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Sovrastrutture di un'idea (la continua isteresi del pensiero)

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discorsi dal tetto

Post n°102 pubblicato il 26 Novembre 2006 da headroom

E' autunno, affidi i pensieri alla foschia che accarezza gli alberi. Pensieri che avevi messo da parte, che con la calda estate avevi dimenticato, dolci, pieni e rotondi come un bicchiere di barolo.
Solo in autunno si fanno questi pensieri, chè si posson fare tanto cadranno a terra in pochi istanti, come le foglie e la rugiada, nessuno li può sentire, la vista arriverà a qualche centinaia di metri e il suono lo copre la pioggia. Allora si possono estrarre quelle idee, come dalla mensola si estragono alcune lettere che non si finirà mai di scrivere, che non la si conosce la fine.
Tra te e te puoi illuderti, puoi sperare, puoi persino parlare al niente. Nascosto nel tuo angolo del mondo sembri un estraneo, così piccolo senza corazza, ridere amaro a volte non basta.
Vorresti apparire ingenuo, vorresti non te ne importasse nulla, vorresti alzarti e saltare dalla gioia, vorresti prenderti a pugni per l'impossibile che ti entusiasma. Razon y piel, serio problema.
Pensieri pesanti, di quelli che ti sorprendono inerme, come i cirri che non puoi ignorare oltre. Cambi prospettiva, come quando dal tetto guardi i meli pieni di frutta e uccelli, come quando guardi le simmetrie della vite e le punte dei cipressi come abbaini sopra la nebbia. Ti volti, capisci ad un tratto che sei ancora fermo, che altri sono i tuoi obiettivi, e anche se obiettivi non ne hai, quaunque ne avessi sarebbero differenti da ciò che hai adesso.
Ci pensi, pensi che questo autunno in fondo ti è amico, che ti sta regalando un tempo lento, che ti lascia decidere di procedere a piccoli passi, che hai tutte le possibilità, che te ne compiaci, che i problemi seri sono altri.
E' per rispetto a questi problemi che non puoi sentirti egoista, che sei piccolo senza corazza ma ti senti più libero, che decidi di alzarti, di muoverti e darti da fare, di tornare sul sentiero che in fondo anche lui ti è amico, proprio come questo autunno. Che oggi tieni tutto, non butti nulla, che rimetti quelle lettere al loro posto sulla mensola. Y quien sabe el destino finalemente...
Mentre in testa adesso fischietti sunday di Nick Drake


 
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