Creato da jennyk2 il 11/02/2005
La mia vita a metà tra due mondi
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Ti vedo ancora, affacciata alla finestra del balcone, mentre guardi passare la gente, e mi ritrovo in un batter d’occhio bambina, la tua nipote più piccola alla quale hai dedicato tante delle tue amorevoli cure.
Ti voglio ricordare così, nella tua ultima stagione, con la speranza che quell’incommensurabile strazio per la perdita di una figlia quindicenne fosse stato in parte lenito dal passare degli anni e dall’affetto irrequieto dei tuoi nipoti.
Ci vorrebbe un’altra vita per riparare i torti che abbiamo commesso ed essere ricompensati per quelli subiti ma un’altra vita non c´è e comunque i conti è meglio che vadano aggiustati qua.
Tua figlia, che aveva preso il posto di quella che hai perduto, se n´è andata, a rifarsi un’altra vita in Europa con la sua famiglia, sei rimasta con uno dei tuoi figli fino alla fine dei tuoi giorni, prima che mia madre con il biglietto d'aereo in mano riuscisse a darti l'ultimo saluto… dopo non aveva più senso tornare, per nessuno, o forse mancava semplicemente il coraggio…
Più di dieci anni dopo, in una delle ultime insolite freddissime giornate d'inverno argentino, ho visto la tua tomba e sono scoppiata a piangere con la gola stretta dalla morsa di un dolore antico, come se ci avessi lasciato proprio ora, come se tu fossi sempre stata là fino a quel momento a vegliare su di noi dal tuo balcone ed ora tutto ad un tratto non ci fossi più….
A me, è toccato il compito di occuparmi delle tue ceneri, in un atto d’amore che spero ti possa abbracciare ora per sempre, ovunque tu sia…
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Ormai non mi stupisco più per le solite cose che vanno sistematicamente sempre nel verso contrario. Né tanto meno mi va di autocompiangermi, a causa della solita ‘pecora nera’ e non solo per il fatto che tutte le famiglie ne hanno una come d’altronde è scontato che tutti abbiamo una croce da portare nel nostro effimero passaggio in questo mondo, chi più lieve chi meno ma sempre di una croce si tratta…
La verità è che provo solo indifferenza, un’assenza totale di emozione, sebbene la percezione sia quella come se qualcuno a me molto vicino fosse a un passo dal baratro…
Non cerco consolazione pensando che non ho il potere di aggrapparlo a me, perché nella remota ipotesi che in quell’intento riuscisse, cadrei pure io sprofondando fino ad annullarmi, mandando al diavolo un equilibrio costruito a forza di tanti sacrifici.
Come sono lontani quei tempi quando mi piaceva pensare di essere un raggio di sole nelle vita dei miei cari. Ormai non ci credo più o quasi, ora più che mai dico solo la verità in faccia a tutti, anche se credo possa essere a volte molto dolorosa…
Sogno una vita altrove, lontano dal marasma, ma mi ritrovo sempre qua, in questa città, così chiusa e un tempo bella, che mi ha dato e che mi continua a dare tanto…
E penso anche a quella parte di me che è rimasta intatta là in quell’altra parte del mondo che ho ritrovato da poco grazie al mio recente viaggio, là dove tutto è iniziato ed a cui mi piace guardare come un angolo di luminosa serenità impossibile da scalfire…
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Cerco tracce…
di una vita vissuta
da ripercorrere
di una vita divisa a metà
Cerco te….
sfuggente, impercettibile
senso nel non-senso
che domini i miei pensieri combattuti
nello scontro e nell’assurda follia di questo povero mondo
E mi riscopro
inerme, impotente,
ma viva
da sola
di fronte alla mia insanabile
fragilità…
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Rieccomi, a fare il punto della situazione dopo essere tornata, appena da due settimane, da un viaggio indimenticabile, un tuffo in un passato remoto ma in grado di incidere in modo cosi forte sul mio presente, fino a farmi rivedere alcune cose sotto una luce del tutto nuova - vero e proprio pellegrinaggio verso le pieghe più nascoste dell’anima…
Ho potuto chiudere un cerchio che si era aperto con la mia partenza, avvenuta più di 20 anni fa, da quel travagliato paese che racchiude in sè tutte le bellezze e brutture di un continente troppo spesso dimenticato…
E’ stato un viaggio verso quel Sud del mondo, cui sono profondamente legata, un viaggio dove ho riso molto e ho anche pianto, per quei cari che non ci sono più il cui ricordo mi e’ apparso più vivo che mai, ma anche per le persone che sono rimaste da un lato e dall’altro dell’oceano…
Al di la´ della sua bellezza prepotente e “tanghera” che mette in piazza senza pudori per i turisti portatori di valuta pregiata, Buenos Aires si conferma a prima vista - purtroppo non senza un mio grosso stupore - come la città dei “cartoneros”, giovani derelitti che vedi rovistare tra i sacchi della spazzatura nei quartieri più alti alla ricerca di cartone - si dice - vero e proprio traffico, che arricchisce chissà quali loschi personaggi….
Poco più di quindici giorni vissuti intensamente, tra Buenos Aires e Rio Cuarto, con il terrore pressante di essere derubata ad ogni stante, tra lo smog più nero della Avenida Callao, l’affollata Florida, i pittoreschi mercatini della Recoleta, le desolate vie della periferia della capitale, dove ti sembra di essere ancora ai tempi del Far West, tra colleghi splendidi, dalla tipica cordialità argentina, vecchi amici ritrovati, che mi hanno fatto sentire – finalmente – dopo tanti lunghi anni di assenza a casa e dove mi accorgo, solo ora al mio ritorno, che ho lasciato una parte di me…
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Inviato da: jocuri dress up
il 07/09/2011 alle 19:21
Inviato da: la_fata_di_roma
il 13/03/2009 alle 22:56
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 15:25
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 21:31
Inviato da: scrittocolpevole
il 20/12/2007 alle 20:55