Nessuno RossoBlù

Tra i tifosi reggiani

Un sabato che difficilmente dimenticherò e che finirà probabilmente nel cassetto dei ricordi da custodire gelosamente, di quelli da tirare fuori nelle giornate di profonda tristezza. Le emozioni che ho vissuto sabato pomeriggio a Campagnola Emilia sono state tante e molto diverse: disperazione, separazione, frustrazione, speranza, amicizia, gioia irrefrenabile e gratitudine. Armato di taccuino e penna ma anche di trombetta, io che non sono mai stato un tifoso di quelli chiassosi e rumorosi, ho voluto incitare e sostenere le rossoblù nella partita più importante dell'anno. Sabato pomeriggio proprio era impossibile restare indifferenti di fronte a tutto quello che il campo proponeva in ogni azione. Ed è difficile anche raccontarle in un solo post. Da dove cominciare? Direi dal sorriso che mi ha strappato la vista del pullman della Jesina Calcio parcheggiato di fronte all'impianto. In realtà sapevo che le prilline avevano viaggiato con quel mezzo a causa dell'indisponibilità di altri pullman, così la società si era dovuta "accontentare" di quello dei leoncelli. Ma un sorriso me lo ha strappato ugualmente.

All'interno del palazzetto noi jesini eravamo sparpagliati: un gruppo, tra cui il Presidente, più vicino all'ingresso, il mio gruppo - che comprendeva Romina, più Fiorenzo, Alessandro e Renata - in fondo, in una posizione davvero scomoda, perché non riuscivamo a vedere il tabellino segnapunti. E' stata una doppia sofferenza, perché dovevamo tenere a mente il punteggio. Qualcosa però, non andava e ce ne siamo resi conto al momento della presentazione delle due squadre. Noi eravamo proprio nel cuore del tifo reggiano ma questo non è stato un problema né per noi né per i sostenitori della Osgb, anche perché la pallavolo non è il calcio, dove una situazione del genere in una partita del genere avrebbe generato almeno una rissa. Io al contrario, ho stretto amicizia con Federico, il mio vicino di posto, giocatore in A3 maschile a Parma. Con lui e con Romina ho vissuto le emozioni della partita di Marcelloni & co ed ovviamente, quella di Corridonia. Sono passato dallo sconforto del primo set perso giocando solo a tratti, alla disperazione più cupa per l'inizio del secondo set, la preoccupazione di dovermi andare a giocare la salvezza al PalaMattei (la Corplast vincenda 1 a 0), sfociata poi nell'incredulità della rimonta e del sorpasso sfumato sul più bello, fino alla ritrovata speranza del terzo set, dove ho visto finalmente la vera Pieralisi. 

Le emozioni più forti però, dovevano ancora arrivare e non le avrebbe prodotte il campo di fronte a me. Per un curioso caso, l'intervallo tra terzo e quarto set a Campagnola è coinciso con il finale di quarto set a Modena, dove il San Damaso conduceva 2 a 1 e 24-23 nel quarto. Ho trattenuto il fiato fino a quando è caduto l'ultimo pallone, quello del 25-23 per le "volpi" modenesi e del 3 a 1 definitivo. Io, che di solito sono una persona equilibrata, a volte anche noiosa, sono letteralmente impazzito. Mi sono messo a gridare "Corridonia ha perso! Siamo salvi! Siamo salvi!", tanto da spaventare sia Federico sia Laura, una ragazza seduta sotto di me. Anche le prilline sono rimaste spaesate dalla mia reazione, non riuscivano a capire cosa stava succedendo, addirittura Martina Pirro è venuta verso l'angolo di Fiorenzo e Alessandro per avere spiegazioni ("Ma è finita davvero a Corridonia? Ma è sicuro che siamo salve?), quelle spiegazioni che non erano arrivate alle giocatrici della Tirabassi & Vezzali, che si erano messe a festeggiare come se avessero centrato loro la salvezza matematica. Evidentemente nessuno dei dirigenti reggiani gli aveva illustrato la situazione e cioè che loro dovevano comunque, vincere per evitare i play-out. 

La tensione e la paura di finire di nuovo ai play-out è svanita sia nel nostro angolo sia nella metà campo rossoblù. Mentre coach Luciano dava spazio alle seconde linee, io ho cominciato a rilassarmi un po' con Tiziano e un po' con Laura, che avevo spaventato appena appresa la notizia della vittoria del San Damaso. Ho scoperto che gioca centrale nel San Michele, una squadra della provincia di Reggio Emilia, iscritta al campionato di serie C regionale. In quel ruolo però, stiamo già a posto con Martina Spicocchi e soprattutto Talita. Caduto l'ultimo pallone della stagione, è stato bello vedere le due squadre festeggiare insieme, farsi anche la foto in segno di amicizia e del pericolo scampato. Avrei davvero voluto che quel dopo-partita non finisse mai, un po' perché la gioia per la salvezza era grandissima, un po' perché cominciavo ad avvertire quella malinconia che mi prende quando una stagione volge al termine. Così per scacciare la tristezza di una lunga estate senza volley e senza prilline ha deciso di scattare qualche foto con le giocatrici, in particolare con le mie "Pupille", quelle che non vorrei mai vedere lontano da Jesi e dalla Pieralisi. Con l'ultima di campionato insomma, ho fatto il pieno di emozioni, che dovranno bastare per tutta l'estate. FORZA JESI!!! NRB.