vari tie break. Contro di loro noi abbiamo disputato una partita al nostro livello a parte l'ultimo set, aspettando che loro ci concedessero qualcosa in più. Parlando con il loro preparatore ho scoperto che svolgevano quattro allenamenti a settimana più due partite, una nel giovanile ed una in un campionato di serie C, con le tre giocatrici più forti che partecipavano anche al campionato di B2".

Due filosofie a confronto. "San Donà e Piacenza sono società che selezionano le atlete non solo sul territorio ma in tutta Italia. Piacenza, ad esempio, aveva la schiacciatrice della Sicilia e la palleggiatrice di Verona e l'opposta della B2, che sono poi quelle che hanno fatto la differenza. Confrontarsi con queste realtà per noi è importantissimo e ci fa capire che con una semplice selezione del nostro territorio puoi competere con società molto più grandi".

Il momento di svolta della stagione. "Il torneo che abbiamo disputato a Modena tra Natale e Capodanno ci ha lasciato certamente un'esperienza molto positiva. Ci ha fatto capire che questa squadra poteva competere con grandi realtà della pallavolo italiana. Quello è stato un momento importante anche perché le ragazze non si conoscevano. Quando organizzi eventi del genere non sai mai quali legami si possono creare all'interno del gruppo ed invece, siamo usciti da quella tre giorni con un gruppo unito, consapevole delle proprie capacità e che è tornato in palestra con grande voglia di lavorare, una voglia di lavorare che poi, ci ha permesso di intraprendere il percorso che abbiamo realizzato".

I play-out della B1. "Noi contavamo di avere le ragazze della serie B prima. Il percorso della Pieralisi Pan ci ha un po' complicato il nostro cammino. Con il tecnico Roberto Penna abbiamo lavorato in maniera spettacolare quest'anno. Lui mi ha dato grande considerazione ed è una cosa da valorizzare: dare responsabilità ad un allenatore giovane come me è stato per me un segno di grande fiducia ed un valore aggiunto per la mia crescita personale. Con lui ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che avevano quelle due settimane per lavorare al meglio per andare ad affrontare partite importanti. Non era scontato andare a vincere con Fano la finale regionale, dopo che l'anno scorso ci avevano battuto 3 a 0. Anche confrontarsi in finale provinciale con Collemarino, società con cui c'è una bella sfida: meglio non si poteva fare".

La prossima stagione. "Per il prossimo anno non si sa, ci sono molte cose da definire. Cercheremo di creare il miglior percorso di crescita per le ragazze, perché alla fine è quello che a noi interessa. Vincere è bello ma non è tutto. La soddisfazione di avere delle giocatrici che in futuro saranno pronte per giocare campionati nazionali importanti: noi lavoriamo da tanto tempo per questo. In questo momento quasi tutte le ragazze sarebbero pronte per fare un certo tipo di percorso, magari da titolari in B1 è un po' presto, però ognuna di loro potrebbe dare il suo contributo in quel contesto. Non contano molto i valori singoli di questa squadra, quanto la completezza in tutti i ruoli che hanno espresso in questa stagione". FORZA JESI! Nessuno.