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L'INDECENZA DELLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO D'ALEMA SUL RICONOSCIMENTO DELL' INDIPENDENZA UNILATERALE DEL KOSOVO
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Sarebbe stato sufficiente dichiarare, per giuditificare il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo, che in sostanza non era possibile evitarla in queste circostanze.
Invece no, il governo italiano, per bocca del Ministro degli Esteri D'Alema, si è messo a giocare alla politica estera rilasciando dichiarazioni, in Consiglio dei Ministri, che cercano goffamente di giustificare un atto illegale come la secessione uniltarale.
Si potrebbe quasi dire che certe dichiarazioni di D'Alema abbiano il sapore della provocazione verso Belgrado.
Ecco cosa dice il nostro Ministro degli Esteri (tratto da Repubblica.it del 21 febbraio 08):
Sostiene che:
1) riconoscere il nuovo Stato "è interesse dell'Italia"
Geopoliticando: interesse dell'Italia, certe affermazioni vanno motivate e non rilasciate per fare bella figura al Consiglio dei Ministri, quindi è interese dell'Italia quasi rompere (la Serbia ha già ritirato il suo ambasciatore a Roma) le relazioni diplomatiche con Belgrado ?
2) la forza italiana nell'ex provincia serba contribuisce al contingente di Kfor e si appresta ad inviare altri 200 uomini nel quadro della missione civile della Ue EULEX.
"Non mi sentirei di lasciare in un Paese che non riconosciamo i 2.600 militari, nè i 200 funzionari civili che stiamo per mandare. Se non riconoscessimo sollecitamente il Kosovo questi uomini non avrebbero la necessaria copertura politica e diplomatica per operare sul terreno e interagire con le autorità di Pristina. Dovremmo ritirarli. Il che non gioverebbe a nessuno, la nostra presenza è utile a tutti, in primo luogo alla Serbia".
Geopoliticando: ma il nostro Ministro si rende di ciò che dice quando lo dice? Se seguissimo io suo ragionamento le nostre truppe presenti in Kosovo fino ad oggi, e cioè prima della dichiarazione di indipendenza, non avrebbero avuto copertura politica, diplomatica e non potrebbero interagire con le autorità di Pristina. Inaudito! E si fa finta di dimenticare che le autorità kosovare non avrebbero mai agito così (proclamando la secessione)bse non avessero di fatto già ottenuto un avallo internazionale, quindi la conseguenza è l'indipendenza e il fatto l'avallo internazionale, non il contrario come sostiene D'Alema;
3) il processo di riconoscimento di Pristina - "utile e necessario" - va però affrontato con "sobrietà, continuando a lavorare per mantenere buoni rapporti con la Serbia". D'Alema ha definito "comprensibile" il momento di "amarezza e protesta" che sta vivendo Belgrado e ha assicurato che l'Italia continuerà la "politica di amicizia, apertura e dialogo" avviata negli ultimi anni con la Serbia. "Bisogna guardare al futuro", anche perché "in fondo, dal punto di vista sostanziale, il Kosovo non apparteneva più alla Serbia da otto anni".
Geopoliticando: Alzi la mano chi, al posto dei serbi, non riterrebbe come un insulto certe dichiarazioni che sembrano più provocazioni a dire il vero, prima si avalla la secessione e poi si afferma di voler mantenere buoni rapporti con Belgrado, con un tono di incredibile incomprensione vero le ragioni di Belgrado, e i serbi trattati come bambini da fare star buoni, mah!
4) la dichiarazione di indipendenza proclamata unilateralmente da Pristina domenica è un "caso sui generis" che "non determina alcun precedente internazionale" che possa giustificare "effetti imitativi" da parte di altre realtà con ambizioni separatiste.
Geopoliticando: e chi lo dice che non determina alcun precedente internazionale? E' proprio questa la questione invece, però se lo dice D'Alema possiamo crederci.
Ad maiora!
Inviato da: cosplay
il 29/06/2010 alle 07:51
Inviato da: DocGull
il 15/04/2009 alle 14:33
Inviato da: Antonella Zatti
il 13/04/2009 alle 10:49
Inviato da: victoria1a
il 10/04/2009 alle 09:52
Inviato da: fabio
il 10/04/2009 alle 09:51