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21 giugno '09
Torniamo indietro di un solo giorno, per il tuo compleanno.
Diciannove.anni... Sei grande ormai, anche se a me dici sempre che sei piccola,
eppure questo numero è considerevole. Pensaci: fa quasi quattro mani aperte,
solo un dito rimane piegato!
Lo sai che per me i compleanni non significano molto, che sono solamente un giorno
in cui la gente sembra più cortese e ben disposta, per augurarci il meglio.
Anche i nemici in questo giorno, a volte, depongono le armi.
Però forse per te un qualche significato ce l'ha, non lo so.
La mia idea di te da un po' è confusa da quella di altre persone, così che nella mia testa
i tuoi contorni non sono più precisi, ma un po' sfumati, sparsi.
Eppure rimani senza alcun dubbio la persona ai cui più tengo, a cui più sono legata,
anche se mi dici che finiamo gli argomenti, che sono troppo indecisa e cerco di guadagnare
tempo e spazio imbrogliando, che dovrei mettere da parte l'istinto e lasciare modo
agli altri di esprimersi e di piacermi, che sono scema veramente.
Tu sei speciale, lo penso ancora, l'ho sempre pensato, fin dal primo giorno che ti ho vista
(e non vederti era difficile, per come eri vestita!), e anche se ultimamente non sembra
molto necessario ricordarci certe cose, a volte mi piace ribadirle a me stessa.
E ti voglio bene, perché so come sto, mio malgrado, quando non ci sei.
Anche se non mi stringi più la mano.
Yann Tiersen, "Summer 78"