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Post N° 99

Post n°99 pubblicato il 24 Marzo 2008 da DocGull
 

PRIMO CONTATTO TRA HAMAS ED AL FATAH DOPO LUNGO TEMPO, L'INGANNO DI CERTI FALSI ACCORDI, L'INUTILITA' DI UNA POLITICA ESTERA OTTUSA ED IDEOLOGICA

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Argomenti (tags) dell'articolo:

 immagine PALESTINA 10  immagine ISRAELE 9

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Hamas ed al Fatah tentano un primo riavvicinamento dopo la battaglia per la conquista di Gaza, dello scorso giugno 2007 che ha visto, attraverso un blitz militare e violento, la conquista di Gaza da parte di Hamas.

Il tentativo di riavvicinamento avviene per mezzo della mediazione del governo yemenita;  le due fazioni palestinesi rivali Fatah e Hamas hanno firmato un accordo di riconciliazione.

Anzi, meglio, molto meglio parlare di firma di un documento, ma non di accordo di riconciliazione che non può esserci alle condizioni attuali.

In ogni caso, obiettivo dell'accordo è il raggiungimento di un compromesso sul futuro di Gaza e Gisgiordania. "Un primo passo in direzione di un traguardo ancora molto, molto, lontano", come si sono affrettati a chiarire subito dopo l'intesa i rappresentanti dei due schieramenti (e qui almeno un pò di obiettività).

Geopoliticando non si accoda agli inutili festeggiamenti di una cosa che non esiste, appunto l'accordo di cui sopra.

Purtroppo, lo ribadiamo, non potrà mai esserci pace in Medio Oriente fino a che un movimento come Hamas continua a propugnare la distruzione dell'avversario, di Israele in questo caso.

Come i lettori di Geopoliticando sanno la distruzione di Israele compare nello Statuto di Hamas.

Hamas ed Al Fata hanno rimpito le pagine dei giornali con i loro falsi accordi.

La verità è che Hamas deve essere indotta alla ragione non stringendogli inutilmente la mano, ma con una serie di pressioni internazionali che minaccino il suo totale isolamento.

Accettare e tollarare Hamas così come è adesso è un danno alla pace e alla stessa Hamas, perchè quest'ultima non troverà mai lo stimolo al cambiamento della propria visione violenta. L'assoluto dilettantismo del nostro Ministro degli Esteri in tal senso dovrebbe far amaramenre riflettere, chi decide di occuparsi di politica estera deve mettere al bando qualunque visione idelogica, elementi, questi, del tutto sconosciuti a D'Alema.

In ogni caso, cosa ha comportato questo inutile finto accordo?

Che il vero accordo tra Israele e i palestinesi si allontana, è stata infatti immediata la risposta di Gerusalemme in tal senso, un membro del governo israeliano ha dichiarato, dietro condizione di anonimato, che Abu Mazen deve scegliere se negoziare con Israele o "rinnovare la sua alleanza con Hamas. Non puo' fare entrambe le cose" (Repubblica on line del 24 marzo 2008).

L'obiettivo del presente articolo è quello quindi di invitare alla riflessione i nostri lettori a non farsi ingannare da falsi accordi di pace che hanno in realtà solo l'obiettivo di allontanarla.

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Commenti al Post:
kaoxing
kaoxing il 31/03/08 alle 10:04 via WEB
Colgo il tuo invito alla riflessione. E una riflessione mi balza subito: ma gli accordi di pace non si fanno con il nemico? Tra nemici? Mi pare strano che gli accordi si debbano fare con i meno nemici che ci scegliamo. Non mi pare una posizione lungimirante quella di escludere la forza che, fino a prova contraria, ha vinto le elezioni palestinesi.
In vietnam (la situazione è certo diversa) gli accordi di pace gli usa li fecero con i vietcong, non con le autorità filoamericane sudvietnamite. E vietcong non conducevano una protesta pacifica
 
 
DocGull
DocGull il 01/04/08 alle 17:40 via WEB
Come hai detto tu la situazione è molto diversa, purtroppo all'epoca tr USA e Vietcong non ci fu mai nessuna reale possibilità di dialogo fino alla sconfitta di una delle due parti. La riflessione che facevo è più ampia. Innanzitutto Al Fatah ma soprattutto Abu Mazen sono pienamente legittiminati e non sono un governo fantoccio palestinese, Abu Mazen è il capo, non si discute. Volevo anche indicare che Hamas non va "cancellata" ma portata alla ragione, non con la violenza ma con la giusta autorità e determinazione. Questo per il bene della stessa Hamas che altrimenti potrà prebdere tutti i voti che vuole (e usarli molto male a mio parere) ma non potrà mai esere considerata affidabile. Bastano pochi passi, deve essere assolutamente cancellato il riferimento alla distruzione di Isralele nel suo statuto. Attendiamo speranzosi.
 
   
kaoxing
kaoxing il 02/04/08 alle 09:51 via WEB
Ripeto, si dialoga col nemico. Da una parte si chiede ad Hamas di togliere quel riferimento (vago e superato come quello sulla Grande Israele contenuto nello statuto del Likud) e dall'altro a Israele di tornate ai confini del 1948. Oppure, deve solo rinunciare hamas (che fino a prova contraria è stata votata a maggioranza dai palestinesi)? Chi deve essere portato alla ragione? Solo hamas? Se così fosse, non è un processo di pace, ma una imposizione. E le imposizioni non credo risolvano i problemi.
 
     
DocGull
DocGull il 08/04/08 alle 15:25 via WEB
Israele però non ha nella propria costituzione l'indicazione di voler distruggere nessuno (poi magari qualche volta hanno cmq messo in pratica la loro forza bellica). Si può dialogare con un nemico che vuole dialogare. Sono d'accordo che sia l'unica cosa da fare, per questo Hamas deve essere aiutata a raggiungere una sufficiente ragionevolezza.
 
     
kaoxing
kaoxing il 18/04/08 alle 09:21 via WEB
La ragionevolezza deve raggiungerla anche chi occupa e strangola la vita di un popolo intero. Mi pare.
 
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