Creato da lllll_June_lllll il 08/08/2008
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« Messaggio #55Torneremo alla notte dei... »

L'Idv, dalla moralizzazione alla psichiatria.







Non pensavo che avrei iniziato il nuovo anno-blog parlando proprio di Di Pietro, un personaggio in cui non depongo gran stima, così come non nutro stima verso i sedicenti portatori di onestà.

Eppure leggendo il suo blog al mio rientro dalle vacanze natalizie, ho rinvenuto un articolo, a firma del senatore Luigi Li Gotti, cui non potevo non dedicare qualche riga per la brillante informazione che contiene: ossia la notizia che l'Idv si è specializzata anche in psichiatria, ed ha pure emesso la sua prima diagnosi, secondo la quale Mario Giordano, direttore de “il Giornale”, sarebbe un “paranoico pericoloso”.

Il Freud Li Gotti racconta sul sito di Di Pietro di aver studiato psicologia su un “buon manuale di psichiatria”.

Non ci è però dato sapere se questo “buon manuale” lo abbia redatto il suo capo di Pietro in preda a delirio di onnipotenza –allo stesso modo con cui ha composto la propria agiografia- oppure se si tratti di un prezioso tomo che lo stesso Di Pietro ha rinvenuto durante un’operazione di aratura.

Sappiamo solo che il Freud Li Gotti espone la propria definizione di “paranoia” (un’anomalia costituzionale che rimane latente in gioventù e si manifesta col maturare degli anni rivestendo la forma di un delirio a lenta evoluzione, coerente e fanatico...un’infermità mentale caratterizzata da quadri di delirio sistematizzato che esclude la capacità, se non di intendere, certo di volere: perché la volizione e quindi l’azione del malato sono coartate dall’idea delirante che prevale....Insomma i paranoici sono persone abbastanza pericolose per sé e per gli altri) e in seguito adatta tale definizione al giornalista Giordano, la cui colpa sarebbe quella di dedicare articoli assai dettagliati e circostanziati a Di Pietro, ed ai suoi affari ed interessi politici ed extra politici.

Da portatori sani di rettitudine, quale l'Idv si propone di essere, mi sarei aspettata che Di Pietro avesse smontato punto per punto ogni accusa mossagli da Giordano, producendo anche documenti, atti e fatti idonei a smentirlo; ma mai mi sarei immaginata che il Freud di Montenero di Bisaccia -oltretutto non dalla propria voce ma da quella di suoi accoliti- si sarebbe lasciato abbagliare dal fascino dell’insulto, definendo il giornalista come un pericoloso paranoico.

Definire “pericoloso” un giornalista, come Di Pietro ha delegato Li Gotti a fare, è da regime e questo dunque è più che sufficiente per fare di Di Pietro un personaggio assai più pericoloso di Giordano.

A ciò aggiungiamoci anche il fatto che nessuno si è mai suicidato per gli articoli scritti da Giordano, mentre lo stesso non si può dire per le inchieste condotte da Di Pietro all'epoca in cui rivestiva i panni (dire toga è troppo) di magistrato invasato e malato di protagonismo.

Dove sono, ora che un giornalista viene definito da un politico come paranoico pericoloso, quei paladini della libertà di stampa sempre pronti a berciare contro Berlusconi ed evocare suoi fantomatici editti contro i giornalisti?

Se ne stanno zitti nella loro spelonca tappezzata di coerenza ad intermittenza?

Gli psichiatri di Di Pietro non solo si sono limitati a dissertare sulla pericolosità di Giordano, ma addirittura gli hanno diagnosticato una forma grave di paranoia, senza minimamente considerare quanto abbiano abusato di una parola che evoca dolore in quelle famiglie in cui davvero c’è un soggetto che ne è affetto.

Comprendo che nell’emocromo di Di Pietro l’odio sia perfino prevalente sugli eritrociti, ma da un maestro di vita mi aspetto razionalità più che visceralità prostatica.

E dunque da Di Pietro mi sarei attesa che avesse smontato ogni accusa mossagli a mezzo stampa in modo circostanziato da Giordano o da un qualsivoglia altro giornalista.

E soprattutto mi sarebbe piaciuto sentire come la pensa il leader dell’Idv sulle dichiarazioni rese dal deputato Francesco Barbato, del suo stesso partito, che lamenta ad alta voce una questione morale all’interno dell’Idv, che parla di esponenti Idv acquiescenti con la camorra, che invoca moralità all’interno del suo partito e minaccia di dimettersi ove ciò non avvenga.

Invece non ho sentito nulla di tutto questo dal Freud molisano.

Da lui non sento altro che parole livorose, urla, scomuniche.

Ieri la befana ha portato sull'Idv un nuovo articolo, che vuole essere la continuazione ideale del precedente, questa volta a firma di una altro psichiatra dell'idv: Massimo Donadi.

Donadi si rimangia la parola paranoia, e a proposito di Giordano parla di un pennivendolo con padrone. Ma, proprio nel fare questo, Donadi non fa altro che evidenziare il proprio servilismo al suo padrone, proprio come ha fatto Li Gotti alcuni giorni prima.

Un plauso dunque ad entrambi per averci dato, e in ben due ravvicinate occasioni, esempi di servilismo ben più pecorecci di quelli di Giordano.

Siccome sono molto curiosa, mi sono soffermata a leggere attentamente i commenti della accolita dipietrista ai due articoli, di Li Gotti e di Donadi, e mi sono accorta che non solo sul sito dell’Idv si plaude alla paranoia di Giordano, lo si definisce un extraterrestre a causa della sua voce roca, un pennivendolo, ma addirittura si invoca la morte del giornalista (come pure quella del nano etc etc) o una sua impiccagione a testa in giù, come quella riservata molto tempo fa a Mussolini. Ottimi esempi di servi bevitori.

Indipendentemente dal giudizio che gli psichiatri dell'Idv danno di Giordano, quando per replicare ai suoi articoli non si producono chiarimenti ma solo insulti che oltretutto fanno leva sul fisico di una persona, facendo bieco sarcasmo su patologie drammatiche, si fa unicamente del razzismo etico e si dimostra solamente l'immensa difficoltà a spiegare i dubbi che Giordano solleva, e che moltissimi italiani vorrebbero davvero capire. E l'insulto al posto della risposta e della replica è davvero svilente e vile.

Non credo occorra una specializzazione in psichiatria per capire, dai modi e dai toni di Di Pietro e dei suoi adepti, quanto paiano sempre più slavati e miseri i valori dell’Italia dei valori.



June

 
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insorgente
insorgente il 07/01/09 alle 19:11 via WEB
Se non si può contraddire l'avversario politico (per mancanza di argomenti) si fa passare per matto o per delinquente.
Perfetto "stile" KGB.
Già visto.
(Rispondi)
 
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 08/01/09 alle 09:08 via WEB
In effetti gli ospedali psichiatrici erano in Unione Sovietica l'alternativa ai gulag, con il vantaggio che vi si potevano rinchiudere interi nuclei familiari. Ricordo la vicenda del Poligono di Tozk, ossia quando l'armata russa sperimentò la bomba atomica contro i suoi stessi soldati (questo fatto lo conosciamo dopo l'era Gorbaciov ma pochi, specie a sinistra, ne parlano). Hiroshima e nagasaki non avevano insegnato nulla, e cosa ancora più crudele l'Unione sovietica la sperimentò sui suoi stessi soldati falcidiati come mosche. Poi causa un vento e previsioni meteo sbagliate le popolazioni limitrofe subirono morti e malattie. I familiari dei militari coinvolti in questa operazione e le popolazioni colpite da questa esplosione radioattiva (chiamata "fiocco di neve", nome troppo bello per una simile bruttura) cominciarono a levare le loro voci perchè si sapesse di quella tragedia. A centinaia finirono internati nei manicomi.
un caro saluto a te
(Rispondi)
 
 
insorgente
insorgente il 08/01/09 alle 11:52 via WEB
Proprio così.
Grazie
(Rispondi)
 
 
 
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 08/01/09 alle 13:21 via WEB
è solo uno dei moltissimi esempi che si potrebbero fare sulla passione del comunismo per la psichiatria.
(Rispondi)
il.corsaro.nero
il.corsaro.nero il 08/01/09 alle 12:35 via WEB
mmmmmmm //diavoletto si si, sta donna ha una penna stupenda... complimenti! spero prima o poi di farti una proposta.... ciao e vento in poppa.
(Rispondi)
 
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 08/01/09 alle 13:22 via WEB
.... anche le oche hanno penne stupende nella parte centrale delle ali ;-)

un caro saluto a te
(Rispondi)
a_tiv
a_tiv il 08/01/09 alle 15:40 via WEB
Ciao june...ho letto anch'io la "diagnosi" di Li Gotti e mi sono riempito di speranza. Se si arriva a tanto sul sito ufficiale dell'Idv vuol dire che c'è aria di burrasca. Son saltati i nervi e qualcosa assieme ...come la cieca creduloneria degli italiani. C'è già un po'di terra bruciata intorno a Di pietro e compagni ed altra sembra che ne verrà ancora. Quando si parla di Di Pietro, però, le mie mani si mangiano i tasti del notebook. Sono più veloci dei pensieri..di solito capita all'incontrario...tanto sono sintonizzate sulle mie più triviali espressioni di disgusto. Ho però necessità di controllarle perchè il fascismo come pensiero è un'idea da respingere, ma come azione violenta è meglio non affrontarlo: si esprime in modi che possono essere pericolosi. Con Di Pietro non voglio rimetterci nè soldi nè salute: ho letto che sono sempre guai per chi gli si pone di traverso. La magistratura a lui concede ciò che ad altri non usa concedere: pensa un po' se chiacchierato come lui fosse stato un altro magistrato ai tempi di mani pulite, magari uno garantista. E se il figlio fosse stato di un altro, come per la moglie di Mastella, non l'avrebbero arrestato? In un post di recente ho chiesto anch'io di sapere come facesse a sapere delle indagini su Mautone nel luglio del 2007, e ricordavo che l'ex presidente della regione Sicilia Cuffaro è stato condannato in primo grado a 5 anni di carcere per aver informato un indagato di essere sotto controllo telefonico. Sarei però curioso se Li Gotti, oramai un esperto, ci facesse una diagnosi anche sul suo capò Di Pietro...a volte assume espressioni inquietanti! L'hai notato anche tu? Ciao June, un abbraccio e bentornata. Vito
(Rispondi)
a_tiv
a_tiv il 08/01/09 alle 15:51 via WEB
Ho ripreso la mia proverbiale pazienza. Ragiono! Due osservazioni storiche le devo. Una sul comunismo e l'altra sul nazismo. Nell'urss comunista non si poteva spiegare come mai persone di cultura, scienziati, pensatori, scrittori si ponessero contro il regime subendone conseguenze fisiche economiche e morali...la soluzione era quella di farli passare per pazzi. Sotto il nazismo in Germania venivano svolti studi sulle persone e sulle particolarità fisiche per approfondire i connotati giusti per la razza. Penso allora che con l'Idv ci si trovi dinanzi ad un insieme tra il peggio del nazismo e del comunismo: non penso che ci sia niente di più orrido e pericoloso. Ciao. Vito
(Rispondi)
 
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 09/01/09 alle 14:57 via WEB
Condivido pienamente la tua analisi. Tra le tante cose che ci accomunano c'è anche l'effetto delle nostre mani sui tasti del notebook quando scriviamo di Di Pietro. ;-)
(Rispondi)
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 08/01/09 alle 21:08 via WEB
Ciao June, felice di rileggerti..oso sperare che il tuo ritorno coincida anche con la risoluzione dei tuoi problemi o impedimenti.. Circa il tuo post, a parte Donadi per il quale vale il "nomen omen" (curiosa l'assonanza del suo nome con la parola "gonadi", forse derivante dal fatto che usa ragionare a livelli opposti a quelli a cui appartiene l'encefalo), il povero Li Gotti sembra essersi ispirato al supposto curriculum scolastico ed all'ancor più supposta laurea in giurisprudenza del suo capo..se la definizione di paranoia contenuta nel manualetto cui si è ispirato corrisponde a quel che dice, da medico chirurgo specializzato (regolarmente) in psichiatria, non posso che dolermi per il crollo qualitativo definitivo che la CEPU fa registrare nei suoi "corsi".. Il tapino (di pietro) di certo, a parte l'abissale ignoranza, non soffre di alcuna turba mentale: molto più prosaicamente non posso che formulare per lui una diagnosi di opportunismo abbinato ad una levatura morale a fronte della quale uno stupratore è un gentiluomo.. Ovviamente si tratta di un opportunismo che, ben coperto da indubbie complicità/coperture di cui gode all'interno di certa magistratura, è ben finalizzato ad ottenere il consenso di altri esserini nei quali la parola "cervello" si riduce ad una mera espressione verbale priva di attinenza alcuna con una qualsivoglia presenza reale di detto organo..che solitamente serve a distinguere gli esseri umani senzienti dalle bestie.. Basta l'elettorato a qualificare l'eletto.. oltre a quantificare il livello d'inciviltà raggiunto dal Paese in una percentuale non trascurabile.. Di certo la psichiatria non è necessaria per capire il problema..ma forse lo è per capire che, per estirpare alla radice certi problemi, la sola terapia efficace è il silenzio totale su certi soggetti che si alimentano proprio con l'interesse, sia pure clinico, che generano..
(Rispondi)
 
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 09/01/09 alle 14:55 via WEB
Ciao Stefano. Felice di ritrovare anche te. Ho sempre un bel po' di impedimenti, ma cerco di ritagliare comunque un po' di tempo per questo spazio. Pensi che davvero la terapia più efficace sia il silenzio su certi soggetti? Forse sì, però mi piace mostrare, nel mio piccolo, questo Torquemada dell'ultima ora per quello che è. Un saluto
(Rispondi)
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