« Tu, forse non essenzialmente tu | Tre mesi - domani » |
"[...] Ma tra la partenza e il traguardo
nel mezzo c'è tutto il resto,
e tutto il resto è giorno-dopo-giorno,
e giorno dopo giorno è
-silenziosamente- costruire,
e costruire è potere e sapere
rinunciare alla perfezione."
Rinuncerei -non solo- alla perfezione,
-ma anche- ai miei modi bruschi,
all'incapacità di sopravvivere senza chiarezza,
all'egoismo, al vittimismo e al fatalismo.
Rinuncerei a fare del male in difesa di interessi
che poi, in fondo, non sono i miei,
al mio bisogno di programmare e controllare,
anche alla necessità di rassicurazioni e conferme.
Potrei fare a meno di analizzarmi le sensazioni:
è un lavoro impegnativo e deludente,
farò senza il bisogno di trovare sempre un senso
e di dare ordine e motivo a ogni cosa,
progetto di una mente disordinata e inquieta.
Rinuncerei all'incertezza e alle riflessioni indotte,
mi darei all'istinto e all'intuito inesorabilmente compromesso
da ragione-oggettività-analisi.
Ma a questo avanti-e-indietro di sensazioni, idee e presenze
non resisto, a doveri che non voglio e a conclusioni affrettate,
all'imminenza dei fatti e del giudizio.
Mi serve -più- tempo.
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Yann Tiersen, "Summer 78"