Kraken

Nello

Sassetta è un paesino abbarbicato sulle colline della provincia di Livorno. Dall'Aurelia si svolta a Donoratico, si passa da Castagneto Carducci e si prende  una strada in salita piena di piacevoli curve, una lingua d'asfalto in mezzo al bosco. E' facile, nel percorrerla, incontrare cinghiali, scoiattoli, volpi... il che ti fa sentire meravigliosamente fuori posto, come se fossi a casa di qualcun altro. E in effetti è così, quelle colline sono loro, mica tue, nel percorrerle bisogna mostrare un certo rispetto oltre all'istintiva ammirazione.
Appena finita la salita ci si trova ad un bivio. A sinistra si va verso Monteverdi Marittimo, già provincia di Pisa, a destra si va a Sassetta. Da Sassetta non si vede il mare, perché hai scollinato, ma si vede fino ai soffioni di Larderello e oltre, ed è un panorama che ti tronca il fiato a metà. A Sassetta, fino a pochi anni fa, se chiudevi la macchina a chiave ti guardavano come se fossi un marziano... "qui 'un ruba niente nessuno" ti dicevano ridendo... ed era vero.

A Sassetta viveva Nello.

Più boscaiolo che contadino, con un cognome di animale selvatico, due occhi buoni che di più non si può piantati in un viso che sembrava di cuoio - il sole della campagna non perdona - sempre vestito "da lavoro". Nello. Di minuta corporatura ma ai miei occhi di bambino mi pareva un gigante.
E un gigante lo era, il Nello, perlomeno dentro. Terza elementare e poi in campagna e nei boschi, due mani più avvezze al falcione che alla penna. Ma il Nello sapeva la Divina Commedia a memoria e te la spiegava con quella parlata sassettana, di modo che capivi che era roba sua, mica imparata a pappagallo. Quando Nello parlava tirava fuori dei concetti e dei racconti che ti lasciavano qualcosa dentro, come quella volta che disse "i miei errori nella vita sono stati due: esser nato ed esser comunista" o quando raccontava di quella volta che per preservare i frutti dei suoi pochi alberi aveva catturato una ghiandaia femmina e per catturare anche il maschio l'aveva fermata col piede a terra. Non c'era riuscito, il Nello, i due uccelli si chiamavano tra di loro con strida che parevano umane, strida che il suo cuore non era riuscito a sopportare... "ma vai, vai, accidenti a voi, mangiatemi quel che volete..." il tutto accompagnato da un gesto quasi di stizza nel liberare la bestiola, condito da una saporosa bestemmia, che in bocca sua sapeva quasi di preghiera.

Lo vidi arrabbiato solo una volta, quando nel cogliere le ciliegie del suo albero (vai, bello, mangiane quante ne vòi) ruppi un rametto. Mi spiegò animosamente che era come troncare un dito ad una persona, calmandosi subito quando si rese conto che non l'avevo fatto apposta e che ero sinceramente dispiaciuto. Beh, Nello, da allora - ti giuro - ogni volta che ho colto un frutto ci son stato bene attento a non far danni...

Nello non c'é più. E' morto il Natale di un anno che non mi ricordo, e sta al cimitero di Sassetta. Hanno messo come data di morte il 25 dicembre, quando lo andarono a cercare perché in paese non non si era visto da un po', abitava un po' fuori. Com'è che il Nello non si vede? era lì da due forse tre giorni, in casa sua. Un malore.

Se andate a Sassetta, una volta girato a destra dopo il bivio, prima di arrivare in paese troverete sulla sinistra una casa, più in basso rispetto alla strada. Era la casa di Nello. Non potete sbagliare, c'é una torre merlata, l'aveva costruita lui, con i merli a coda di rondine, perché erano Ghibellini (contro 'r Papa, specificava ridacchiando). Vicino alla torre merlata c'é un albero di ciliegio... è il "mio" albero.

Ciao Nello.